Lo scorso 24 agosto è stato un anniversario importante per Tim Cook; da 10 anni veste i panni di amministratore delegato di Apple, nonostante l’eredità lasciatagli da Steve Jobs è stata un fardello pesante

Raccogliere l’eredità di Steve Jobs non è cosa facile, ma nei suoi 10 anni come Ad di Apple Tim Cook ha saputo far crescere l’azienda dei melafonini commercializzando sempre nuovi prodotti (il primo è stato l’iPhone 5, seguito poi dall’Apple Watch) e implementando il reparto tecnologico, nonostante i più critici abbiano spesso paragonato le due figure, definendo Jobs un genio visionario e Cook uno “stacanovista”.

Laureatosi in ingegneria, appassionato di fitness e instancabile lavoratore, Cook ha saputo stupire tutti sia sul lato imprenditoriale, sia su quello sociale: il suo coming out ha colto positivamente tutti di sorpresa, dichiarando di essere omosessuale “per responsabilità e per dare coraggio a tante ragazze e ragazzi che si sentono diversi”.

Ma in questi 10 anni come amministratore delegato di Apple quali sono stati i suoi successi maggiori?

I primi 10 anni di Tim Cook alla guida di Apple

Lo scorso 24 agosto è stato un anniversario importante per Tim Cook: da 10 anni veste i panni di amministratore delegato di Apple, ma l’eredità lasciatagli da Steve Jobs è stata un fardello pesante per Cook che, in diverse interviste, ha dichiarato di “sentirsi sotto pressione per i continui paragoni” con il fondatore di Apple. Tuttavia è indubbio – numeri alla mano – che il bilancio di questi 10 anni è più che positivo.

Dopo la morte di Steve Jobs, il 5 ottobre 2011, tutti si aspettavano che Cook ricoprisse la carica di amministratore delegato ad interim, ma è innegabile che, pur non avendo il carisma di Jobs, Cook abbia portato la sua azienda a fatturare oltre 100 miliardi di dollari.

Il fatturato di Apple

Tim Cook, per festeggiare i dieci anni come amministratore delegato di Apple, ha venduto cinque milioni di azioni per più di 750 milioni di dollari: l’entità del premio, previsto dall’accordo stipulato al momento della nomina, è stata stabilita in base all’andamento in Borsa di Apple negli ultimi tre anni, confrontato con quello di altre società dell’indice S&P 500.

Apple, inoltre, con una crescita del 191,8% nel triennio, è risultata 13esima su 442 società. Nel corso dei dieci anni sotto la guida di Cook, il titolo di Apple è salito del 1.200%. Solo quest’anno Apple ha segnato un altro record nel secondo trimestre: 89,6 miliardi di dollari, con una crescita del +54%.

Questi risultati arrivano dopo le performance di dicembre, quando Apple per la prima volta nella sua storia ha superato i 100 miliardi di dollari di entrate.

I successi di Cook come ceo di Apple

Nel 2012 il mercato era in attesa: stava per uscire il primo iPhone completamente sviluppato sotto la guida di Cook; l’iPhone 5. Il successo è stato immediato anche perché il melafonino era il primo modello che dal 2010 aveva avuto una riprogettazione particolarmente significativa.

2 anni dopo è arrivato il primo dispositivo inedito presentato da Tim Cook: l’Apple Watch. Una scommessa che si è subito rivelata vincente, con il 40% delle vendite nel mercato degli smartwatch e il fatturato dell’orologeria di Apple che ha raggiunto vette superiori a quelle di tutto il comparto svizzero.

E poi sono arrivate le Airpods, le cuffie bluetooth che da sole hanno generato ricavi pari a quelli di un’intera azienda. Apple ha saputo dominare questo mercato espandendosi anche su quello delle App di fitness e benessere; un progetto tanto caro a Cook che è un noto sportivo.

La Apple di Tim Cook sembrava inizialmente aver lasciato perdere i computer ma, a parte le iniziali critiche dovute al design poco “rivoluzionario”, sono stati apportati importanti miglioramenti all’hardware e al sistema operativo. I Macbook, infatti, una generazione dopo l’altra, stanno migliorando visibilmente e la mossa di spostare la piattaforma dal processore Intel all’Apple Silicon, prodotto internamente, è stata vincente.

Le critiche mosse al ceo di Cupertino

Nei suoi dieci anni al vertice, Cook è stato attaccato per la gestione di alcune controversie: una tra tutte è quella legata alle continue accuse di condotte anti-competitive legate all’App Store, mirate a mantenere il monopolio del mercato delle app, sia da parte delle autorità statunitensi, sia da quelle europee.

Negli ultimi anni, Apple ha dovuto pagare centinaia di milioni di dollari anche per il cosiddetto Batterygate, ovvero per avere rallentato di proposito i vecchi iPhone: l’accusa era di avere peggiorato le prestazioni dei dispositivi per indurre i consumatori ad acquistarne altri (obsolescenza programmata).

E ancora, due anni fa, Apple si è dovuta scusare per avere permesso ai dipendenti di alcune aziende di ascoltare i messaggi vocali degli utenti a Siri. Diversi dipendenti hanno accusato, inoltre, l’azienda di Cook di avere gestito in modo scorretto questioni di sessismo, razzismo e altre problematiche legate alla sfera personale del lavoratore. Sul sito web che raccoglie le loro testimonianze si legge che “è tempo di pensare diversamente”, citazione della storica campagna pubblicitaria Think different della stessa Apple.

Il futuro di Tim Cook

Ma a parte queste controversie, che si sono risolte anche attraverso vie legali, è indubbio che il successo di Apple sia legato al successo di Tim Cook. E ora? Il futuro del ceo di Cupertino ancora non è chiaro; l’agenzia di stampa Bloomberg ha recentemente dichiarato che Cook sarebbe pronto a lasciare la guida di Apple, ma ancora non sono stati resi ufficiali ulteriori dettagli, si ipotizza però che prima di lasciare la sua azienda, Cook voglia realizzare un ultimo grande progetto: gli occhiali per la realtà aumentata.