Reinventarsi nei momenti di crisi è ciò che rende un’azienda indistruttibile. Abbiamo intervistato Francesca Revelant, Marketing e communication manager per Valigeria Roncato, che racconta come, nell’anno del grande “fermo” collettivo, un’azienda di articoli da viaggio abbia dovuto cercare soluzioni alternative per il proprio business.
La resilienza d’impresa non è un concetto nuovo, ma mai come nell’ultimo anno è diventata un punto chiave di ogni strategia aziendale di successo. Un business resiliente è in grado di prevenire gli eventi, rispondere alla crisi, adattarsi ai cambiamenti e riprendere le attività. Nel tempo della pandemia le piccole e medie imprese, fulcro della produzione industriale italiana, hanno cercato, tra vendita online e riorganizzazione produttiva, delle formule alternative.
L’emergenza sanitaria non ha cambiato solo la nostra routine, ma rivoluzionato anche le abitudini di acquisto e la realtà economica del paese. Pensiamo al settore viaggi: sul fronte degli arrivi aeroportuali le perdite indicano, dal 1° gennaio al 23 agosto 2020, un dato complessivo del -83% rispetto allo stesso periodo del 2019 e ciò a causa delle continue chiusure verso e da numerosi paesi stranieri.
In questo contesto, Valigeria Roncato – il marchio di valigie divenuto un’icona del made in Italy e fondato negli anni ‘70 da Giovanni Roncato – ha puntato su vendite online e produzione di articoli per il tempo libero. L’azienda familiare nasce però negli anni ‘50, da un’idea di Antonio Roncato e la moglie Palmira, che decidono di produrre borse e valigie per gli emigranti italiani, in quel momento storico alle prese con il viaggio della vita. Oggi alla guida dell’azienda, insieme a Cristiano che è direttore generale e amministratore delegato, ci sono i suoi fratelli Alessandra, Andrea ed Enrico. Dealogando ha intervistato Francesca Revelant, marketing e communication manager per Valigeria Roncato.
Coronavirus vuol dire anche stop ai viaggi e lo strumento valigia oggi è costretto a reinventarsi. Quali sono le tendenze che si stanno sviluppando in questi mesi e come state resistendo alla crisi legata alla pandemia?
Noi realizziamo da sempre sia articoli da viaggio che per il tempo libero e, in questo momento, stiamo implementando soprattutto questa ultima tipologia di prodotti. Usciranno quattro nuove collezioni dove ci saranno zaini, cartelle e borse dedicate all’uomo e alla donna che si muovono per lavoro e non solo.
Abbiamo cercato di ampliare la nostra merceologia per rispondere alla crisi ma il comparto è abbastanza fermo, anche se le nostre vendite online continuano a tenere. Per i negozi, essendo chiusi, è più difficile e il cliente che compra offline vuole sempre prima vedere e toccare la valigia che andrà ad acquistare. Per l’online, inoltre, stiamo facendo promozioni e le persone con un piccolo investimento comprano a un prezzo più basso, nella speranza, ovviamente, di tornare a viaggiare presto. La nostra tattica al momento consiste in: sconti sulla valigeria esistente e sviluppo di collezioni dedicate al tempo libero.
La valigia evoca comodità ma anche fashion: quali sono le ultime mode e le anticipazioni primavera estate?
Le tendenze primavera estate 2021 saranno rivolte più al tempo libero. Abbiamo sviluppato una collezione di articoli realizzati con nailon, più morbido rispetto ai materiali rigidi tipici delle valigie e capace di adattarsi più facilmente a tutte le esigenze.
Nelle nuove proposte non mancheranno gli zaini per il lavoro, che possono contenere il tablet o il computer e hanno tasche strutturate per tutti gli accessori necessari, come il comparto della borraccia o il carica batterie. Abbiamo tanto riflettuto su come siano cambiate le necessità del consumatore in questo ultimo anno: chi prima si muoveva con i mezzi pubblici, adesso sceglie la bicicletta o il monopattino. Ci siamo allora adeguati con la creazione di prodotti più piccoli e leggeri, che contengono tutti gli oggetti di cui si può avere bisogno spostandosi durante la giornata.
Internazionalizzazione del business e dell’impresa, il made in Italy è certamente una delle specificità più d’impatto per l’export. Cosa sta accadendo? Quali sono i mercati più attivi?
Esportiamo tutte le nostre collezioni e i mercati principali in questo momento sono Spagna, Germania e Francia. Se prima del Covid eravamo presenti in tutto il mondo, adesso stiamo cercando di dare priorità all’Europa e, in questo modo, riusciamo a controllare meglio le spedizioni.
Roncato, una delle più grandi e storiche firme dell’industria familiare, oggi alla terza generazione. Come si costruisce questa solidità nel tempo e qual è il segreto di un simile successo del modello family business?
L’azienda è nata negli anni 50 e i fondatori sono stati i nonni degli attuali proprietari. Nel tempo, Giovanni Roncato ha portato l’attività a crescere, fondando Valigeria Roncato negli anni ‘70. Adesso i quattro figli gestiscono l’azienda, lavorando ognuno in un’area diversa. I valori di riferimento sono rimasti quelli del passato: si continua a puntare molto sul made in Itay, sulla qualità e sulla produzione in azienda. Compriamo anche da altre parti del mondo, però le collezioni principali vengono sviluppate in Italia con materiali di altissima qualità selezionati in modo molto accurato. A ciò si aggiunge il design ricercato e il rapporto qualità prezzo.
La vostra azienda gestisce alcuni punti vendita monomarca: quali le nuove idee per trasformare e potenziare la vostra forza retail nel periodo post-Coronavirus? Quale integrazione fra forza dell’e-Commerce e business in presenza?
Il nostro negozio monomarca è a Milano e abbiamo, poi, circa una decina di outlet. Cerchiamo sempre di fare integrazione tra online e offline e il cliente può così comprare sul sito e andare a ritirare in negozio. Realizziamo video molto curati per presentare i prodotti che vengono poi proiettati negli outlet o nello store di Milano. Sfruttiamo il più possibile la comunicazione online per mostrare alla clientela tutta la nostra gamma, magari anche attraverso i-pad o altri strumenti simili.
Sempre più top brand associano una strategia di vendita ibrida coinvolgendo gli influencer: quale la vostra esperienza su questo?
Ogni tanto facciamo campagne con influencer, ma a livello di vendita questa tecnica non ci da grandissimi risultati. L’influencer marketing funziona per far vedere il prodotto, non a convertire in acquisti. Stiamo comunque portando avanti questa strategia dal punto di vista delle pubbliche relazioni e lo scopo è quello di far conoscere sempre più le collezioni. Per quanto riguarda la vendita, ci basiamo su altri tipi di campagne come ad esempio Facebook o Google e, quindi, per la nostra esperienza, possiamo dire che gli influencer vanno bene solo per la prima fase del funnel.
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