Come si trasforma un’idea brillante in un business vincente?
Ne abbiamo parlato con Roberto Sfoglietta, co-founder e CEO di Starting Finance Deal, società di investimenti e consulenza per startup e PMI innovative, nata dal gruppo Starting Finance.

Uno scenario spesso confuso quello che si prospetta davanti a chi sceglie di fare impresa e non sempre è facile orientarsi e muovere con sicurezza i primi passi. Proprio in questa direzione opera Starting Finance Deal, mettendosi al servizio operativo del mondo del business e delle startup: un percorso di mentoring aziendale per i tantissimi giovani che, anche in un contesto imprenditoriale assai complesso come quello contemporaneo, non rinunciano all’idea di “mettersi in proprio” e di inseguire i propri sogni. Noi di Dealogando abbiamo fatto una chiacchierata con il co-founder e CEO di Starting Finance Deal, Roberto Sfoglietta, che ci ha parlato di progetti di business di successo, ma anche di nuove tecnologie e di futuri modelli imprenditoriali, un confronto mai tanto utile e necessario come in questo momento storico di forte incertezza economica e finanziaria.

Si parla da molto tempo di startup e di Giovane Impresa, per alcuni sta diventando una buzzword. Come si distingue una startup da un’iniziativa imprenditoriale più classica?

Si sentono in effetti definire startup degli esperimenti senza senso né coerenza. Una startup è una realtà che nasce per crescere velocemente, per scalare il mercato in verticale, in maniera aggressiva, conservando l’idea però di “fare exit” (vendere delle quote della startup, ndr) a un player più grande che con maggiori risorse e asset la può poi far esplodere, piazzandola sul mercato in maniera solida.

Lo startupper è un imprenditore che ha un’idea di impresa fatta per innovare radicalmente un settore o diversi settori: la fonda, la fa nascere, la fa crescere e scala il mercato e un minuto dopo punta a piazzarla, a venderla.

Intelligenza artificiale, blockchain, internet delle cose…fra queste innovazioni c’e la next big thing per quanto riguarda l’ambiente. Ce ne sono altre?

L’intelligenza artificiale è una tecnologia che vediamo già sul mercato, ha innovato tanto e continuerà a innovare tantissimo. Anche l’Internet of Things sta già facendo la sua parte e sta cambiando diversi processi e dinamiche di produzione. La blockchain è una grande scommessa: parliamo di una tecnologia davvero disruptive, scomoda a tutti, ai governi, alle aziende, alla PA, e per certi versi inizia a diventare potenzialmente un problema proprio perché per molti processi in realtà è una grande soluzione.

Non si può poi menzionare la reale rivoluzione che stanno compiendo i Big Data: sappiamo ormai che il vero valore dei processi sta nei dati e in questo settore, bisogna dirlo, nessuno ancora capisce tutto completamente. Parlo anche del mercato dei dati completamente legal: come faccio a valutare il valore dei dati in mio possesso? Se si ha questa competenza si ha davvero una marcia in più al momento dell’exit.

Lusso, abitare, uffici: qualche processo innovativo da tenere d’occhio su questi settori?

Parliamo di segmenti di mercato su cui c’è un grandissimo punto di domanda: insieme al turismo sono i più toccati dalla fase pandemica e sono, insieme, in forte standby e in fortissimo cambiamento. Qualche esempio di startup che sta lavorando bene: i ragazzi di Hiburama stanno innovando il modo di fare luxury nel fashion tramite dei processi di digitalizzazione all’avanguardia. Quanto al segmento uffici, siamo tutti alle prese con il cambiamento di paradigma dato dallo smart working: c’è molto hype, si sente dire che questo è il futuro, le statistiche invece ci dicono che tutte le aziende hanno problemi.

Ci sono realtà con centinaia di migliaia di dipendenti per le quali un certo livello di lavoro in presenza è essenziale e il settore startup, finance e investimenti è più che mai coinvolto. La faccio semplice: chi vuole darti i soldi ti vuole vedere in faccia. Sfido chiunque a pensare un investimento da centinaia di migliaia di euro senza aver visto la persona sulla quale si investe. Quanto al real estate, c’è poco da avere ottimismo, in giro vedo tanta paura.

Tre consigli a un giovane che pensa di avere un’idea imprenditoriale vincente.

Riporto un dato interessante, dal lockdown a oggi abbiamo visto un incremento del 40% di startup innovative negli Stati Uniti. È più che mai reale che ogni crisi crei opportunità, ci sono ragazzi che vedono che il proprio settore di riferimento sta avendo dei problemi e allora decidono di cambiare, di innovare.

I suggerimenti sono due: primo, entrare in un contesto, in un segmento dove si ha il know how, per essere certi di entrare sul mercato nel momento giusto e scalarlo rapidamente. Secondo, ancora più importante, occhio alle persone con le quali ti metti in affari, siamo in un periodo difficile e il team è fondamentale. Se tu oggi sposi una persona di cui non sei sicuro, si rompe il giocattolo: è imprescindibile allora avere persone che sposano la tua visione e sono simili a te per ambizioni e valori.