Tra insidie e nuovi modelli di business, può essere difficile cambiare lavoro a 60 anni, ma alcuni esempi virtuosi – come la storia imprenditoriale di Steve Jobs – mostrano come non è mai troppo tardi per reinventarsi, scoprire nuove strade e cogliere nuove opportunità

Piero Angela, un personaggio molto noto e apprezzato dal pubblico televisivo italiano, ha dichiarato in più di un’occasione che non aveva assolutamente idea – almeno fino ai 40 anni di età – che il suo futuro sarebbe stato nel mondo della divulgazione scientifica. Lavorava in Rai come giornalista quando gli si presentò l’occasione e solo allora capì che era arrivato il momento di coglierla.

Il mondo del lavoro è pieno di esempi di carriere incredibili nate tardi e che dimostrano come il futuro non appartenga esclusivamente ai giovani startupper che sperimentano nel garage dei genitori.

Cambiare lavoro a 60 anni: è possibile?

Uno degli esempi più noti è rappresentato dalla storia imprenditoriale di Steve Jobs, che iniziò ad avere successo in Apple dopo essere stato cacciato e poi richiamato molti anni dopo. In sintesi, parafrasando quella storica trasmissione televisiva della Rai che negli anni ‘70 insegnava agli italiani non scolarizzati a leggere e scrivere: “Non è mai troppo tardi” per reinventarsi, scoprire nuove strade e cogliere nuove opportunità.

Cambiare lavoro in età avanzata si può

C’è un termine inglese che sta prepotentemente entrando nel vocabolario comune dei cacciatori di teste e degli esperti di lavoro italiani. Si tratta di “late bloomer“, un’espressione che letteralmente sta ad indicare una “fioritura tardiva”, arrivata quando ormai non era più attesa.

L’espressione in senso traslato abbraccia tutte quelle persone che hanno trovato soltanto in età avanzata la propria strada lavorativa. Ma attenzione: età avanzata non significa essere fuori tempo massimo, anche perché per molte persone la giovinezza professionale inizia proprio oltre i 40 anni. La vita media per l’uomo occidentale si è allungata e per chi esercita la libera professione non è impensabile poter cambiare lavoro, migliorarsi, crescere e arricchirsi di nuove esperienze anche dopo i 60 anni di età. Del resto, ci sono persone che vivono per lavorare e non faranno altro fino alla fine dei loro giorni.

Ovviamente a seconda dell’età le opportunità lavorative cambiano ed è normale ipotizzare che per un lavoratore che ha superato la soglia dei 60 sia improbabile che arrivi un’azienda disposta ad assumerlo per compiere delle mansioni base per cui potrebbe formare un lavoratore più giovane. Quello che stiamo cercando di dire è che per cambiare lavoro a 60 anni occorrerà trovare un impiego alla propria altezza e che spesso si traduce con un incarico di esperienza e responsabilità o anche in un incarico di consulenza.

Cosa serve per cambiare lavoro a 60 anni

Che si tratti di late bloomer o di sessantenni in rampa di lancio, dopo un’esperienza lavorativa terminata, le caratteristiche che deve avere il “cercatore di lavoro canuto” sono poche ma tutte fondamentali.

Sicuramente gli servirà avere una mente aperta al cambiamento e una forte voglia di rinnovarsi. Non gli dovrà mancare la voglia e l’umiltà di imparare cose nuove e di apprendere spesso anche cambiando totalmente pelle. In altre parole quello che non deve mancare mai è la voglia di mettersi in gioco senza temere il giudizio altrui.

Per molti si tratta di una visione romantica della vita lavorativa, ma per altri non è altro che il naturale evolversi della propria persona. C’è chi è fatto per passare la propria vita dentro lo stesso ufficio e chi non può stare fermo troppo tempo nello stesso posto. Del resto nel lavoro, come nella vita, smette di crescere soltanto chi decide di non avere più voglia di fare un passo in più verso il nuovo. 

 

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