Il via libera dell’Europa ai cibi a base di insetti come la farina di grillo ha scatenato un acceso dibattito, soprattutto in Italia, dove le abitudini alimentari sono radicate. Da un lato ci sono i dubbi e le perplessità degli scettici, dall’altra c’è ad esempio Carlotta Totaro Fila, founder della startup che crede fermamente nella cultura dell’entomofagia e nei suoi vantaggi, per le persone e il pianeta: l’abbiamo intervistata
Il via libera dell’Unione Europea alla vendita della farina di grillo e delle larve di verme per il loro utilizzo negli alimenti ha aperto un grande dibattito sui cibi a base di insetti. La discussione è particolarmente accesa in Italia, dove ci sono abitudini radicate per quanto riguarda la tavola e forti tradizioni popolari legate alla cucina. Così le novità decise dai regolamenti europei hanno spiazzato almeno in parte i cittadini, ma hanno anche suscitato le posizioni contrarie di alcune aziende, come NaturaSì. Secondo un’indagine di Coldiretti, il 54% dei consumatori italiani si è detto contrario alla scelta dell’Ue. Anche dagli ambienti politici delle istituzioni nazionali si sono levate parole contro quello che viene definito un attacco alla dieta mediterranea. Intanto nel Paese, e a Milano in particolare, inizia a diffondersi il burger con farina di grillo: il suo debutto sembra positivo, anche se viene definito soprattutto “instagrammabile”.
Quindi perché dovremmo mangiare farina di grilli e larve di verme? Alia Insect Farm è una startup che ha una risposta precisa a questa domanda, visto che vuole produrre cibi sostenibili a base di insetti, presenti sul pianeta con un milione di specie: sono più degli uomini, costituiscono la maggiore popolazione mondiale, rappresentano una fonte alternativa alle proteine, sono ricchi di vitamina B12, ferro e calcio.
Nata nel 2020 con sedi a Milano e Como, ispirata dai Sustainable Development Goals (SDGs) delle Nazioni Unite e dal Green Deal Europeo, l’azienda diffonde la cultura e i benefici dell’entomofagia, la pratica alimentare basata sul consumo di insetti, intesa come “nuova frontiera del cibo”. Abbiamo intervistato la founder Carlotta Totaro Fila, laureata in Scienze e Tecnologie Alimentari, MSc e MBA, con all’attivo 15 anni di esperienza in multinazionali del settore.
Qual è la missione della startup Alia Insect Farm?
La start up è nata per contribuire a costruire una filiera innovativa made in Italy del novel food a base di insetti commestibili, studiando per realizzare prodotti nuovi e sostenibili, per il benessere delle persone e del pianeta.
A che punto è la diffusione della cultura dell’entomofagia?
Mangiare insetti è una pratica alimentare diffusa in moltissimi Paesi. Oltre 2 miliardi di persone apprezzano non solo il gusto, ma anche le proprietà nutrizionali di questi piccoli animali. Per noi occidentali, il consumo di insetti può contribuire ad una più ampia varietà nella scelta di proteine animali, con aspetti di sostenibilità importanti che sono da stimolo a sistemi alimentari in linea con il bisogno globale di produrre più cibo ad alto valore nutritivo, consumando meno risorse e riducendo gli sprechi.
Volete dare vita alla prima Next Generation Farm Italiana per produrre Novel Food a base di insetti edibili, sicuri e di ottimo sapore: come procede il progetto?
Stiamo finalizzando il nostro dossier scientifico, frutto di 3 anni di ricerca e sviluppo, per richiedere autorizzazione alla Commissione Europea per la vendita e produzione della nostra polvere di grillo. La presentazione è attesa entro la fine di marzo 2023.
Come utilizzate la tecnologia nelle vostre attività?
Utilizziamo in allevamento sensoristica avanzata per la misurazione dei parametri e KPIs funzionali a migliorare il benessere animale, l’efficienza e la qualità produttiva.
La prima fase della vostra attività, per arrivare alla realizzazione della farina di grilli, è l’allevamento di insetti in modalità “vertical farming”: cosa significa?
Significa utilizzare lo spazio in verticale per aumentare la resa in bio massa prodotta per metro quadro di allevamento.
Che cos’è l’atomizzazione della polvere di grillo?
È un’essiccazione rapida attraverso un processo da decenni applicato all’industria alimentare, chiamato spray drying.
In generale, quali sono i vantaggi dei cibi a base di insetti dal punto di vista della sostenibilità?
C’è una maggior resa in termini di biomassa prodotta a parità di risorse come acqua, mangime e spazio impiegati. Inoltre i gas serra CO2 equivalenti prodotti dagli insetti sono pochi rispetto a quelli generati dagli animali vertebrati. Infine è possibile il reimpiego delle deiezioni per economie circolari in agricoltura.
In quali alimenti si potrà utilizzare la vostra polvere?
La nostra polvere è versatile e si presta a formulazioni sia dolci che salate. Sarà regolamentato il suo uso in alimenti e percentuali consentite secondo il Regolamento di Attuazione quando la polvere di ALIA verrà autorizzata.
Facciamo il punto sulla regolamentazione di questi alimenti: in sintesi, come funziona?
I richiedenti presentano un dossier scientifico alla commissione europea, che sottopone ad EFSA un’opinione scientifica. Se questa è positiva, la CE procede con un Regolamento di Attuazione che consentirà la commercializzazione del prodotto dell’azienda che lo ha richiesto.
È diventato virale il cartello della catena di supermercati di prodotti biologici NaturaSì che recita: “Cibo a base di insetti e cibo sintetico non rientrano nei nostri principi di Vita e Salute”. Qual è il vostro parere su questa forte presa di posizione?
Non la commentiamo, sfuggendoci i principi scientifici o etici che potrebbero ispirare la posizione di NaturaSì. Nel contempo rispettiamo le scelte, opinioni, abitudini alimentari del singolo. L’entomofagia sarà una libera e consapevole scelta dei consumatori.
In generale nelle ultime settimane sono emersi dubbi e perplessità sul tema. Usate queste righe per provare a convincere i più scettici: perché, secondo voi, bisogna accogliere queste novità e andare con convinzione in quella direzione?
Perché no? Se gli alimenti sono sicuri e sono buoni al gusto e, se sotto forma di polvere diventano parte di un alimento di uso comune, perché non dovremmo inserirli nella nostra alimentazione?
Qual è la vostra ricetta a base di insetti preferita?
Ce ne sono diverse: la nostra polvere si presta ad essere inserita in formulazioni sia dolci che salate, non abbiamo una ricetta preferita!
Quali sono gli scenari futuri?
Il mercato degli insetti commestibili ha a nostro avviso molto potenziale, si tratta di una fonte proteica naturale che potrebbe rappresentare una nuova frontiera del cibo.
Leggi anche >> Il Noma chiude: l’alta cucina può essere sostenibile?