Entrare nel mercato del lavoro in Italia è impresa non da poco. E se i giovani mostrano segni di insofferenza, le imprese faticano sempre di più a assumerli e poi trattenerli. Jam, su iniziativa di Alessandro Braga e Marco Grazioli, si propone di facilitare il rapporto tra nuove generazioni e aziende

Le Grandi Dimissioni, così come sono state soprannominate negli Usa, sono il fenomeno dell’era post Covid. Una disaffezione al lavoro che ha colpito soprattutto le giovani generazioni. Secondo uno studio di Axios, oggi la Gen Z cambia lavoro il 134% in più rispetto al 2019. Come  rileva il Censis, circa tre milioni di giovani sono in cerca di lavoro, il 33% dei 15-29enni. E nel 2021 su cento richieste di figure professionali la maggior parte, ottantatré, prevedevano un contratto a tempo determinato. Normale allora che vi sia sfiducia. Ed è da questi numeri che nasce l’iniziativa Jam, acronimo di Join the Ageless Mind, “la realtà di The European House – Ambrosetti (think thank che offre consulenza a istituzioni e aziende, ndr), dove nuove generazioni e aziende costruiscono insieme il futuro” spiega il comunicato di lancio. Definito come progetto di people empowerment, Jam punta a creare un ponte tra aziende e giovani, sia in ingresso nel mercato del lavoro che nei primi anni di esperienza lavorativa.

 

Rapporto turbolento con il lavoro

Alessandro Braga

“Il problema è che oggi c’è un rapporto con il lavoro molto dinamico e turbolento” spiega a Dealogando il fondatore del movimento Alessandro Braga, startupper e docente di Entrepreneurship alla Bocconi. Una situazione che porta spesso “alle dimissioni o alla mancanza di ingaggio”, riflette. “E che rappresenta una sfida per chi si deve formare, ma anche per le aziende, che si trovano così perennemente in tensione perché abituate a un modello diverso”. La loro è una mentalità “che risale a un decennio fa”.

Obiettivo di Jam è cercare un nuovo modo di lavorare e di pensare senza età. Mischiando e valorizzando le esperienze, le competenze e i punti di vista delle diverse generazioni in azienda. Si tratta in definitiva di fornire alle aziende gli strumenti per sviluppare strategie per attrarre giovani professionisti, rimanendo aggiornate sui trend del mercato del lavoro.

 

Aprirsi al dialogo

Sono tre i punti su cui ci si focalizza. “Da una parte facilitare il dialogo, dall’altra rendersi attrattivi, per quanto riguarda le aziende, e mettersi alla prova, per chi sta invece entrando nel mondo del lavoro”. Gli esempi concreti sono i progetti che stanno mettendo in piedi per le aziende partner Braga e il suo team di dodici esperti nella consulenza. Sono “campagne di recruiting per competenze specifiche di neolaureati, assunzioni in ambito bancario con messaggi che siano più attraenti per i possibili candidati, corsi di formazione per chi è appena entrato in azienda e deve acquisire consapevolezza sul percorso professionale da seguire”.

 

I progetti concreti

Insieme a Leonardo poi “stiamo portando avanti”, prosegue Braga, “un progetto che vede protagonisti 650 under 35 entrati in azienda negli ultimi anni”. Per loro sarà attivato un percorso che “li accompagni tramite una gara a squadre a conoscere sempre meglio il gruppo, rafforzare le proprie competenze e costruire un network solido e di valore”. Si cerca così di “creare un lavoro che sia denso di significato e rapporti professionali più felici e più duraturi”.

 

Valorizzare tutte le esigenze

Ciò a cui si punta è “dare valore in egual misura alle esigenze delle aziende e delle generazioni che le popolano e alle aspettative dei giovani”. Tutti i punti di vista vanno considerati, “solo così possiamo creare una nuova cultura del lavoro che favorisca avanguardia e competitività” aggiunge Braga. “Le nuove generazioni che si affacciano sul mondo del lavoro sono uno stimolo a ripensare i modelli di leadership con cui le nostre aziende funzionano, rappresentando una grande opportunità di innovazione” aggiunge Marco Grazioli, presidente di The European House – Ambrosetti. 

 

L’evento Open Jam

E proprio per favorire l’interazione e il dialogo tra aziende, istituzioni e giovani, l’1 e il 2 dicembre presso il PalaCongressi di Rimini si terrà Open JAM, Un dialogo aperto con il futuro. Evento che prevede di ospitare, in questa prima edizione, diverse centinaia di partecipanti.

Ogni attività prevista sarà all’insegna dell’ascolto dei giovani under30 partecipanti, in modo da creare un vero e proprio confronto collettivo e costruttivo. Sarà un susseguirsi di attività interattive, workshop e occasioni di networking che si alterneranno nel corso della due giorni. Tra i temi da affrontare l’impatto delle tecnologie sul mondo del lavoro, le modalità di comunicazione e di ingaggio del futuro, i lavori emergenti e le competenze chiave necessarie per affrontare il lavoro oggi.

 

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