In occasione del Maker Faire abbiamo intervistato Cristian Fracassi, Ceo e Founder di Isinnova e ideatore di un rivoluzionario progetto: la valvola Charlotte

Il 2020 è stato un anno diverso, ci ha messo davanti a sfide nuove e inedite, più che mai ci ha reso consapevoli che per far fronte alle difficoltà dobbiamo essere capaci di collaborare, ci ha insegnato che non è più sufficiente “sognare” un futuro migliore ma è necessario “costruirlo” insieme. In occasione del Maker Faire Rome 2020, in programma dal 10 al 13 dicembre, ci sarà uno spazio speciale sotto il titolo “Maker’s Response” dedicato alle esperienze di maker italiani, africani e statunitensi che in questi mesi di pandemia hanno dato vita a progetti e servizi per affrontare la malattia e supportare i sistemi sanitari e di sicurezza. Tra questi, Cristian Fracassi, Ceo e Founder di Isinnova nominato Cavaliere al merito della Repubblica dal Presidente Mattarella per essersi distinto nel servizio alla comunità durante l’emergenza Coronavirus.

Ecco la nostra intervista a Cristian Fracassi, che ci ha raccontato la storia del suo rivoluzionario progetto: la valvola Charlotte.

Come si realizzano dei respiratori partendo da maschere per lo snorkeling?

Le maschere usate come respiratori si ottengono modificando una tradizionale maschera da snorkeling fullface, ovvero quelle che incorporano sia gli occhi che il naso e la bocca. Nella parte alta, al posto del boccaglio, viene collegata una valvola, chiamata Charlotte, che permette di poter agganciare sia il tubo dell’ossigeno che i filtri e le valvole di regolazione della pressione.

La grande forza della maschera è che possiede due diversi canali dell’aria e quindi permette di avere un flusso in ingresso e un flusso in uscita che non si mescolano mai. Le valvole Charlotte sono state prevalentemente realizzate mediante stampa 3D, partendo da un file scaricabile gratuitamente dal nostro sito.

L’idea di realizzare maschere respiratorie convertendo maschere da snorkeling parte dall’ex primario dell’ospedale di Gardone Valtrompia, il Dottor Renato Favero. Quanto è importante, soprattutto in momenti come quello che stiamo vivendo, unire le forze e collaborare?

La collaborazione è stata la chiave di volta per arrivare al successo di tale progetto: la collaborazione tra Isinnova ed il dottor Favero, la collaborazione con Decathlon, con le migliaia di makers che da tutto il mondo hanno acceso le loro stampanti per aiutarci nella produzione di valvole, gli ospedali che hanno testato, provato e ottimizzato l’idea e tutti i divulgatori che hanno permesso che si parlasse della maschera in ogni dove.

 

Leitmotiv della sua azienda Isinnova è una frase di Thomas Edison, “Le idee, senza la loro esecuzione, sono allucinazioni” come si trasforma un’idea in una realtà?

Tra l’idea e la sua realizzazione c’è un abisso. Tutti noi abbiamo idee, sogni, desideri. Costa nulla pensarle e molte volte le idee arrivano da sole. La grande differenza tra realtà e allucinazione, come dice Edison, è l’esecuzione. Solo sviluppando l’idea essa si concretizza. Per farlo occorre caparbietà e dedizione, bisogna prima di tutto crederci. Molti inventori hanno idee in cui nemmeno loro stessi credono, esse non prenderanno mai il volo. In secondo luogo, è necessario avere il team giusto, che sia in grado di coprire tutte le attività necessarie, che sia eterogeneo e motivato. Un po’ di fortuna ovviamente non guasta mai.

Disegni, schemi e modalità per la realizzazione di Charlotte con stampante 3D sono stati pubblicati online e messi a disposizione gratuitamente. Qual è stato il viaggio della valvola Charlotte per il mondo?

Abbiamo deciso di mettere online e gratuitamente il file della Charlotte per svariati motivi, e lo rifaremmo di nuovo. Credo che sia stata proprio la gratuità del progetto a renderlo tanto appetibile ed utilizzato in tutto il mondo. Sapevamo che l’idea era funzionante e che serviva in molti ospedali. Essendo Brescia in zona nera, la maggior parte dei trasporti era bloccata, e questo avrebbe impedito la diffusione del progetto. Poter condividere un file online ha invece consentito a Charlotte di volare in Brasile già al secondo giorno, in Francia, poi in Canada, Spagna, Uzbekistan, Filippine, India, Turchia, Germania, Colombia, Messico, Malta, Burkina Faso, Sud Africa, Libano, Iran, Marocco, Irlanda e molti altri Paesi. Lo Stato più attivo è stato il Brasile, con oltre 35mila maschere, al secondo posto la Francia, patria della Decathlon, con 30mila maschere, poi Uzbekistan con circa 20mila, Canada con 16mila, Italia con 15mila, Turchia con 10mila, etc.