Francesca Marchisio, è una delle designer selezionate da Altaroma per presentare la sua nuova collezione dal titolo “The movement”. Sostenibilità, riciclo ed innovazione le caratteristiche del suo concetto di moda.

Muovere i primi passi sulle passerelle importanti e farsi notare da addetti ai lavori, pubblico e buyers è una delle mission che Altaroma persegue per lanciare giovani designers indipendenti. E nel fitto programma di eventi di Altaroma – Fashion Runway, s’inserisce anche il contenitore collettivo di Rome is My Runway, dove sfileranno i dodici brand del vivaio Altaroma dopo un percorso di crescita all’interno dei progetti Altaroma. Per molti di loro è la prima volta su una passerella, sicuramente la primissima su un palcoscenico di rilievo nazionale ed internazionale. Tra i 12 brand a sfilare nella stupenda cornice degli studios di Cinecittà a Roma, c’è Francesca Marchisio, designer e titolare di un atelier che nel 2018 ha lanciato l’omonimo brand con l’obiettivo di trasformare il funzionale in design e i modelli reversibili in oggetti senza tempo. Tutti i materiali sono realizzati in Italia, e le collezioni vengono distribuite in boutique di lusso e department store internazionali.

francesca marchisio
Credits: francescamarchisio.it

Francesca Marchisio, i primi passi su una passerella di rilievo come Altaroma. Che significato ha per lei?

Lo scorso anno ho iniziato la collaborazione con Altaroma, proprio nel periodo della pandemia, dopo anni di consulenze per diverse aziende in cui non mi sono occupata del mio brand; quella di Altaroma la considero un’ottima opportunità per mostrare una collezione in un progetto istituzionale, anche perché i designers indipendenti come me non hanno grandi possibilità di promuovere il loro lavoro.

Qual è il suo concetto di moda?

È da qualche anno che sto cercando di comunicare anche sui social un concetto di moda come era all’origine e cioè non un qualcosa che cambia tutti i mesi, ma che ci rappresenta ed evolve insieme a noi, mantiene degli aspetti e li rinnova senza le dinamiche a cui ho accennato e che abbiamo vissuto in modo estremizzato negli ultimi dieci anni. La moda è un elemento necessario perché è l’amplificazione di noi stessi, fondamentale per vivere nella società.

Il suo lavoro creativo e produttivo interamente in Italia. Il Made in Italy è sinonimo di…?

Il Made in Italy è sinonimo, lo sappiamo tutti, di materiali di alta qualità, sostenibilità e filiera corta, ma soprattutto di design; il progetto di design parte sempre per raggiungere un altissimo livello tecnico, ma risponde anche alla funzionalità, quindi è un lavoro molto complesso fatto di bilanciamenti, di proporzioni, di piccoli dettagli. Non ci si può occupare solo dell’estetica o della sostenibilità. Credo che il Made in Italy debba concentrarsi su tutti questi ingredienti, ma trovando anche un’identità contemporanea che rispecchi la società nuova.

Cosa esprime la collezione che ha portato ad Altaroma?

Il nome della collezione è “The Movement”, perché sono partita dal concetto del movimento che è l’eterna ricerca dell’equilibrio, rifacendomi ai principi della termodinamica e cioè della forza che spinge tutti verso il caos. I rifiuti, gli scarti vanno verso la fine delle cose, invece le trasformazioni reversibili riescono a riportare le materie allo stato precedente, secondo il processo di circolarità che ricerca un eterno equilibrio.

Grande attenzione alla sostenibilità. Un aspetto irrinunciabile oggi?

Da anni studio la reversibilità che per me è un modo di essere, di concepire l’abbigliamento, per me un capo è tante anime diverse tra loro. Ho continuato ad evolvere quel concetto, sia per quanto riguarda il recupero dei materiali che utilizzo e che rivalorizzo con ricami, sia usando nuovi materiali ricavati da abiti già usati o di scarto. La sfida è proprio quella di unire il tutto e dare nuovo valore perché ci sono troppe materie già pronte.

Il sogno da designer di Francesca Marchisio?

Sono già contenta così, ma il sogno è allargato quando ci sono anche le vendite e si è compresi dal cliente finale; questa sarebbe la soddisfazione più grossa, perché la creatività diventa un suggerimento unico per ogni persona. E poi la sfilata sarà a Cinecittà, il mondo del cinema che mi ha sempre affascinato, infatti dallo scorso anno ho iniziato a comunicare il mio brand con degli short film e stiamo per preparare quello di questa nuova collezione.

 

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