Il welfare aziendale può essere molto vantaggioso e sempre più realtà, che siano piccole e medie imprese o grandi aziende, se ne stanno rendendo conto: si tratta di un processo iniziato da qualche anno e che, soprattutto oggi con i continui cambiamenti del mondo del lavoro dovuti alla pandemia, potrebbe vedere una grande accelerazione. Ma di cosa si tratta? Per welfare aziendale si intende quella serie di servizi, benefit e iniziative per migliorare la vita e la sicurezza dei dipendenti e delle loro famiglie, rendendoli più soddisfatti e produttivi mentre al contempo anche la reputazione dell’azienda cresce notevolmente.

Migliaia di aziende hanno infatti potuto constatare l’efficacia dell’implementazione di politiche di welfare per i lavoratori per quanto riguarda i risultati di business, tanto che il welfare aziendale è divenuto un vero e proprio strumento per la strategia d’impresa. E, a risultare vincenti, sono quei modelli di welfare aziendale che vengono introdotti a seguito di un’indagine sui reali bisogni dei dipendenti, delle loro famiglie e anche sulla base di un contesto territoriale e nella prospettiva del miglior “ritorno” in termini di obiettivi sociali. Si tratta di politiche molto utili anche per favorire l’integrazione culturale e la crescita formativa dei dipendenti: alcuni modelli si propongono infatti di migliorare il contesto lavorativo o di prevedere dei corsi di formazione e conoscenza che vanno ad alzare lo standard dello “human factor” aziendale. Non solo, perché attraverso il welfare aziendale un’impresa aumenta la propria competitività e capacità di attrarre talenti in fase di recruiting.

Le aree del welfare aziendale

Ma quali sono le aree del welfare e i servizi più richiesti dai dipendenti e più diffusi nelle imprese italiane? Vanno per la maggiore quelli relativi alla conciliazione lavoro-famiglia, alla sanità e alla previdenza integrativa, ad istruzione e formazione, alle polizze assicurative, al sostegno ai soggetti deboli e alla sicurezza e prevenzione degli infortuni. Queste aree, comunque, vedono un continuo allargamento dei loro confini e necessitano di un aggiornamento anche sulla base dei cambiamenti che caratterizzano il mondo dell’economia e del lavoro. Oggi poi, più che mai, si fa molta attenzione alla salute e alla sicurezza delle persone sul luogo di lavoro: in questo senso l’epidemia di Covid-19 ha senz’altro obbligato molte aziende a rivedere i propri spazi e l’organizzazione stessa delle attività.

Tendenzialmente le aziende che hanno deciso di attivare un piano di welfare per i propri dipendenti lo hanno fatto attraverso due modalità: creando una piattaforma dedicata tramite la quale ciascuno possa prenotare i servizi desiderati, ottenere rimborsi per le spese, richiedere buoni acquisto o consultare la rete delle strutture convenzionate; oppure offrendo ai collaboratori la possibilità di scegliere con la massima libertà l’utilizzo dei benefit. Ad ogni modo sono davvero numerosi, guardando a ricerche e sondaggi sul tema, i risvolti positivi della scelta di applicare delle politiche di welfare aziendale e, quindi, di investire per il benessere delle persone.

Welfare aziendale, quali esempi?

Per parlare di esempi virtuosi di welfare aziendale, ci sono diverse imprese in Italia che sono riuscite ad applicare un piano soddisfacente per i dipendenti e per il business. Come Esselunga, che ha recentemente introdotto il Fondo ferie solidali: si tratta di uno strumento messo a disposizione di quei lavoratori che, avendo già finito i giorni di ferie a disposizione, hanno la necessità di assentarsi dal lavoro per assistere i propri figli minorenni affetti da gravi patologie. Tale fondo viene alimentato sia dall’azienda che dai suoi dipendenti, ovviamente su base volontaria, il che lo rende un ottimo esempio di solidarietà collettiva.

Già da qualche anno invece Luxottica ha introdotto alcune iniziative come il carrello della spesa (un buono di 110 euro che può essere speso da tutti i dipendenti degli stabilimenti produttivi), la cassa di assistenza sanitaria (una polizza studiata in base alle necessità e ai bisogni dei dipendenti) e le borse di studio per i figli dei dipendenti. Ma tra le aziende più all’avanguardia su questo tema c’è senz’altro Enel, che da anni presta molta attenzione al confort dei luoghi di lavoro e mette a disposizione dei dipendenti una serie molto lunga di benefit che vanno dal nido per i figli piccoli alle polizze assicurative, dal programma di prevenzione per la salute strutturato in tre livelli all’attenzione per l’alimentazione. Modello di welfare virtuoso anche quello della Ferrero, l’azienda dolciaria più famosa al mondo: tra i diversi progetti ci sono quello per la conciliazione lavoro-famiglia, per il fitness e i diversi bonus per spese di vario genere (rimborso baby sitter, assistenza sanitaria e domiciliare per parenti anziani).