Se il nostro Paese resta piuttosto indietro sulla settimana corta con riduzione dei giorni lavorativi a parità di stipendio, alcune aziende europee sperimentano l’idea: il caso dell’insurtech Life5
In Italia c’è una proposta di legge sulla settimana corta a parità di stipendio (Pd, M5s e Avs) ma l’idea fatica a decollare, soprattutto nel mondo produttivo. All’estero invece si fa qualche esperimento. Ad esempio Life5, la startup spagnola fondata nel 2020 che ha appena esteso le sue operazioni al Belpaese, ha scelto di testare i quattro giorni lavorativi al posto di cinque, con il potenziale obiettivo di incrementare il benessere aziendale delle oltre 50 persone del suo staff. Tutti i dipendenti dell’InsurTech assicurativa, operante nello Stivale in libera prestazione di servizi, lavorano da remoto.
Il primo dato che salta all’occhio è che di certo, nel periodo di sperimentazione, nessun dipendente ha chiesto ore di permesso aggiuntive, un elemento rilevante: “Pensiamo possa indicare che i lavoratori, con 4 giorni di lavoro, riescano a gestire meglio la propria vita”, ci ha spiegato Raffaele Didonato, Country Manager Italia di Life5. L’abbiamo intervistato dopo il test per sapere com’è andata e quale impatto ha avuto l’iniziativa.
Il progetto pilota è durato due mesi, senza riduzioni dei compensi né tagli ai giorni di ferie. Alla settimana corta hanno aderito i dipendenti della società nella sua interezza, quindi una cinquantina persone, incluse le risorse umane italiane. Al momento non esistono metriche precise per misurare il benessere ma la sensazione è che abbiano tutti apprezzato l’iniziativa.
Com’è andato l’esperimento della settimana lavorativa di quattro giorni? Qual è il bilancio?
È stato un esperimento estremamente positivo, abbiamo ottenuto ottimi risultati sia in termini di produttività che di soddisfazione dei team coinvolti. Il bilancio complessivo è molto incoraggiante, è una soluzione che sembra essere efficace ed allineata con il nostro business.
L’azienda ha continuato il suo percorso di crescita costante. È stato riscontrato infatti un incremento delle vendite del 16% ogni mese, anche nel periodo in cui è stata adottata la settimana corta.
Quali sono stati gli effetti sul benessere dei dipendenti di Life5?
Credo che il benessere dei dipendenti sia migliorato in maniera significativa ed in generale abbiamo riscontrato una maggiore soddisfazione unita al mantenimento di un equilibrio nei carichi di lavoro.
La possibilità di mantenere lo stesso stipendio e lo stesso numero di giorni di ferie si è rivelata fruttuosa?
Assolutamente sì. Mantenere lo stesso stipendio e lo stesso numero di giorni di ferie ha permesso di valorizzare il tempo libero senza penalizzare i lavoratori economicamente. Questa combinazione ha senz’altro corroborato il rapporto di fiducia e impegno reciproco dell’azienda con i propri dipendenti.
I livelli di operatività sono rimasti stabili?
I livelli di operatività sono rimasti perlopiù stabili, in generale si è dimostrata una grande motivazione da parte di tutti e probabilmente una gestione più efficiente del tempo lavorativo. L’incremento costante delle vendite e la conseguente crescita aziendale lo dimostrano.
Quali sono stati gli effetti della settimana corta sulle rendite di Life5?
Non ci sono evidenze che la settimana corta abbia avuto effetti negativi sulle vendite, in quanto si è registrato un aumento allineato alle previsioni.
La settimana lavorativa corta, quindi, è efficace? Quali impatti ha?
Sì, la settimana lavorativa corta è efficace, in particolare per alcuni assetti del business con un minor numero di “imprevisti” dove una migliore pianificazione ed efficienza operativa possono davvero fare la differenza.
In generale si sono riscontrati una maggiore qualità del lavoro ed un buon clima aziendale. Tuttavia, è necessario un monitoraggio costante per assicurarsi che i risultati siano sostenibili nel lungo termine.
Quali sono le vostre valutazioni sul possibile rinnovo, permanente o meno, della settimana corta?
Stiamo valutando seriamente il rinnovo dell’iniziativa, possibilmente in forma permanente. È una iniziativa che si sposa bene con il nostro modello ma non abbiamo fretta in quanto siamo già dotati di una struttura di orari flessibili e di operazioni che funzionano al 100% da remoto.
I dati raccolti finora suggeriscono che l’iniziativa può avere un impatto positivo duraturo, ma vogliamo assicurarci che continui a essere vantaggiosa sia per l’azienda che per le persone coinvolte.
Life5 ha progetti in particolare sul work-life balance?
Sì, il work-life balance è una delle nostre priorità. Oltre alla settimana lavorativa corta, abbiamo già implementato una struttura che permette il lavoro al 100% da remoto e con orari flessibili. Questo ci consente di offrire al team la massima autonomia nella gestione del proprio tempo, favorendo un ambiente di lavoro inclusivo e sostenibile.
Francesco Carrubba