Un’infarinatura generale su come si usa il Pc o il pacchetto Office non è più sufficiente a colmare il gap di competenze digitali presente nel nostro Paese: ostacolare o non prestare abbastanza attenzione all’innovazione è un errore che non possiamo permetterci in vista della ripresa economica post Covid

Quello che stiamo vivendo è il periodo più florido per l’economia digitale europea, complice  soprattutto la grande scommessa sulla digitalizzazione che ha richiesto enormi investimenti da parte dell’Ue e degli Stati Membri. Se è vero, però, che risorse come quelle messe a disposizione dal Digital Europe Programme (7,59 miliardi di euro) e dallo stesso PNRR italiano hanno accelerato notevolmente la transizione dei business e delle Pubbliche Amministrazioni europee, è altrettanto vero che a fare la differenza restano le competenze. E qui il discorso cambia.

Digital Skills Avanzate: cosa sono e perché sono importanti

Quello delle digital skills avanzate, ovvero le competenze digitali e abilità tecnologiche, è il vero muro da valicare per poter essere davvero competitivi sia come lavoratore sia come azienda e per farlo, bisogna pensare di “mettersi in gioco” e fare soprattutto tanta formazione: non averle, porterebbe ad una graduale esclusione prima professionale e poi sociale.

Del resto, un’infarinatura generale su come si usa il Pc o il pacchetto Office non è più sufficiente a colmare il gap di competenze presente nella Pubblica Amministrazione e nel sistema complessivo di E-Government: alle abilità di base si aggiungono le competenze digitali avanzate per AI, Cloud ed Edge Computing, Big Data, Computer Quantistico, Robotica, Fotonica, Blockchain e Realtà Aumentata.

Nel futuro di tutti noi, quindi, ci sono le nuove tecnologie e i prossimi 10 anni saranno decisivi per favorire una vera inclusione digitale e non lasciare indietro nessuno. Tantomeno donne e adulti, due target che ancora faticano a trovare un posto nel mondo tech.

Il decennio digitale europeo

Nella nuova agenda digitale della Commissione europea sono segnati tutti gli ambiziosi traguardi che gli Stati Membri dovranno raggiungere entro il 2030; tra questi troviamo nuove competenze, imprese ad alta intensità digitale ed un servizio pubblico 100% online. Sono quattro i punti cardinali per questa nuovo decennio digitale, ognuno dei quali simboleggia delle azioni da portare a compimento nei prossimi 10 anni.

L’obiettivo numero uno è, ovviamente, il rafforzamento delle competenze digitali dei cittadini, con l’obiettivo di raggiungere l’80% della popolazione dotata delle skills di base e 20 milioni di nuovi specialisti delle tecnologie avanzate, equamente rappresentati da donne e uomini.  Segue l’implementazione di nuove infrastrutture digitali, con l’adozione di tecnologie emergenti quali Big Data, Edge e Cloud Computing e con il potenziamento dell’autonomia europea nella sfera dei semiconduttori.

Quanto ad imprese e servizio pubblico, occorre portare a quota 75% le imprese Ue che adoperano Intelligenza Artificiale, Dati e Cloud; aumentare il livello di padronanza digitale delle PMI e facilitare finalmente un ecosistema di startup “unicorno”. I servizi pubblici principali devono essere fruiti online dal 100% dei cittadini, così come per la sanità e l’Identità Digitale.

Digital skills avanzate: l’obiettivo è ridurre il gap uomo-donna

Tutto questo, senza dimenticare i valori-chiave di questi anni di trasformazione: equità di genere, sostenibilità, etica e accessibilità. Infatti, se da un lato nuove tecnologie e competenze specifiche sembrano traghettarci verso la leadership mondiale (come definito anche nel recente Rapporto di Previsione Strategica UE 2021), dall’altro è bene tenere a mente che tanto c’è ancora da fare, soprattutto perché il numero di donne che hanno acquisito le digital skills in Europa è pari al 22%, dato ancora troppo basso. 

Anche il rapporto uomo-donna degli studenti che scelgono una formazione ICT resta 3 a 1, secondo il report “Strategia Europea per l’Equità di Genere 2020-2025”. Quindi, è necessario implementare corsi di formazione per implementare le digital skills avanzate.

Ad ogni modo, l’innovazione tecnologica sembra essere per tutti una cosa molto seria; lo dimostra anche il primo set di call incluse nel Digital Europe Programme, pubblicato il 17 novembre 2021. Lo strumento invita – in due call distinte – PMI, startup, organizzazioni ed enti pubblici a sviluppare master tarati sulle competenze digitali e a svolgere un lavoro di analisi approfondita delle skills avanzate che saranno necessarie ai professionisti ICT di domani; il valore complessivo delle call è di 72 milioni di euro (rispettivamente 70 + 2).

Quali competenze mancano all’appello per una reale (e sostenibile) transizione digitale

Per stare dietro agli innumerevoli cambiamenti nel settore del digitale è necessario che cittadini, insegnanti, studenti, professionisti, forza-lavoro ed imprese siano disposti ad acquisire un nuovo know-how e a dotarsi finalmente delle competenze con cui far fronte a questa rivoluzione tecnologica. La posta in gioco è molto alta e il rischio è di perdere il treno della digitalizzazione e della tanto agognata “ripresa”. 

Di seguito, le macro aree dove serve investire nelle digital skills

  • Intelligenza Artificiale: capire in che modo un algoritmo può replicare l’intelletto umano ed adoperarlo per prendere decisioni e risolvere problemi
  • Cloud e Edge Computing: capire in che modo rendere i dati protetti reperibili in ogni momento
  • Big Data: imparare a produrre ed analizzare i dati per ottenere effetti tangibili sulla vita di tutti noi e sui mercati. Dalla sanità al servizio pubblico, dai trasporti alla scuola
  • Computer Quantistico: imparare ad utilizzare le risorse dei computer che, grazie alle leggi della meccanica quantistica e all’unità del qubit, sovrappongono diversi stati quantistici per svolgere più calcoli in parallelo
  • Fotonica: conoscere e adottare sistemi tecnologicamente avanzati che controllano e manipolano i fotoni, ovvero le particelle che compongono la luce. Una tecnologia avveniristica connessa al mondo dell’ottica che può rivoluzionare il mondo della medicina, dell’automotive e dei PC
  • Robotica: saper programmare e adoperare intelligenze artificiali e macchine che sostituiscono l’uomo nelle attività di rischio e quelle che richiedono una maggiore precisione. Anche in questo caso, la produzione e la conservazione di dati sono fondamentali per permettere alle macchine di apprendere ed eseguire le mansioni
  • Realtà Aumentata: comprendere l’importanza del gaming e il valore dell’esperienza per poter coinvolgere le persone e valorizzare il patrimonio culturale
  • Blockchain: conoscere l’infrastruttura blockchain per registrare informazioni in modo permanente ed eseguire transazioni digitali. Questa tecnologia è alla base delle transazioni di criptovalute e sono già presenti in molti processi produttivi

Digital skills avanzate: la missione dell’Europa

Quelle appena citate, sono le aree di competenza su cui l’Unione europea sta puntando per diventare autonoma e dominante in diversi campi, a partire da quello digitale. Perché questo sia possibile è ovviamente necessario che ogni singolo individuo diventi consapevole di quanto il digitale sia importante per poter partecipare alla vita democratica e di quanto possedere le giuste competenze sia utile a far valere i propri diritti, trovare lavoro o comunicare con amici e parenti lontani. Come in una quarta rivoluzione industriale, le abilità sono indispensabili per poter adoperare nuove macchine. La differenza, come sempre, la fanno le persone.

 

Questo contenuto è stato realizzato in partnership conIDCERT, azienda che intende migliorare l’alfabetizzazione digitale di persone e lavoratori producendo certificazioni informatiche riconosciute dal MIUR, il ministero dell’Istruzione.