Il nuovo decreto del governo contiene una serie di misure volte a favorire la ripresa dell’occupazione tramite incentivi ad imprese e datori di lavoro. Tra queste il contratto di rioccupazione, per favorire il reinserimento dei disoccupati
Sono diverse le novità introdotte dal decreto Sostegni Bis (finanziato con l’extra-deficit da 40 miliardi) che riguardano il mondo del lavoro. Il cosiddetto “pacchetto Orlando”, dal nome del ministro del Lavoro Andrea Orlando, contiene infatti diverse misure che hanno l’obiettivo di sostenere sia datori di lavoro che lavoratori in questo momento di crisi e in cui la nostra economia va traghettata verso una fase di ripresa a seguito della pandemia. Per tale ragione tra le novità maggiori risulta esserci il contratto di rioccupazione, una tipologia di inquadramento a tempo indeterminato che prevede l’esonero contributivo al 100%, fino a 6mila euro su base annua, per la durata di sei mesi, al fine di reinserire i disoccupati nel mercato del lavoro.
Sostenuto dal governo con una copertura finanziaria di oltre un miliardo di euro per il 2021 e il 2022, si caratterizza come un incentivo per il reinserimento del lavoratore in stato di disoccupazione e le aziende del settore privato possono farvi ricorso fino ad ottobre 2021. Il “progetto di reinserimento” deve essere predisposto individualmente per una durata di sei mesi ed essere finalizzato a garantire l’adeguamento delle competenze professionali del lavoratore al nuovo contesto lavorativo. Tale misura prevede di incentivare 530mila assunzioni a tempo indeterminato, con un beneficio medio mensile per i datori di lavoro di 461 euro, ma anche delle condizioni e obblighi specifici per il datore/azienda che effettua l’assunzione: se al termine del periodo di prova il lavoratore non viene assunto l’impresa è tenuta a restituire per intero l’agevolazione di cui ha beneficiato. L’esonero dei contributi, peraltro, è valido solo se il datore di lavoro non ha effettuato licenziamenti nei sei mesi precedenti l’attivazione del contratto di rioccupazione.
Tra le tipologie contrattuali simili a questo di ultima introduzione, comunque, persistono il contratto agevolato a tempo indeterminato per i giovani under 36, il quale è stato rafforzato dalla legge di Bilancio 2021, e quello di apprendistato – sempre a tempo indeterminato – che prevede un periodo anche più lungo (generalmente 3 anni) di sgravio contributivo per il datore. Secondo un confronto operato da Il Sole 24 Ore, comunque, risulterebbe più consistente il beneficio di un contratto di apprendistato per la riqualificazione: il costo del lavoro è abbattuto di quasi il 17%, pari a oltre 20 mila euro di risparmio per il datore. Più conveniente per quest’ultimo anche il contratto under 36, che consente un risparmio di quasi il 15% (18 mila euro) contro il 2,44% (3mila euro) del contratto di rioccupazione.
Contratti, le novità per imprese e lavoratori
Tra le altre misure previste e introdotte al fine di stimolare l’occupazione e il ricollocamento dei disoccupati anche alcune novità che riguardano il contratto di solidarietà: i datori che hanno subito un calo del 50% del proprio fatturato potranno infatti stipulare un contratto di solidarietà con retribuzione dei lavoratori al 70% invece del 60% se si impegnano a non licenziare.
Per quanto riguarda invece il contratto di espansione, il quale dà la possibilità al dipendente di uscire dal servizio 5 anni prima rispetto all’età pensionabile, è previsto un abbassamento della soglia minima per la sua applicazione da 250 a 100 dipendenti.
Sospesa, fino al 31 dicembre, la riduzione del 3% della Naspi – l’indennità di disoccupazione – che scatta a partire dal quarto mese di fruizione; e prorogata, per quelle aziende che hanno dovuto cessare le loro attività a seguito del Covid, la cassa integrazione di ulteriori 6 mesi ed esteso anche il blocco dei licenziamenti fino al 28 agosto (60 giorni in più per le imprese che richiedono di poter utilizzare la cassa Covid fino al 30 giugno). Rifinanziato, infine, anche il reddito di emergenza (Rem) per altri 4 mesi e fino a settembre 2021: coloro che hanno i requisiti per richiederlo, possono farlo fino al 31 luglio 2021 sul sito dell’Inps.
Per quanto riguarda invece l’Anpal, l’Agenzia nazionale delle politiche attive sul lavoro, l’esecutivo ha deciso di procedere con un cambio di governance per potenziare i centri per l’impiego: a tal fine sono stati stanziati 70 milioni di euro per il 2021.
Tra le misure del decreto Sostegni per quanto riguarda il lavoro e l’occupazione anche le nuove assunzioni a tempo indeterminato di una prima quota di medici e tecnici della prevenzione nei luoghi di lavoro, al fine di avere un occhio più attento alle questioni riguardanti la sicurezza in azienda: il governo di Mario Draghi ha stanziato a tal fine 3,4 milioni per il 2021 e 10 milioni per il 2021.
Decreto Sostegni bis: le misure per stagionali e autonomi
In vista dell’arrivo dell’estate il governo ha introdotto un’indennità à di 1600 euro per i lavoratori intermittenti, gli autonomi privi di partita Iva iscritti alla gestione separata con almeno un contributo mensile versato e i titolari di contratti occasionali. La stessa viene garantita ai lavoratori dipendenti stagionali del settore del turismo e degli stabilimenti termali «che hanno cessato involontariamente il rapporto di lavoro nel periodo compreso tra il 1° gennaio 2019 e la data di entrata in vigore del decreto, che abbiano svolto la prestazione lavorativa per almeno trenta giornate nel medesimo periodo, non titolari di pensione né di rapporto di lavoro dipendente né di Naspi alla data di entrata in vigore del presente decreto, è riconosciuta un’indennità onnicomprensiva pari a euro 1.600».
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