Le professioni più richieste sono quelle nel commercio. Lo assicura LinkedIn, ma anche il ministro dell’Istruzione Valditara nella lettera inviata ai genitori in occasione delle iscrizioni scolastiche per l’anno prossimo. Anche i lavoratori però stanno cambiando rotta. E c’è da prestare attenzione al mutamento del mercato del lavoro, colpito dal fenomeno delle Grandi Dimissioni
Quali sono le professioni più richieste oggi? Prima su tutte l’addetto allo sviluppo commerciale, il cosiddetto ‘sales development representative’, ovvero quello che “si occupa di cercare potenziali nuovi clienti”. A dirlo è la classifica stilata da LinkedIn sulle 25 figure in ascesa in Italia. A seguire c’è il sustainability specialist, chi cioè “supervisiona e implementa strategie di sostenibilità all’interno delle organizzazioni”. Sempre sul podio, ma al terzo posto, c’è poi l’analista Soc, il responsabile della sicurezza informatica aziendale che “monitora le attività sul web, server e database alla ricerca di eventuali minacce”.
Le professioni più richieste secondo LinkedIn
Secondo l’analisi di LinkedIn tra i profili più richiesti c’è poi il customer success manager, quello cioè che gestisce il portfolio clienti di un’azienda nei processi di vendita. E poi il direttore di farmacia, e a seguire tutti i profili legati alle nuove tecnologie. Dunque il data engeneer, quest’ultimo responsabile di individuare delle tendenze nei set di data grezzi raccolti e sviluppare sistemi per utilizzarli. E ancora il cloud engeneer, professionista dell’informatica che svolge attività di cloud computing, e poi il cyber security engineer, con soluzioni volte a proteggere sistemi informatici da possibili attacchi hacker.
Il commercio è il settore più richiesto
Il social network del mondo del lavoro per stilare l’analisi ha analizzato i dati più recenti a partire dal 2018. Ma a giungere a conclusioni parzialmente simili, per esempio sul fatto che il commercio e il turismo andranno per la maggiore, è anche il ministero dell’Istruzione. Sul sito è stata pubblicata una lettera del ministro Valditara rivolta ai genitori in occasione dell’apertura delle iscrizioni scolastiche online. Per orientarli nella scelta sono indicate le filiere professionali maggiormente richieste nel periodo 2022-2026. In testa, con la percentuale del 18%, ci sono le professioni del comparto commercio e turismo, seguite da servizi pubblici e privati, finanza e consulenza, e poi salute.
Professioni a elevata specializzazione sono le più richieste
Più in generale secondo il ministero sono le professioni con elevata specializzazione le più quotate: “Cresce la richiesta di competenze tecniche”, si legge nella lettera di Valditara, e “a conferma di questo scenario, il sistema informativo Excelsior attesta che, nel 2021, per il 36,4% delle assunzioni di cui avevano bisogno, le imprese hanno dichiarato difficoltà di reperimento”. Gli introvabili in base al report sono operai specializzati (51%), professioni intellettuali e scientifiche (37%), professioni tecniche (48%).
Il fenomeno delle Grandi Dimissioni
Da mettere in conto c’è anche la mutazione in corso nel mercato del lavoro, e cioè il fenomeno delle Grandi Dimissioni, per cui sempre più persone optano per lasciare la propria posizione in cerca di meglio. In Italia a dimettersi sono stati 1,3 milioni di dipendenti nei primi nove mesi del 2021. A farvi luce è il rapporto Global Workforce of the Future 2022” di Adecco. Secondo l’agenzia interinale più di un quarto dei lavoratori di tutto il mondo – sono 25 i paesi analizzati – sta pianificando di lasciare il proprio posto di lavoro il prossimo anno e quasi la metà è già operativo nell’invio di curriculum e nel fissare appuntamenti per colloqui di lavoro. Circostanze che impongono alle aziende di rivedere le proprie strategie per trattenere talenti. Non solo in tema di salari: “L’aspetto economico è prioritario” ha detto Iker Barricat, direttore di Adecco Spagna, “ma insufficiente: bisogna lavorare sulla flessibilità e sugli investimenti destinati all’organico”.
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