Ricerca e innovazione, uniti ad un atteggiamento resiliente e ottimista: sono questi gli ingredienti che secondo Amedeo Squillace, CEO di Esserre Pharma, possono decretare il successo di un’azienda

È una giovane azienda italiana che, però, ha già tanto da insegnarci. Esserre Pharma, specializzata nel settore nutraceutico e impegnata nella ricerca, sviluppo e distribuzione di soluzioni innovative per la prevenzione di patologie croniche.

Dopo sette anni dalla nascita e nonostante la crisi del 2020, l’azienda porta avanti i suoi valori e la sua mission, e continua a focalizzarsi sulla ricerca, la qualità dei prodotti e (non da ultimo) il benessere della persona.

Abbiamo intervistato Amedeo Squillace, CEO di Esserre Pharma. Ecco cosa ci ha raccontato…

Cos’è la nutraceutica e perché hai deciso di puntare su questo settore?

Il termine “nutraceutica” è stato coniato nel 1979 e unisce le parole “nutrizione” e “farmaceutica”. Infatti, i nutraceutici sono prodotti a base di sostanze vegetali (derivanti da piante officinali), di vitamine e minerali e rientrano nella grande categoria degli integratori alimentari. 

Quello degli integratori alimentari e dei nutraceutici è un mercato in forte crescita. Per questo motivo ho deciso di focalizzarmi su questo settore e entrare nel mercato, considerando anche che l’Italia rappresenta il primo mercato in Europa per consumi e volumi di integratori nutraceutici.

Esserre Pharma è un’azienda giovane e innovativa: qual è stato il suo percorso e qual è la sua mission?

Esserre Pharma è nata con una visione ben precisa, che è quella di portare sul mercato i prodotti nutraceutici. Noi crediamo fermamente che se un nutraceutico o un integratore alimentare vengono concepiti (in termini di ricerca e sviluppo) con un elevato rigore scientifico e con delle prove di efficacia e sicurezza possono contribuire a creare valore nella lotta ai fattori di rischio delle patologie croniche, che tra l’altro impattano notevolmente sul sistema sanitario.

La nostra mission è proprio questa, creare valore attraverso la nutraceutica con un elevato beneficio sia per i pazienti che per il nostro sistema sanitario, tenendo a mente anche che la popolazione italiana è tra le più vecchie d’Europa e può trarre notevoli benefici da questi prodotti.

Con Esserre Pharma stai “esportando” le migliori materie prime italiane all’estero. Quali sono le sfide da affrontare da questo punto di vista?

Un tratto distintivo dell’azienda, che ci sta anche permettendo di crescere, è il nostro focus sulle materie prime mediterranee. Ovviamente, l’approccio scientifico basato sull’evidenza non può e non deve mai venir meno, così come la strategia riguardante la supply chain.

Noi abbiamo una filiera corta che ci permette di avere una gestione e un controllo rigoroso su tutto il processo produttivo, dal campo al prodotto finito, fino al mercato. Questo porta con sé una serie di criticità e sfide che però ci spronano ad andare avanti e a fare sempre meglio.

Tutto questo, inoltre, può essere gestito al meglio anche grazie al digitale e alle opportunità che ci offre. Da questo punto di vista, infatti, riusciamo a gestire la nostra catena di valore anche grazie a software pensati per monitorare e verificare in tempo reale il nostro processo produttivo

Quanto è importante la ricerca e l’innovazione in questo settore?

Per noi la ricerca e l’innovazione sono tutto. Se vogliamo creare davvero valore nella lotta ai fattori di rischio delle patologie croniche, e quindi dare un contributo concreto alla nostra società, la ricerca su nuovi prodotti e processi è fondamentale e diventa il motore dell’innovazione

Molti dicono che l’innovazione in questo settore riceve una spinta notevole proprio dalle piccole e medie imprese come la nostra, proprio perché c’è una maggiore propensione a trovare nuove soluzioni seguendo delle regole ben precise e dei principi etici.

Se mettiamo al centro il benessere della persona, la ricerca e lo sviluppo sono una diretta conseguenza.

Il 2020 è stato un anno di difficoltà e sfide in numerosi settori. Come avete deciso di (ri)organizzare il vostro lavoro?

Per noi il 2020 è stato un anno, paradossalmente, positivo. La pandemia e la crisi ci ha dato nuove opportunità, ci ha fatto sperimentare nuovi approcci e nuovi progetti.

Da questo punto di vista, credo che quest’anno ci sia servito per confermare e accelerare le nostre strategie vincenti e la  nostra visione. Il digitale ha, ovviamente, assunto un ruolo non solo centrale, ma strategico perché ci ha permesso di arrivare (più o meno) preparati a questa emergenza sanitaria e ci ha permesso di navigare bene, seppure a vista, in un periodo di incertezza come quello che stiamo vivendo.

Per Esserre Pharma il 2020 è stato un anno importante, di riflessione e di crescita. Insomma, ben vengano i periodi di crisi se vengono trasformati in opportunità di crescita.

Quale consiglio daresti alle persone che desiderano intraprendere un percorso simile al tuo?

Il mio consiglio è sicuramente quello di avere una visione di lungo periodo e un approccio imprenditoriale. È, inoltre, fondamentale la determinazione ma anche il sapersi mettere in discussione, perché altrimenti si rischia di commettere grossi errori. In questo senso studiare e dare vita a nuove strategie può rivelarsi un’ottima mossa, così come confrontarsi persone che la pensano diversamente da te, per avere una visione a 360 gradi.

E soprattutto, vista anche la situazione attuale, consiglio vivamente di affrontare i periodi di crisi con un atteggiamento ottimista e resiliente.