Le startup food e food tech sono realtà poco conosciute ma si stanno diffondendo in tutta Italia. Grazie all’utilizzo di nuove tecnologie, applicate al settore alimentare, stanno innovando il settore del food per la produzione, lavorazione e conservazione del cibo
Le startup food e food tech in Italia si stanno diffondendo a vista d’occhio: tanti sono infatti i founder che desiderano innovare il settore alimentare e primario. Queste startup captano esigenze comuni, risolvono problemi, creano nuovi prodotti e più in generale sfruttano le tecnologie digitali e innovative per la produzione, conservazione, lavorazione, confezionamento, controllo e distribuzione del cibo.
Nel 2020, nonostante la crisi generata dalla pandemia, il settore ha visto investimenti a livello mondiale pari a 17 miliardi di dollari.
Food tech: non solo delivery ma innovazione
Il primo esempio che ci salta in mente quando sentiamo parlare di food tech è Glovo, l’azienda di consegna alimentare a domicilio che ha reso estremamente facile mangiare cose cucinate da un qualsiasi ristorante comodamente a casa nostra.
Ma ci sono tante altre realtà che, oltre al delivery, si occupando di fare da “mediatori” tra aziende agricole e ristoranti o addirittura tra produttori e strutture ricettive come alberghi o B&B. Quali sono queste startup food e food tech italiane, emergenti e non, da tenere d’occhio?
Le 8 startup food e food tech italiane da conoscere
Deliveristo è una startup food tech fondata nel 2017 da Ivan Aimo, Luca Calia e Gabriele Angeleri, che propone un servizio di delivery B2B per aiutare il settore Ho.Re.Ca (hotel, ristorazione e caffè), facendo quindi da ponte tra produttori e distributori italiani o ristoratori.
Il processo è molto semplice e funziona come un normale servizio di delivery, quindi basta effettuare l’ordine nell’app di Deliveristo e ricevere i prodotti nel giro di qualche giorno.
Questa starup ha già raccolto 5.6 milioni di euro attraverso due round di investimenti, che ha coinvolto tra gli investitori United Ventures Sgr, società che punta ad investire in aziende innovative e digitalizzate.
Sfera Agricola è una startup italiana, di Grosseto, fondata da Luigi Galimberti e che ha raccolto, con un primo round nel 2017, 7.5 milioni di euro. La particolarità di questa food tech è che utilizza un’innovativa tecnologia – la “serra idroponica” – che riesce a sfruttare in maniera più efficiente l’acqua: in questo modo si riesce a creare un ambiente ideale per la coltivazione di ortaggi e verdure. È una tecnologia rivoluzionaria e soprattutto contro lo spreco di acqua e con zero impatto ambientale.
Elaisian è la startup romana, fondata nel 2016 da Damiano Angelici e Giovanni Di Mambro, che si dedica in particolare al benessere degli ulivi e delle viti, attraverso un attento monitoraggio dell’ulivo o vigna, grazie ad un’app che serve all’utente per tenere tutto sotto controllo e ricevere eventuali alert. La startup food ha raccolto 1.5 milioni di euro di investimenti da vari fondi, tra cui Innova Venture della Regione Lazio.
Next Cooking Generation è la startup food tech, con sede a Milano, fondata da Ciro Evangelista, Daniele di Clerico e Fabrizio Merlini. Opera nel settore della sicurezza alimentare e ha brevettato uno strumento basato sul sistema della maturazione spinta, ovvero una tecnica che consente di aumentare la capacità di un alimento di mantenersi e mantenere intatte le sue proprietà, senza quindi deteriorarsi e migliorando la resa dei piatti cucinati.
Hotbox Food, startup attiva in ambito food tech, fondata nel 2016 a Maranello, ha inventato un dispositivo che ha rivoluzionato il food delivery: è infatti in grado di mantenere i cibi che vengono consegnati caldi per tutta la durata della consegna, con una temperatura di 90°, sfruttando l’energia termica dei gas di scarico prodotta dallo scooter, che normalmente va sprecata. L’idea è stata vincente, tanto che Hotbox Food ha raccolto un totale di 2 milioni nel corso di cinque rounds di investimenti.
Click’n pizza è il dispositivo realizzato dalla startup italiana di IoT La Comanda, che si attacca al frigorifero di casa e consente di ordinare la pizza con un solo click.
Cortilia è un aggregatore di agricoltori suddivisi in tanti mercati online, creati in base alla distanza e alla varietà dei prodotti offerti. Sfrutta un sistema di logistica all’avanguardia che combina il concetto di filiera corta con le migliori tecnologie disponibili, nel pieno rispetto della catena del freddo.
Solo quest’anno, la startup ha fatturato 33 milioni di euro, con una crescita del +175% rispetto al 2019. Nel 2021 ha ottenuto 34 milioni di finanziamento e compiuto la trasformazione in Società Benefit ed inaugurerà una nuova sede “green” alle porte di Milano.
CucinaMancina dedicata principalmente a coloro che soffrono di disturbi alimentari (intolleranti, allergici, diabetici ecc) e anche a chi segue un’alimentazione vegetariana o vegana, è una piattaforma virtuale che offre soluzioni creative per ritrovare il piacere del cibo.
Le realtà italiane
Come abbiamo visto, ci sono diverse realtà, tutte diverse tra loro, che grazie all’innovazione digitale e nuovi metodi hanno rivoluzionato la modalità di approvvigionamento, logistica, trasporto e consegna. In tutto il mondo, le startup nel settore del Food tech, in pochi anni, sono cresciute esponenzialmente, alimentando i volumi d’affari da capogiro, specialmente in America.
L’Italia fa registrare investimenti più modesti in questo ambito ma la cultura enogastronomica è talmente radicata e importante che non mancano diverse realtà nate dall’intraprendenza soprattutto dei giovani che, ambiziosi e appassionati, sono riusciti a creare realtà innovative capaci di migliorare la qualità della vita o del lavoro.
Leggi anche: Erbert, la startup italiana dell’alimentazione sana chiude un round da 5 milioni di euro