Sono lavoratori introvabili: nella ristorazione e nel turismo tutti li cercano ma i colloqui vanno deserti oppure non si concludono con assunzioni. Da una parte, datori di lavoro e chef stellati che accusano reddito di cittadinanza e scarsa voglia di lavorare dei giovani. Dall’altra i candidati, che spesso si vedono offrire salari da fame. Sabrina Sassanelli, 18enne della scuola alberghiera di Bari, ha deciso di andarsene all’estero. Sbarcherà a luglio in Germania come aiuto cuoco

Parto a fine luglio, andrò a fare l’aiuto cuoco in Germania” racconta a Dealogando Sabrina Sassanelli, 18enne di Bari all’ultimo anno di alberghiero. Non fa parte degli introvabili della ristorazione perché l’offerta non è arrivata dopo un periodo di ricerca, ma a proporla “è stata la mia professoressa”. Nell’isola di Fehmarn, nel mar Baltico, dove andrà a prestare servizio Sabrina, le condizioni di lavoro sono buone. “Si parte da una base di 12 euro l’ora, per cinque giorni a settimana, perché i weekend sono liberi”. Il totale mensile si aggira sui 2mila euro, “e comunque si tratta solo di un inizio perché se le tue capacità aumentano in parallelo lo fa anche lo stipendio” precisa lei. Che si pronuncia anche sulle polemiche relative agli introvabili della ristorazione delle scorse settimane. A sollevare il polverone era stato lo chef stellato Alessandro Borghese, noto per essere anche figlio dell’attrice Barbara Bouchet: “Non ho nessun problema nel dire che lavorare per imparare non significa essere per forza pagati” aveva dichiarato. Destinatari del J’accuse i giovani di oggi poco propensi a faticare, contro invece i suoi anni di gavetta gratuita prima di raggiungere il successo.

 

Lavoratori introvabili

A dire la loro sulla vicenda si erano poi aggiunti lo chef La Mantia, che ha affermato di pagare il personale 22mila euro lordi l’anno ma di non trovare candidati, mentre di opposto parere era stato Lino Banfi: “Nella mia orecchietteria” aveva dichiarato, “continuiamo ad assumere, i giovani hanno voglia di lavorare”. Effettivamente però la mancanza di personale nel settore del turismo e della ristorazione continua a essere un dato. Solo qualche settimana fa Anpal e Unioncamere certificavano ben 387mila posti vacanti per i servizi di alloggio, ristorazione e turistici. Il tutto con un tasso di disoccupazione in Italia all’8,3% che per i giovani tocca il 24,5%, alle ultime posizioni tra i 27 Paesi della Ue. A patire di più per i lavoratori introvabili il comparto dei pubblici esercizi: a risultare di difficile reperimento sono 194mila lavoratori per tornare ai livelli del 2019. Secondo l’ufficio studi di Fipe-Confcommercio si sono perse 244mila risorse nel 2020, di cui 116mila con contratti a tempo indeterminato, mentre nel 2021 si sono recuperate poco meno di 50mila unità. E tra le figure più difficili da individuare, ci sono proprio il personale di sala, l’aiuto cuoco e il barman.

 

In Italia non si arriva a mille euro al mese

La verità è che qui da noi non si arriva neanche a mille euro al mese di stipendio per servizi in questo ambito”, afferma Sabrina. “Sul contratto trovi segnate magari sei ore nel ruolo di cameriere o aiuto cuoco, ma in realtà ne fai molte di più, pur essendo pagato solo per quelle”. E magari “ti occupi di mansioni non previste dal contratto, come le pulizie”. In Germania, dove si trasferirà a breve, non funziona così. “Dopo il tuo turno vieni mandato via, sono loro a dirtelo”. E se si sfora, “allora anche i dieci minuti in più ti verranno retribuiti”. Non c’è da stupirsi insomma se da noi i candidati sono introvabili, e in tanti optano per il reddito di cittadinanza. “Se si percepiscono 5-600 euro al mese, che è magari la stessa cifra che offre un bar, è normale che si preferisca non lavorare”. Ma non perché manchi la voglia, o la necessità. Sabrina ne è certa: “Noi giovani non vogliamo pesare sulle spalle dei genitori, cerchiamo l’indipendenza per mantenerci anche nelle nostre uscite”. Non a caso tutti i suoi amici “sono in cerca di lavoro”. E in Germania, dice, “resterò se le condizioni saranno davvero dignitose come quelle indicate nel contratto”.

 

Nel post pandemia offerte ovunque ma candidati introvabili

Nel frattempo in Italia il comparto è in piena crisi. Le offerte di lavoro “sono ovunque” conferma Sabrina, tanta è la necessità di assumere personale all’apparenza introvabile. I due anni di pandemia hanno bloccato il settore del turismo e della ristorazione, che adesso è in ripartenza ma arranca. Basta fare un giro nelle città per trovare appesi alle vetrine degli esercizi gli annunci per raccogliere candidature. Ma per avere il polso della situazione è sufficiente anche scorrere i post sui gruppi Facebook di domanda e offerta di lavoro. Sono decine e decine ogni giorno. A prima vista, almeno da lì, le condizioni non sembrano sempre in odor di sfruttamento.

 

La giungla degli annunci di lavoro 

Solo per fare qualche esempio, c’è Fabio, che scrive: “Cercasi per stagione estiva da giugno in Ventotene, isola del Lazio, ragazza per gelateria, per addetta vendita e laboratorio. Per tutte le info contattateci. 1500 euro mensili”. Non si specificano però orari e turni. E ancora, posta Lorenzo: “Cercasi cuoco da inserire nello staff per assunzione immediata annuale a Formia, provincia di Latina. Vitto, alloggio, giugno luglio e agosto, 2.500 euro al mese da settembre in poi 2.200”. Di nuovo, nulla si dice in fatto di orari.

E poi Luca, ancora più vago: “Per azienda operante nel settore del food, situata a Capena, a pochi chilometri da Roma nord, siamo alla ricerca di personale per ampliamento organico. Ricerchiamo camerieri, aiuto pasticcere, pizzaiolo, addetti al lavaggio, banchista bar/barman. Offriamo contratto secondo ccnl con livello in base all’esperienza, puntualità nei pagamenti”. Sarà per questo che c’è chi mette le mani avanti. Un utente scrive: “Cerco lavoro come cameriere in tutta Italia con vitto e alloggio incluso e partenza immediata”. La retribuzione richiesta è di 65 euro netti al giorno, “non contattatemi se offrite di meno”.

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