Giovani, economia e possibilità offerte dallo smart working. Mario Benedetto ci racconta qual è la realtà lavorativa con cui avremo a che fare.
Crisi, giovani, economia e smart working… Sono argomenti di cui sentiamo parlare sempre più spesso, ma che a volte generano ancora confusione. Non è facile orientarsi tra i continui cambiamenti attuali e le novità del mondo economico e lavorativo. Ne abbiamo parlato con Mario Benedetto, giornalista e curatore del blog di TGCOM24 GenerAzioni, esperto di politiche economiche e formazione, editorialista del quotidiano Il Tempo.
Lo smart working ha influito sull’afflusso turistico e del tradizionale mercato connesso ai pendolari, ma come funziona oggi nella sua sperimentazione? È davvero cambiato il panorama italiano rispetto alle competenze in ambito tecnologico? E ancora, i Millennials e la generazione Z sono le categorie che più di tutte pagheranno un costo altissimo dovuto alla situazione di un mercato inserito già in un’importantissima crisi economica?
Sono domande che continuiamo a porci e a cui vogliamo dare risposte chiare e coerenti. Non è facile orientarsi tra i continui cambiamenti e le costanti novità del momento, ma riorganizzare le idee può esserci d’aiuto.
Bisogna analizzare le problematiche attuali in maniera chiara e lineare, così da non lasciarsi andare ad allarmismi e preoccupazioni e pensare, invece, a soluzioni innovative.
Oggi i consulenti del lavoro parlano di 800.000 posti di lavoro persi nell’ultimo anno e in larga parte a svantaggio dei giovani. Fare impresa non è semplice, certo, perché le incognite e le difficoltà strutturali sono tante. Il consiglio è quello di investire in un settore per cui si hanno particolari predisposizioni e che abbia una possibilità di sviluppo.
La soluzione non è quella assistenziale ma di stimolo per le nuove generazioni, dal consumo all’azione imprenditoriale che deve essere necessariamente coadiuvata da una forte riduzione del costo del lavoro.
Tutte i consigli di Mario Benedetto nella sua video-intervista e su Instagram.