Nella frenesia della vita quotidiana, lo shopping per bambini può diventare un momento di piacere e comodità. Ce lo dimostra iEveli, boutique slow fashion a domicilio
iEveli a casa dei piccoli è la prima baby boutique slow fashion a domicilio, a Milano, su appuntamento. Moda etica e sostenibile per un brand solo di donne imprenditrici.
Il progetto nasce dall’esigenza di voler condividere un momento di piacere, qual è appunto lo shopping, con i bambini. Così, nell’intimità e comodità di casa, si crea una nuova esperienza d’acquisto prenotabile online. Un appuntamento con una personal shopper che sa consigliare e coccolare le proprie clienti.
I brand con cui iEveli collabora sono guidati da donne impegnate nella diffusione di una moda etica e sostenibile, perché iEveli crede e sostiene l’imprenditorialità al femminile. Dietro ad ogni capo c’è la loro storia, l’ingrediente che rende speciale ogni appuntamento.
iEveli nata da un’idea di Annalisa, 42 anni, che ci ha raccontato la storia del suo progetto e come ha affrontato le sfide del mercato in questi due anni di attività.
Sono cresciuta nel negozio di abbigliamento della nonna Evelina (da cui il nome iEveli) e poi mi sono formata professionalmente nel più grande player di e-commerce del fashion e del lusso. Ho sempre avuto il pallino per la moda e lo shopping. Poi, da quando sono diventata mamma è nata la passione per il mondo “baby”, di cui mi piace considerarmi un’esperta.
La maternità, si sa, cambia la prospettiva delle cose e pone riflessioni sul lavoro e la famiglia. L’idea di avere maggiore flessibilità e qualcosa di mio in cui incanalare le energie sono state la molla per avviare il progetto di iEveli a sostegno di tutte le donne, clienti finali e imprenditrici. La spinta a provare, scommettere –non direi rischiare- è stato il bisogno di realizzazione personale come donna lavoratrice oltre che come madre. Per rimettersi in gioco, a volte, è più facile partire da qualcosa di completamente nuovo ed entusiasmante, mettendo comunque a frutto alcune competenze. E proprio le competenze, il fatto di parlare la stessa lingua della moda, delle imprenditrici, conoscerne i meccanismi, le politiche commerciali e la loro gestione ha favorito il dialogo e la negoziazione. Poi il progetto così innovativo, diverso, che permette di spiegare davvero e valorizzare cosa c’è dietro le collezioni, lo storytelling rispetto alle donne che li hanno prodotti, ha fatto sì che queste donne imprenditrici diventassero in qualche modo le mie stesse investitrici.
Come funziona iEveli e quali servizi offre?
Sul sito iEveli.com l’utente crea un account e accede a una piattaforma di prenotazione online dell’appuntamento, scegliendo autonomamente giorno e orario secondo le proprie esigenze e disponibilità. Contestualmente il sistema chiede sesso, età e vestibilità dei bambini, pertanto la personal shopper porta a casa direttamente ciò che è pronto per essere indossato, superando anche i limiti dell’e-commerce in termini di vestibilità e acquisto consapevole che, invece, sono da baby boutique con punto vendita.
Con la pandemia il servizio si è spostato ovviamente più verso un servizio digitale sviluppando presentazioni ad hoc per le clienti, appuntamenti a video e da poco i live stream shopping events. iEveli offre, oltre al servizio a domicilio, anche quello di personal shopper, gifting e buoni regalo. Poi, essendo una boutique in movimento, iEveli si presta ad accompagnare feste di baby shower o compleanni.
Qual è stata la risposta del pubblico? E quali sono state le richieste più particolari dei clienti?
Inizialmente ho riscosso un certo interesse per il servizio e per il prodotto, ma ho faticato per acquisire conoscenza del brand e fiducia da parte del cliente, considerando che è un servizio che si svolge prevalentemente nell’intimità di casa. Forse la difficoltà più grande è stata anche far capire che non si tratta di una “vendita porta a porta” ma di un sistema strutturato di distribuzione moda bambino alternativo al classico retail (tramite punto vendita) e all’e-commerce. Infatti sotto la piattaforma di gestione prenotazioni c’è un progetto di ingegneria logistica, dietro la scelta del servizio e dei brand c’è una specifica volontà di rispondere ad un’esigenza di mercato.
Per quanto riguarda i clienti, più che richieste particolari, è simpatico vedere che ogni cliente vive il momento dell’appuntamento a suo modo. C’è chi si rilassa sul divano, chi continua a gestire le proprie cose di casa, chi condivide lo shopping con le amiche. In ogni caso, ognuna rimane sbalordita dall’organizzazione oltre che dalla particolarità, varietà e qualità dei capi.
Come hai affrontato questo 2020 così particolare?
Non nascondo che affrontare la seconda stagione di iEveli con una pandemia in corso, che ci ha obbligati a stare tutti in casa, non è stato motivante. In ogni caso, dopo un primo momento di assestamento, ho riadattato il servizio offrendolo in maniera semi-digitale e convertendolo ad un live stream shopping.
Così sono partita con dirette video, creazioni di presentazioni di outfit e selezione di capi ad hoc per le clienti inviate attraverso diversi canali. Esprimo ed offro in qualche modo una forma di omnicanalità e la cosa sembra comunque funzionare. Si tratta comunque di shopping assistito, valorizzato perché spiegato, mostrato, raccontato ma sempre perché alla base c’è un valore del prodotto stesso. Credo che con merce del fast fashion non potrebbe funzionare.
Quali sono i progetti per il futuro?
Oltre a rafforzare il live stream shopping, sto aprendo collaborazioni speciali con consolidate realtà retail e di servizi dedicati alle mamme e alla maternità a Milano. Infine, stiamo lavorando all’integrazione delle collezioni preloved, perché il second hand è un mercato in grossa crescita oltre che un trend. C’è tanta domanda anche nel bambino ma poca offerta organizzata e, ancora meno, in ambito di moda sostenibile. Infine, la novità più recente ed entusiasmante: iEveli è stata inglobata nel programma di formazione Mommypreneurs del PoliHub di Milano, incubatore e accelerazione di start-up.