“Nonostante la crisi economica che ha colpito in particolar modo il settore dell’edilizia, i redditi dei geometri negli ultimi cinque anni sono cresciuti esponenzialmente”, spiega a Dealogando Diego Buono, presidente della Cassa Geometri, parlando di un settore ricco di occasioni, soprattutto per i giovani. Ed è proprio ai suoi giovani iscritti – che possono guardare ad un futuro nell’edilizia, nei cantieri o anche nella pubblica amministrazione – che questa Cassa dedica una serie di iniziative
Un lavoro che non conosce crisi? Può sorprendere, ma è quello del geometra. Una figura professionale richiestissima e sempre più complicata da trovare, complice anche una sorta di pregiudizio che a volte vede questo professionista come un mero raccordo verso lavori più titolati. Si tratta di una narrativa scorretta e che è pronta a cambiare, anche grazie a quanto sottolineato di recente dal presidente del Consiglio Mario Draghi sulla formazione tecnica italiana, definita come un tesoro del nostro Paese che è stato bistrattato negli ultimi anni e che invece rappresenterà il cuore del rilancio dopo i mesi della pandemia da Coronavirus.
I giovani geometri hanno lavoro già poco dopo la conclusione del percorso formativo, sono utili nei cantieri, alle amministrazioni dello Stato e alle imprese edili. In più, il loro reddito è in aumento e pare impermeabile alla crisi, con tassi di crescita sostenuti negli ultimi anni. A prendersi cura dei geometri vecchi e nuovi è la Cassa Geometri, ente previdenziale della categoria che si fa carico anche di percorsi formativi, dà sostegno a chi approccia con la professione e propone ai suoi iscritti programmi di welfare aggiuntivo oltre ad iniziative per la maternità. Dealogando ha incontrato il presidente della Cassa, il geometra Diego Buono.
La professione del geometra, a torto ritenuta “figlia di un dio minore”, è invece sempre più occasione di sviluppo, formazione, lavoro e reddito per tanti giovani professionisti. Cosa fa concretamente un geometra oggi? Qual è la sua “quotidianità”?
Quella del geometra è una professione antica, tanto che la sua nascita risale ai tempi delle Legioni romane. All’interno di queste era prevista la figura del mensor, che aveva il compito di tracciare le linee degli accampamenti temporanei dei legionari, poi trasformata in agrimensore – ossia “misuratore della terra” – per diventare infine il geometra che conosciamo oggi, il quale, grazie alla sua polivalenza, opera nel settore dell’edilizia a 360 gradi. Le sue competenze e conoscenze, infatti, sono trasversali e vanno dagli accatastamenti ai rilievi di precisione fino alle perizie tecniche e all’amministrazione condominiale. Passiamo poi alle responsabilità di progettazione, direzione, contabilità e collaudo dei lavori edili, le funzioni di responsabile e addetto al servizio di prevenzione, protezione e controllo del processo di sicurezza nelle aziende (RSPP e ASPP) e di coordinatore della sicurezza.
Questa professione è ingiustamente ritenuta meno ambita dalla società odierna perché spesso consigliamo – comprensibilmente – ai nostri figli di perseguire un percorso di laurea specialistica, salvo poi scoprire che le figure maggiormente richieste dal mercato del lavoro sono quelle che coniugano una formazione tecnico-specialistica con una conoscenza pratica: fra queste vi è certamente quella del geometra. Non va dimenticato, inoltre, che decidere di diventare geometra significa potersi affacciare al mondo del lavoro già a vent’anni, visto che il percorso per accedere all’esame di abilitazione consta del conseguimento del diploma (oggi CAT – Costruzione Ambiente e Territorio) e del praticantato che ha durata di diciotto mesi.
La Cassa Geometri fornisce diverse informazioni relative al livello di reddito e alle prospettive dei giovani professionisti. Questo mestiere può oggi diventare “la professione della vita” di un ragazzo in fase di orientamento scolastico?
Questo è fuori dubbio. Nonostante la crisi economica a livello globale cui abbiamo assistito nell’ultimo decennio e che ha colpito in particolar modo il settore dell’edilizia, i redditi dei geometri negli ultimi cinque anni sono cresciuti esponenzialmente: si evidenzia una crescita del 25% confermata dalla dichiarazione dei redditi del 2020, la quale ha visto un aumento dei redditi dell’8%. Anche sulla dichiarazione dei redditi del 2021, anno che rifletterà maggiormente gli effetti della pandemia, non mi aspetto che vi sia un calo ma presumo che si verificherà un consolidamento di questa crescita. Quella del geometra è una professione solida e sempre in grado di generare valore aggiunto.
Le casse pensionistiche si propongono sempre più spesso come servizio di welfare integrativo a complemento dell’offerta statale. La Cassa Geometri ha scelto di concentrarsi sulle giovani mamme con un “pacchetto maternità”. Come funziona?
Innanzitutto, per favorire l’avvio della professione, Cassa Geometri fornisce gratuitamente ai suoi giovani iscritti una serie di strumenti e benefici fra cui la polizza assicurativa professionale, la PEC, la firma digitale e lo SPID; senza dimenticare poi che per i primi anni i contributi previdenziali sono ridotti – nello specifico a un quarto per i primi due anni e ad un mezzo per i successivi tre – senza che però ciò comporti una “penalizzazione” sulla futura pensione. Il geometra troverà infatti nel cassetto previdenziale l’importo per intero dei contributi.
Per sostenere poi la formazione dei giovani, che ricordo essere obbligatoria, la Cassa contribuisce al 50% dei costi dovuti per la formazione fino a 35 anni e, infine, grazie ad una convenzione sottoscritta con la banca tesoriera, dà la possibilità ai giovani di ottenere finanziamenti per l’acquisto della strumentazione utile allo svolgimento della professione.
Alle donne geometre la Cassa offre invece una polizza sanitaria comprensiva di tutti gli aspetti relativi al periodo di gravidanza. Il nostro pacchetto maternità include infatti ecografie, visite di controllo pre parto e post parto e prestazioni fisioterapiche riabilitative. Il nostro obiettivo è che la geometra che sta per diventare madre si senta il più possibile accompagnata in un periodo speciale della sua vita.
Il comparto dell’edilizia è sempre più tecnologico e 2.0. Come evolve tecnologicamente la professione del geometra e quali sono gli strumenti più innovativi che ha oggi a disposizione?
Lo sviluppo informatico e tecnologico negli ultimi anni ha subito un’importante evoluzione anche nel settore che ci compete. Nel passato le misurazioni e le rilevazioni topografiche venivano effettuate mediante l’utilizzo di strumenti come la rotella metrica, il triplometro, lo squadro ecc. Poi sono intervenuti gli strumenti topografici quali stadia, tacheometri, teodolite, distanziometri elettroottici. Oggi invece utilizziamo droni, laser scanner, GPS satellitari.
Una volta effettuate le rilevazioni topografiche si procede alla stesura grafica del dato tecnico raccolto e anche qui abbiamo vissuto un’ampia evoluzione tecnologico-informatica: dall’utilizzo del goniometro e del righello e dal calcolo delle coordinate cartesiane siamo arrivati all’uso di programmi evoluti, con la trasmissione dei dati di misurazione che oggi vengono raccolti via bluetooth o altro sistema informatico.
Questa evoluzione tecnologica consente sempre maggiore precisione, permettendo di generare elaborati grafici di alto spessore in garanzia della fedele rappresentazione dimensionale di ogni oggetto rilevato e misurato. E non dobbiamo dimenticarci dell’avvento della stampante 3D che consente anche la realizzazione di prototipi e plastici che rappresentano fedelmente il risultato del lavoro effettuato, in luogo dei tradizionali documenti cartacei.
Anche dal punto di vista della progettazione abbiamo assistito ad un rapido sviluppo tecnologico, passando dall’uso della matita – del così chiamato rapidograff, della carta lucida, della lametta per la correzione degli errori di disegno – all’utilizzo di programmi di disegno quali autocad e archicad, i quali consentono la realizzazione di progetti in modo informatico con maggior dettaglio e precisione, nonché la contabilizzazione automatica dei lavori che devono essere realizzati. Si tratta di una evoluzione tecnologica talmente vasta che risulta difficile descrivere puntualmente tutte le innovazioni introdotte, e di un processo di sviluppo che sicuramente proseguirà nei prossimi anni. E, anche in questo caso, la categoria dei geometri ha raccolto la sfida e si è mantenuta al passo coi tempi, consapevole dell’importante lavoro che quotidianamente viene svolto al servizio della collettività.