Tra insicurezze personali e crisi internazionali, è un periodo difficile anche per le coppie, sia da formare sia già consolidate. Abbiamo intervistato la dottoressa Zamperlin, anche per farci svelare 3 film: uno per l’innamoramento, uno per la paura d’amare e uno per le relazioni in difficoltà.
Le festività possono rappresentare occasioni di gioia ma anche di tensione, soprattutto in un anno in cui non mancano pressioni esterne. I rincari, l’incertezza generale, le guerre, le violenze, l’allerta climatica: insomma il mondo intero sembra dire che non c’è troppo da festeggiare, né da stare tranquilli. È in tale quadro disorientante che psicologi e psicoterapeuti di coppia come Sara Zamperlin, @unapsicologadavantialloschermo su Instagram, aiutano le persone a prendere in mano la loro vita e la loro relazione.
Questo mese in particolare la dottoressa dona a tutti 25 film per stare bene, tramite un calendario dell’avvento virtuale a cui ci si può iscrivere qui gratuitamente, pensato principalmente per le coppie. Ma le pellicole suggerite possono essere viste anche da soli, con la famiglia, gli amici, i parenti, i vicini di casa…
Fino al 25 dicembre ogni giorno, alle 8.00 del mattino, una e-mail porta con sé un titolo, un breve commento e alcune domande per stimolare riflessioni sul tema dell’amore: “È il mio regalo di Natale”, spiega Sara Zamperlin, appassionata di film e serie tv, autrice con un gruppo di colleghe del libro “Dio li fa e poi li accoppia? – Il percorso della coppia dall’incontro all’intimità”.
Secondo la sua esperienza, il periodo delle feste come viene vissuto dalle coppie e dalle famiglie? Alla fine dei conti, porta più gioia o più tensione?
Le feste natalizie sono probabilmente il periodo dell’anno più fortemente connotato da aspettative e tradizioni che si tramandano culturalmente nella società in cui viviamo. Le luci di Natale, i regali da comprare, la musica natalizia… è come se tutto ciò che è fuori evocasse il richiamo alla felicità e alla spensieratezza. Se quello che è fuori trova riscontro in ciò che è anche dentro di noi, allora probabilmente sarà molto facile che le persone si godano questo momento dell’anno. Se però quello che è fuori non trova riscontro in quello che è dentro, le luci e le musiche di Natale non faranno altro che far rimbombare più fortemente il dolore che abbiamo dentro.
E questo vale anche per le coppie?
Sì, se si trovano in una fase felice della loro vita facilmente risuoneranno dell’atmosfera natalizia, se si trovano in un momento difficile, è possibile che lo sentano pesare ancora di più e che avvertano lo stridore rispetto a ciò che le circonda, o che sembra circondarle. Un altro aspetto cruciale delle feste di Natale è che ci si trova a fare i conti in modo più stretto con le proprie famiglie d’origine. Molto spesso, in questo periodo, le sedute delle coppie sono abitate dal tema delle famiglie e della tavolata di Natale: “Con chi passeremo il Natale? Con i miei o con tuoi? E se poi gli altri si offendono? Come facciamo a dirglielo?”.
Come si risolvono queste situazioni?
Se i rapporti con le famiglie d’origine sono sereni, o comunque se la coppia è allineata rispetto al modo in cui vuole tenere i rapporti con le famiglie, allora le feste e le varie tavolate possono diventare occasione di gioia e condivisione. Se invece le relazioni con le famiglie sono difficili, oppure se i membri della coppia hanno visioni diverse rispetto alla gestione dei rapporti con le famiglie, allora le feste diventano inevitabilmente occasione di tensione e conflitto. Però rendersi conto di questo potrebbe anche essere il punto di partenza per occuparsene.
I rincari, le difficoltà lavorative, l’incertezza del futuro… In questa fase storica, molte coppie stanno affrontando insicurezze come queste che colpiscono prima di tutto la sfera più personale?
Diciamo che il contesto sociale, non dando grandi sicurezze, non aiuta le coppie – giovani, ma anche meno giovani – a pensarsi in un progetto di stabilità. E l’instabilità del contesto richiede a maggior ragione che per il proprio progetto di vita, e di coppia, si faccia appello a un investimento del tutto personale e interiore.
Inoltre, dopo una lunga pandemia, attualmente non mancano le tensioni e le pressioni che si aggiungono “dall’esterno”: le crisi internazionali, le guerre, la crisi climatica… Come influiscono questi fattori sulle coppie?
In modi diversi, ma la pandemia, le guerre e la crisi climatica ci hanno messo in contatto con la nostra condizione di fragilità umana, che spesso rifuggiamo, e hanno messo in discussione la nostra percezione di “essere al sicuro”. Venendo meno condizioni esterne che ci eravamo sempre illusi garantissero la nostra incolumità, la salute mentale di molti è stata messa a dura prova e l’aumento della richiesta di accesso ai servizi psicologici, e di salute mentale più in generale, testimonia proprio questo.
La pandemia poi, con i vari lockdown, ha costretto a una convivenza molto stretta le coppie e le famiglie e molte situazioni di crisi che nella quotidianità precedente erano bilanciate da attività esterne – il lavoro, le amicizie, gli hobby, lo sport… – si sono invece dispiegate in tutta la loro sofferenza. Di contro, soprattutto durante la pandemia, ho potuto osservare come in molte altre coppie, nonostante le difficoltà preesistenti, si sia potuto fare appello, in una situazione di emergenza, a risorse, personali e della relazione, che sembravano essere state sepolte e in molti casi i partner sono riusciti a riattivare un’alleanza che non sperimentavano da tempo.
Come si possono affrontare al meglio queste due categorie di insicurezze?
Credo che innanzitutto vada ripensato il concetto di stabilità e sicurezza rispetto a quello che hanno portato avanti le generazioni precedenti. La stabilità e la sicurezza, un tempo, corrispondevano al posto fisso, alla proprietà di una casa che spesso era la stessa per tutta la vita adulta, a relazioni che non mutavano nel tempo. Oggi la stabilità e la sicurezza vanno invece pensate come qualcosa che ha a che fare con il poter stare saldi sulle proprie gambe, a dispetto di tutto quello che accade intorno. Tutto sommato, però, meno la stabilità e la sicurezza hanno a che fare con qualcosa che ci viene garantito dall’esterno, meno ci sentiremo in balia delle circostanze e più ci potremo sentire padroni delle nostre vite.
Perdoni una battuta: è un momento propizio per chi ha intenzione di formare una nuova coppia?
Tutto sommato credo che il momento davvero propizio non esista mai, se parliamo delle circostanze esterne. Esiste però un momento giusto per ognuno di noi, che ha a che fare con quanto ci sentiamo sufficientemente separati dalla nostra famiglia di origine, con quanto ci sentiamo disposti a investire e a rischiare.
Come è nata la sua idea di regalare un calendario dell’avvento alle persone?
La mia impressione è che, in questo periodo storico, dilaghi una narrazione dell’amore come qualcosa che deve sempre garantire la felicità oppure che è sbagliato e, quindi, va sostituito, cioè va sostituito il partner. In realtà stare in coppia, anche se può essere una delle esperienze più fondanti e gratificanti della vita, spesso è anche difficile e faticoso.
La mia idea, attraverso il commento di questi 25 film sul tema della coppia, è quella di provare a offrire alle persone un’immagine più realistica della vita di coppia, dove trovano spazio anche le fatiche e le difficoltà, dove le crisi sono normali, ma dove la coppia può essere proprio la relazione all’interno di cui è possibile conoscere di più stessi, affrontare le crisi ed evolvere, prima di tutto come individui. E, dentro queste coordinate, la coppia è anche l’ambito dove, giustamente, ognuno di noi può e deve ricercare la felicità che, come diceva Bauman, non è l’assenza dei problemi, ma la capacità di affrontarli.
C’è un messaggio, allo stesso tempo, anche per chi invece ha deciso di separarsi?
Sì, è importante non cancellare la relazione passata con un colpo di spugna, ma comprendere che cosa ha portato alla separazione. E questo può aiutare le persone, nelle relazioni successive, a mettere in atto dinamiche nuove e diverse rispetto a quelle sperimentate nella relazione precedente.
Vuole spoilerare qualcuno dei film che consiglia?
Su quelli di cui ancora non ho parlato preferisco mantenere l’effetto-sorpresa, mentre tra quelli di cui già abbiamo parlato cito “La la land”, che è il film che secondo me descrive meglio di tutti l’innamoramento, “Supereroi” sul tema della paura di amare e “Barriere” sul tema della crisi della coppia.
In fondo al calendario, ci sono anche delle domande a cui è importante dare una risposta personale e consapevole. In base al suo percorso professionale, qual è la domanda delle domande, in amore, oggi?
La domanda delle domande credo sia sempre e per sempre che cos’è l’amore. Altrettanto cruciale, però, soprattutto oggi, credo che sia come farlo durare.