Assicurare una formazione continua a tutti i lavoratori della Pubblica amministrazione, puntare sugli investimenti, ma soprattutto sulla digitalizzazione, aiuterà il Ministero a snellire le procedure burocratiche. Previsti anche rinnovi contrattuali che interessano 3,2 milioni di dipendenti pubblici per un aumento medio di circa 107 euro.
Semplificazione, investimenti, formazione e rinnovo dei contratti. Questi i capisaldi che il premier Mario Draghi, insieme al ministro per la Pubblica amministrazione, Renato Brunetta, e i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil, ha individuato in merito al “Patto per l’innovazione del lavoro pubblico e la coesione sociale”.
Proprio la coesione sociale, unita alla volontà di creare posti di lavoro, sarà uno dei pilastri di ogni investimento pubblico previsto dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza per la Pubblica amministrazione. Ma non solo. Al via anche alla semplificazione dei processi burocratici e alla digitalizzazione.
Questa riforma, spiegano dal Ministero, è volta a svecchiare un organo di Stato ancora ingolfato dalla burocrazia, ma anche ad aprire un nuovo dialogo con i sindacati e valorizzare il personale pubblico, incentivandone anche la formazione.
I principali obiettivi della riforma sulla Pubblica amministrazione
Il Ministero sta lavorando per assicurare la partecipazione attiva dei lavoratori della pubblica amministrazione nell’innovazione dei settori pubblici, sostenuta anche dagli investimenti in digitalizzazione. Assicurare una formazione continua che possa permettere ad ogni dipendente di lavorare al meglio delle proprie capacità e con nuove strumentazioni digitali, aiuterà a snellire le procedure burocratiche.
Il Governo emanerà, inoltre, in tempi brevi gli atti di indirizzo all’Aran (Agenzia Rappresentanza Negoziale Pubbliche Amministrazioni ndr) per il riavvio della stagione contrattuale: i rinnovi interessano 3,2 milioni di dipendenti pubblici per un aumento medio di circa 107 euro.
Di questi rinnovi contrattuali, assicurano anche i segretari dei sindacati, ne beneficeranno in tempi brevi tutti quei lavoratori occupati dal triennio 2019-2021, per poi provvedere alla successiva rivisitazione degli ordinamenti professionali del personale, adeguando la disciplina contrattuale ai fabbisogni di nuove professionalità e competenze. Definire una disciplina normativa ed economica del lavoro agile che superi l’attuale assetto emergenziale garantirà, inoltre, condizioni di lavoro trasparenti nei futuri ccnl del pubblico impiego.
Il “Patto per l’innovazione del lavoro pubblico e la coesione sociale” prevede, infine, anche di implementare gli istituti di welfare contrattuale, anche con riferimento al sostegno alla genitorialità e all’estensione al pubblico impiego delle agevolazioni fiscali già riconosciute al settore privato.
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