Cambiare lavoro, decidendo di abbandonare una attuale certezza per rincorrere maggiori soddisfazioni personali ed economiche, è tra le scelte più difficili che si possano fare. Altrettanto difficile è sempre più spesso orientarsi in un mondo del lavoro in continua trasformazione, trovare la strada al fine di rendere effettivo un cambiamento professionale o avviare un percorso di crescita personale. Ecco i consigli di Annadebora Morabito, consulente di carriera che si occupa proprio di aiutare le persone a muoversi nel mercato del lavoro e a raggiungere i propri obiettivi

Il primo passo per cambiare o trovare lavoro non consiste nell’invio dei cv, tanti o pochi che siano. Inviare il proprio cv senza averlo reso aderente all’obiettivo professionale non è efficace, farlo senza averlo ottimizzato anche per parole chiave non lo è altrettanto; mandare cv “a pioggia”, poi, non è la strategia più adeguata per proporsi al mercato.

Dar troppo peso agli annunci di lavoro – per cominciare ma pure per proseguire – e considerarli come l’unico canale con cui proporsi al mercato, peraltro, è limitante e fuorviante. Molte delle e dei clienti che accompagno nei percorsi di consulenza di carriera sono persone che un lavoro ce l’hanno, ma vogliono cambiarlo.

Le ragioni del cambiamento quasi sempre originano dall’insoddisfazione e alle volte da una vera e propria insofferenza: di frequente risiedono nel mancato riconoscimento, nella scarsa possibilità di crescita, nell’assenza di formazione, in una richiesta di eccessiva disponibilità di tempo, oppure in manager conflittuali, in ambienti tossici, in organizzazioni che si ostinano a non guardare alle evoluzioni del mercato (non ultimo lo smart working) o in un ruolo in cui si è incappate/i ma non è proprio quello giusto per sé. Risiedono in una realtà o figura professionale che per diverse ragioni sta stretta, che non incarna (più) i propri valori o in un lavoro/modalità di lavorare che non è fonte di espressione e realizzazione di sé.

Il lungo periodo pandemico, con gli scossoni emozionali che ha provocato, continua ad essere fonte di riflessione, una riflessione che difficilmente è già sistematizzata quando si avvia un percorso con una consulente di carriera. Di pancia si sente che qualcosa non va, in diversi casi si riconoscono nitidamente gli aspetti di quel qualcosa benché non si sappia bene cosa fare per fronteggiare la situazione: non si è certe/i di quale possa essere la scelta giusta, non si è più spesso pronte/i ad affrancarsi o non si sa come farlo e da dove iniziare.

Ebbene nel mio percorso, sia che un lavoro non ci sia al momento o che si desideri cambiarlo, si comincia indispensabilmente col far chiarezza su:

– cosa significhi ‘lavoro’ per quella persona
– cosa reputi importante in termini di desideri e bisogni
– quali siano i valori che assegna alle attività che svolge/svolgerà o alle organizzazioni con cui collaborerà
– quali le attese e motivazioni
– quali le competenze acquisite, i talenti e il potenziale
– quali le competenze maturate, ma non ancora espresse in contesto professionale
– quali risultati e successi abbia ottenuto

Inoltre, è rilevante e necessario indagare su quali desideri, sogni, aspettative, motivazioni, emozioni, convinzioni e vincoli abbia una persona e su quale sia la direzione – a valle di confronti strutturati e domande potenti – che voglia far prendere a se stessa e ai suoi progetti futuri.

Il mio percorso di consulenza di carriera, quindi, inizia facendo chiarezza e puntando a rafforzare consapevolezze e ottenere insight su se stessi. Al centro infatti, durante e dopo il termine di un percorso congiunto – sia esso di cambiamento, riposizionamento o ricollocazione professionale, sia nell’ambito della scelta universitaria – ci sono sempre le persone, con le loro istanze ed esigenze, con i desideri e i progetti da definire, attuare e portare avanti.

Non esiste un modo altrettanto valido come il partire e tornare a sé, quando necessario, per approcciarsi alle transizioni e al cambiamento professionale.

 

Capita di frequente che le persone non riescano autonomamente a fornire, a se stessi e agli altri, la giusta autolettura nell’ottica menzionata o in vista di un riposizionamento nel mercato del lavoro, tanto da dover essere aiutate a farlo una volta o in più occasioni nel corso della vita. In questo senso, una professionalità come la mia aiuta a farlo.

*Autrice dell’articolo è Annadebora Morabito, Career Coach, Consulente di Carriera, Formatrice e Mentore che supporta e facilita le persone che vogliano cambiare o trovare lavoro e le aziende che desiderino guidare efficacemente le transizioni.