Difficile per i designer emergenti poter mostrare le loro collezioni organizzando sfilate in autonomia. Altaroma consente il debutto sulle passerelle. Edoardo Gallorini ha raccontato a Dealogando la sua esperienza in Fashion Hub, tra paure e sogni per il futuro
Per tanti giovani designers, che provengono da Accademie di Moda, Istituti e Università della Moda, l’opportunità di poter realizzare una collezione e sfilare è un sogno difficile da raggiungere.
Nasce con questa finalità, Fashion Hub, il progetto di Altaroma dedicato allo scouting, formazione e promozioni dei giovani talenti del Made in Italy. A loro è dedicato lo spazio per la sfilata e il sostegno logistico ed economico per poter esprimere e mostrare il risultato della loro creatività. Attraverso Fashion Hub, gli stilisti emergenti dispongono dell’intero know how di Altaroma, di un network di professionisti fino alla passerella e alla presenza di esperti del settore e giornalisti.
Edoardo Gallorini è un giovane designer, il cui brand di moda femminile è nato nel 2019 e che ha raccontato sogni ed aspettative a Dealogando, media partner di Altaroma.
Un giovane designer nel fashion hub di Altaroma cosa ha imparato e che tipo di esperienza ne ha ricavato?
È un’opportunità grandissima che Altaroma ha concesso a noi giovani designers. Potersi mettere di fronte ad una piattaforma così ben organizzata, strutturata e importante è una possibilità di enorme valore per chi ha bisogno di essere ancora scoperto. Lo scorso gennaio ho già sfilato con Altaroma ma non c’era il pubblico.
Invece stavolta ci sono anche le persone ad ammirare le vostre creazioni. Che tipo di gratificazione si ricava nel far vedere il proprio lavoro agli altri?
Questa seconda passerella sarà la prima con il pubblico e in cui ci sarà un confronto immediato; c’è sia eccitazione che paura, perché ci si espone al giudizio, si mette a nudo una collezione a cui ho lavorato e di cui sono orgoglioso e sono curioso di capire come sarà percepita dal pubblico. Spero sia apprezzata, quindi la tensione è molta.
Un brand il suo che ha scelto di dedicarsi solo alla moda femminile, perché questa scelta?
Nella moda – ma anche nelle persone – ho sempre ricercato un’estetica che fosse ispirata al bello, quindi la mia idea è di portare una determinata eleganza alle nuove generazioni, cresciute con look casual e senza più l’idea di vestirsi a seconda delle varie occasioni. La mia è una ricerca dei vecchi canoni della moda, ispirata al cinema italiano di epoche passate che cerco di rendere attuali e contemporanee.
A quale maestri del cinema si ispira?
Principalmente a Visconti e Pasolini, mentre per quanto riguarda i contemporanei direi Guadagnino con la sua estetica borghese: ogni collezione è ispirata a un film in particolare. Nel caso di questa collezione sono tre: ‘Travolti da un insolito destino’ di Lina Wertmuller, ‘La cagna’ di Marco Ferreri e ‘A bigger splash’ di Guadagnino. Le modelle sono vestite come le attrici che interpretavano i film che ho citato, dalla donna matura alla Lolita.
Quindi come descriverebbe la collezione “Estasi Mediterranea” che ha portato ad Altaroma?
È un glamour per tutti i giorni, molto elegante e sofisticato, ma allo stesso tempo rilassato. È l’idea di un viaggio in barca a vela da Venezia all’isola di Stromboli.
Quanto è fondamentale l’apporto di un’istituzione come Altaroma per un giovane che vuole fare della moda il proprio lavoro?
Moltissimo, perché mettere in piedi una sfilata per un giovane in autonomia sarebbe impensabile: i costi sono altissimi ed è necessario avere una equipe tecnica alle spalle. Ciò non sarebbe possibile senza il supporto e i professionisti di Altaroma, che ringrazio.
Il sogno da realizzare ad ogni costo?
Di rendere bellissime più donne possibili, esaltando la loro femminilità.
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