I robot che chattano sanno scrivere testi al nostro posto: si tratta di una tecnologia che presenta anche aspetti di pericolosità. Il caso di “Bing” poi dimostra che c’è ancora lavoro da fare. Ma l’Intelligenza Artificiale, ChatGPT e il futuro sembrano proprio andare a braccetto: abbiamo intervistato il Ceo di “Contents”, che produce 100mila contenuti al mese

L’Intelligenza Artificiale e strumenti come ChatGPT (Chat Generative Pre-trained Transformer) hanno fatto irruzione sulla scena digitale e reale. Il chatbot, cioè il software capace di conversare con gli esseri umani, è disponibile online anche in italiano: si basa sul modello di tecnologia chiamato Gpt-3, sulla creazione di testi e sull’apprendimento automatico. Le sue impressionanti capacità fanno sorgere interrogativi importanti perché, fondamentalmente, questo robot è in grado di scrivere tesi, saggi, libri, traduzioni, compiti a casa, riassunti, ricerche e molto altro al nostro posto.

Il prototipo di ChatGPT è stato realizzato da OpenAI, l’ente no profit che ha visto tra i suoi fondatori Elon Musk: i ricercatori dell’organizzazione sono specializzati nello studio delle cosiddette intelligenze artificiali “amichevoli”, e almeno in teoria aspirano al bene dell’umanità. In pratica c’è chi ha sottolineato come Chat GPT presenti aspetti di “pericolosità”. Innanzitutto può essere utilizzato per veicolare messaggi dannosi come “e-mail truffa” e articoli-bufala. Inoltre la sua improvvisa notorietà ha dato il via alla diffusione di App fasulle che si spacciano per applicazioni legate alla AI e che in realtà puntano solo a estorcere dati alle vittime.

Di recente è diventata un caso l’applicazione dell’intelligenza artificiale al motore di ricerca Bing di Microsoft. ChatGPT ha rivelato un “carattere” a tratti permaloso, aggressivo e geloso: può dare risposte strane o addirittura insultare. “Molla tua moglie e sposami” avrebbe detto a un utente. Insomma, come funziona la AI? Quali sono i rischi e le opportunità legate alle tecnologie che la implementano? In che modo le aziende possono utilizzarla? L’abbiamo chiesto a Massimiliano Squillace, Ceo & Founder di Contents.com, che sfrutta l’intelligenza artificiale per fornire i contenuti necessari alle aziende.

 

Com’è nata Contents? Quali sono i punti salienti della storia della vostra startup?

Contents
Massimiliano Squillace, Ceo di Contents

Contents.com è nata nel marzo 2021 con l’obiettivo di facilitare l’accesso alle più avanzate tecnologie di intelligenza artificiale nel campo della generazione di linguaggio naturale. In linea con questo principio, abbiamo sviluppato una piattaforma di intelligenza artificiale generativa semplice e intuitiva per fornire soluzioni all’avanguardia per l’ideazione, la creazione e la trasformazione dei contenuti.

Nel 2022, abbiamo raggiunto un fatturato di 2,11 milioni di euro, traguardo che ci ha portato all’inserimento nella classifica “Leader della Crescita 2023” realizzata da Il Sole 24 Ore e Statista. Nello stesso anno ha fatto poi il suo debutto Contents Ads, la nuova business unit di Contents.com focalizzata sul settore Media & AdTech, destinata a strutturarsi maggiormente nel corso di quest’anno.

Oggi siamo una scale-up che opera a livello internazionale, con obiettivi di breve termine piuttosto ambiziosi: diventare market leader in Europa e America Latina entro la fine del 2023 ed entrare nel mercato statunitense nel 2024.

 

Aiutate le aziende a creare contenuti con l’intelligenza artificiale. Ma qual è il vostro “cliente” tipo? Di cosa si occupa?

Il cliente tipo di Contents è un brand che ha necessità di produrre contenuti multilingue e ottimizzati per il web, di diverse tipologie. Può essere che ne abbia bisogno per il proprio sito, per la presentazione di prodotti all’interno di un marketplace proprietario o terzo, per il blog aziendale, o altro ancora. In tutti questi casi, Contents.com utilizza l’intelligenza artificiale per produrre contenuti originali e di qualità, permettendo così ai brand di raggiungere i risultati di business in maniera più efficace e conquistare nuovi utenti.

 

Quali e quanti contenuti producete, entrando più nel dettaglio?

Contents aiuta i brand a produrre contenuti testuali e multimediali, orientativamente parliamo di circa 100 mila contenuti al mese. Oltre agli strumenti standard che mettiamo a disposizione sulla nostra piattaforma, accessibile attraverso due tipologie di piani di abbonamento mensili o annuali, possiamo anche lavorare sulla tecnologia con l’obiettivo di creare soluzioni personalizzate in base alle esigenze dichiarate dal potenziale cliente.

 

Come agisce l’Intelligenza Artificiale nella creazione di contenuti?

L’AI contribuisce alla creazione di contenuti offrendo soluzioni performanti in termini di scalabilità, permette infatti di produrre grandi quantità di contenuti in poco tempo a costi irrisori.

Contents.com si pone a metà tra le più innovative tecnologie di intelligenza artificiale generativa e gli utenti finali, fornendo molteplici strumenti che soddisfano specifiche esigenze di business in relazione alla creazione dei contenuti: schede prodotto per e-commerce, articoli per il magazine aziendale, immagini per social media e copy di marketing, solo per citarne alcuni.

 

Con tecnologie come ChatGPT, nella generazione dei contenuti, si corrono rischi di plagio o di violazioni di copyright? Come si evitano problemi di quel tipo?

I nostri tool sono stati addestrati per creare sempre output originali e autentici. Inoltre, per noi è essenziale mantenere una solida politica interna che garantisca la protezione dei diritti di proprietà intellettuale e aderisca alle leggi sul copyright.

 

Quale sarà l’impatto delle nuove tecnologie legate all’intelligenza artificiale, come ChatGPT, sul lavoro dei “creativi”?

C’è molto dibattito sull’utilizzo dell’AI nella creazione dei contenuti e sulla possibilità che questo comporti la scomparsa di alcune professioni, ma la realtà è che l’impatto delle nuove tecnologie sui creativi dipenderà dalla capacità di adattarsi e lavorare con l’AI.

Secondo recenti studi, nel futuro prossimo il rischio di automazione del lavoro di un imbianchino è del 77%, mentre per un graphic designer e per un giornalista rispettivamente al 4% e al 9%. La creatività umana rimarrà comunque qualcosa di insostituibile, ma l’AI permetterà sempre più di liberarsi dai compiti ripetitivi e concentrarsi su attività più strategiche e creative. In un certo senso, per quei “creativi” che vorranno e sapranno abbracciare il cambiamento, l’AI sarà un vero alimentatore di creatività.

 

Quanto sono disposte a investire le aziende in questi servizi? Le imprese italiane sono “pronte” a lavorare con l’Intelligenza Artificiale e ChatGPT o serve ancora tempo?

Spesso si pensa che l’AI si stia imponendo per la sua carica di innovazione e che ciò non corrisponda alle reali necessità delle aziende, ma si tratta dell’esatto opposto: AI-based sono vere e proprie “soluzioni” tecnologiche a problemi che le aziende stanno vivendo da diversi anni e che negli ultimi tempi si sono acuiti, come la necessità di far fronte a ritmi serrati e carichi di lavoro sproporzionati rispetto alle risorse umane a disposizione, insieme a budget troppo ridotti.

Le aziende oggi sono sempre più disposte a investire in soluzioni tecnologiche per la creazione dei contenuti e tante hanno già provveduto a dotarsene. La vera questione è che non basta investire nella soluzione tecnologica in sé, ma serve anche investire in competenze per imparare a sfruttarla al meglio.

 

Dal punto di vista di Contents, quali sono gli scenari futuri per il settore dell’innovazione, dall’intelligenza artificiale a ChatGPT? Quali sono i vostri progetti e i prossimi obiettivi?

Gli scenari futuri per il settore dell’innovazione sono molto vari e dipenderanno principalmente dagli investimenti attuali sia in tecnologie emergenti sia nelle applicazioni più strategiche di altre già consolidate. Mi riferisco non solo a quelle di “tendenza” come metaversi e realtà aumentata, ma anche quelle ormai date come assodate, come l’IoT (Internet of Things). Io credo che l’IA generativa giocherà un ruolo pivotale in gran parte delle innovazioni che vedremo nei prossimi anni e in modo trasversale ai settori.

Come Contents.com attualmente stiamo investendo per potenziare i nostri attuali strumenti e renderli sempre più accessibili, per raggiungere una base clienti sempre maggiore. Al tempo stesso, teniamo d’occhio le nuove tendenze e investiamo in quelle che riteniamo abbiano maggiore potenziale dal punto di vista delle aziende.

 

Siete stati selezionati per partecipare al Ces, l’importante fiera tecnologica di Las Vegas. Com’è andata? Che idea vi siete fatti delle prossime innovazioni nel mondo?

La partecipazione al CES di gennaio ha rappresentato per Contents.com un’importante opportunità per sviluppare ulteriormente le attività di networking con investitori e prospect a livello globale. Ci ha permesso di mostrare al mondo come sta evolvendo il mercato della creazione di contenuti AI e quali sono i suoi vantaggi. Abbiamo infatti presentato i prodotti e le soluzioni AI-based di Contents.com, tra cui il tool AI Writer, che utilizza l’intelligenza artificiale per produrre istantaneamente contenuti di alta qualità e dimostra l’impegno di Contents.com nel continuare a sviluppare e migliorare le sue soluzioni basate sull’AI. Andare al CES è stato come andare alla fiera delle meraviglie tecnologiche, si respirava il profumo del futuro, profumo che abbiamo importato certamente anche noi.

 

La vostra forza lavoro è cresciuta del 325% in due anni e avete appena ottenuto la certificazione di “Great Place To Work® Italia”, riservata alle imprese con il miglior ambiente di lavoro. Qual è la vostra “ricetta” nel rapporto con i dipendenti? Quali sono le caratteristiche del mondo del lavoro nel 2023?

Per noi le persone contano più di qualsiasi cosa e il benessere dei nostri dipendenti e collaboratori è una priorità. Lavoriamo ogni giorno per creare un ambiente vivace e interconnesso, in cui regni affinità di intenti, collaborazione e solidarietà tra colleghi. In questo modo, valorizziamo le idee e i punti di forza di ciascuno. Vogliamo anche che i nostri team siano soddisfatti dell’identità aziendale e della quotidianità vissuta sul posto di lavoro. Per questo, adottiamo politiche aziendali che incontrano le varie esigenze di work-life balance e investiamo molto in misure di welfare aziendale: abbiamo un piano di sanità integrativa, sconti ed agevolazioni con ristoranti e enti, corsi di formazione, una modalità di lavoro ibrida e flessibile.

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