La crisi economica provocata dalla pandemia di Covid-19 ha aggravato la già difficile condizione occupazionale del Paese: in Italia sono ancora troppi i disoccupati (e i precari), soprattutto tra i giovani, le donne e nel Mezzogiorno. Motivo per cui sono state introdotte delle misure volte ad incentivare i datori di lavoro a procedere con nuove assunzioni e stabilizzazioni contrattuali
Sono anni che il mondo del lavoro, soprattutto in Italia, risente di una serie di difficoltà dovute alle diverse crisi economiche che si sono succedute, non ultima quella innescata dalla pandemia di Covid-19. Se già tra il 2007 e il 2014 nel nostro Paese la disoccupazione era aumentata più del doppio rispetto alla media Ue, gli anni successivi sono stati caratterizzati da una crescita molto a singhiozzo degli attivi e da un’importante aumento – soprattutto negli ultimi 5 anni – dei Neet, i giovani che non studiano e non lavorano. Una situazione che si è resa sempre più drammatica fino all’arrivo dell’emergenza sanitaria: secondo i più recenti dati Istat (settembre 2021), che comunque segnalano una crescita degli occupati nel secondo trimestre del 2021 (+ 523.000 unità), questi sono 678 mila in meno del periodo pre-pandemia.
In questa situazione lo Stato, attraverso proposte e iniziative dei governi, ha messo a punto una serie di iniziative che possano aiutare l’occupazione a crescere, invertendo questo trend recessivo “cronico” che vede protagonisti aziende e lavoratori. Ai datori, soprattutto nell’ultimo anno e mezzo, sono stati infatti messi a disposizione diversi incentivi per le assunzioni, alcuni indirizzati ai più giovani, altri ad alcune categorie svantaggiate, ai precari o alla donne, tra le più colpite dalla più recente crisi. Conoscere gli incentivi assunzioni 2021, comunque, è di fondamentale importanza: si tratta di informazioni estremamente utili in vista di un colloquio di lavoro, in modo tale che ognuno possa essere sempre aggiornato rispetto alle possibilità di inquadramento (soprattutto su quelle più convenienti per il datore di lavoro, in questo modo maggiormente propenso ad assumere). Di recente, diversi sgravi e decontribuzioni, come anche il “contratto di rioccupazione” finalizzato a favorire l’inserimento professionale dei disoccupati, sono stati introdotti sia dalla Legge di bilancio 2021 (L. n. 178/2020) che dal Decreto “Sostegni-bis” (D.l. n. 73/2021). Quali?
Incentivi assunzioni 2021: giovani (under 36), studenti e neolaureati
Sono soprattutto i più giovani i principali destinatari delle misure governative volte a stimolare le aziende ad assumere nuove leve: in questo caso l’incentivo- Incentivo all’occupazione giovanile stabile – è rivolto agli under 36 che non sono mai stati assunti con un contratto a tempo indeterminato, e prevede una decontribuzione totale per il datore di lavoro (inizialmente era parziale) entro il limite massimo di 6mila € annui.
Il periodo di esonero contributivo è esteso da 36 a 48 mesi per chi assume nelle regioni del Sud Italia: Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Sicilia, Puglia, Calabria o Sardegna. L’incentivo, oltre che per le assunzioni di giovani che non hanno compiuto 36 anni, riguarda anche le trasformazioni dei contratti a termine effettuate tra il 1° gennaio 2021 ed il 31 dicembre 2022. È doveroso sottolineare, comunque, che per quanto riguarda questa misura è ancora atteso il via libera della Commissione europea (ciò significa che i datori di lavoro sono costretti a versare la contribuzione piena con riserva di successivo conguaglio).
Per quanto riguarda invece gli incentivi assunzioni 2021 rivolti a coloro che hanno da poco concluso i propri percorsi universitari, è previsto uno sgravio contributivo totale – nel limite massimo di 3.000 euro annui – per i datori di lavoro che assumono giovani fino a 29 anni di età con contratto di apprendistato professionalizzante, o che entro 6 mesi dal conseguimento del titolo di studio abbiano svolto presso il medesimo datore di lavoro attività di alternanza scuola lavoro o periodi di apprendistato.
Previsto infine uno sgravio dei contributi (fino a 8.000 euro, per un periodo di 12 mesi) per i datori che assumono laureati magistrali che hanno conseguito il titolo con votazione di 110/110 e lode.
Incentivi assunzioni 2021: bonus donne
Le donne sono le più colpite dalla crisi: sono loro, in particolare, ad aver perso l’impiego soprattutto nell’ultimo anno. Questa agevolazione mira quindi a sanare questa situazione, e consiste in uno sgravio contributivo, pari al 100% nel limite massimo di 6mila euro l’anno, per i datori di lavoro che assumono, a tempo indeterminato o determinato, lavoratrici over 50 prive di un impiego regolarmente retribuito da almeno 12 mesi, o da 6 mesi se risiedono in aree svantaggiate. Lo sgravio ha una durata basata sulla tipologia di contratto applicato, quindi: 12 mesi, se il contratto è a tempo determinato; 18 mesi se il contratto è a tempo indeterminato;
18 mesi complessivi, in caso di assunzione con contratto a tempo determinato, che venga poi trasformato in tempo indeterminato.
Secondo quanto previsto nell’ultima Legge di bilancio, l’incentivo spetta anche a quei datori che assumono lavoratrici in settori economici caratterizzati da una forte disparità occupazionale di genere (superiore al 25%).
Incentivi assunzioni 2021 per il Sud
Prevista anche una agevolazione per il Sud Italia introdotta con il Decreto agosto, che consiste in uno sgravio contributivo pari al 30% per i datori di lavoro che assumono o stabilizzano personale nelle regioni del Mezzogiorno (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia). Si tratta, infatti, di un beneficio concesso alle aziende del Meridione, al momento fino al 31 dicembre 2021.
Sono esclusi il settore agricolo e i datori di lavoro che stipulano contratti di lavoro domestico.
Questo tipo di agevolazione è al momento prevista fino al 2029, con la decontribuzione del 30% che sarà progressivamente ridotta fino al 10%. Nello specifico, l’esonero è pari al:
- 30% della contribuzione previdenziale a carico del datore di lavoro, con esclusione dei premi e contributi dovuti all’INAIL, fino al 31 dicembre 2025;
- 20% della contribuzione previdenziale a carico del datore di lavoro, con esclusione dei premi e contributi dovuti all’INAIL, per gli anni 2026 e 2027;
- 10% della contribuzione previdenziale a carico del datore di lavoro, con esclusione dei premi e contributi dovuti all’INAIL, per gli anni 2028 e 2029.
Incentivi assunzioni per genitori
Un’altra iniziativa è volta a favorire le assunzioni di chi ha messo su famiglia: ai datori di lavoro privati che assumono con contratto a tempo determinato giovani genitori di età non superiore a 35 anni e con figli minori, anche in affido, viene infatti concesso un bonus una tantum di 5mila euro per ciascuna assunzione o trasformazione di contratto, fino ad un massimo di 5 assunzioni per datore di lavoro.
Contratto di rioccupazione: come funziona?
Istituito con il decreto Sostegni bis, questa nuova tipologia di contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato ha l’obiettivo di incentivare l’inserimento nel mercato del lavoro dei disoccupati; tramite questo, il datore di lavoro può beneficiare dell’esonero dal versamento del 100% dei contributi previdenziali.
A potervi accedere i datori di lavoro privati, con esclusione del settore agricolo e del lavoro domestico, che abbiano effettuato nuove assunzioni mediante il contratto di rioccupazione nel periodo tra il 1° luglio e il 31 ottobre 2021. Come si legge sul sito dell’Inps, l’esonero contributivo viene accordato per un periodo massimo di sei mesi e per un importo massimo di 6mila euro annui, riparametrato e applicato su base mensile.
Incentivi per le assunzioni: quali altre categorie?
Infine, a beneficiare di questo tipo di misure, sempre tramite incentivi per i datori di lavoro, anche disabili, percettori di Naspi (il sussidio di disoccupazione), lavoratori in cassa integrazione (Cigs) da almeno 3 mesi, beneficiari dell’assegno di ricollocazione e del reddito di cittadinanza.
Incentivi 2021 per assunzione disabili
Questo incentivo è per assunzioni agevolate a tempo indeterminato (o per stabilizzazioni contrattuali) di persone disabili e prevede uno sgravio di 36 mesi:
- pari al 70% della retribuzione lorda mensile nel caso di lavoratori che abbiano una riduzione della capacità lavorativa superiore al 79% (o affetti da disabilità intellettiva e psichica che comporti una riduzione della capacità lavorativa superiore al 45%);
- pari al 35% della retribuzione mensile imponibile ai fini previdenziali nel caso di lavoratori con ridotta capacità lavorativa tra il 67 e il 79%.
Incentivo per percettori di Naspi
Prevede che al datore di lavoro che assume a tempo pieno e indeterminato lavoratori che fruiscono della NASpI è concesso, per ogni mensilità di retribuzione corrisposta al lavoratore, un contributo mensile pari al 20% dell’indennità mensile residua che sarebbe stata corrisposta al lavoratore.
L’agevolazione è esclusa con riferimento ai lavoratori licenziati nei 6 mesi precedenti da parte di un’impresa dello stesso o diverso settore di attività.
Incentivo percettori Cigs
Le imprese che assumono a tempo indeterminato persone che percepiscono la Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria da almeno 3 mesi hanno diritto ad una contribuzione pari al 10% della retribuzione imponibile ai fini previdenziali per un anno e ad un contributo mensile pari al 50% dell’indennità di mobilità che sarebbe spettata al lavoratore per un periodo variabile in base all’età di quest’ultimo, come di seguito indicato:
– 9 mesi per lavoratori fino a 50 anni;
– 21 mesi per lavoratori over 50;
– 33 mesi per lavoratori con più di 50 anni, che risiedono nelle aree del Mezzogiorno e in quelle ad alto tasso di disoccupazione.
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