Una coalizione di 61 business leader di tutti i settori si è impegnata ad adottare le Stakeholder Capitalism Metrics, una serie di metriche ambientali, sociali e di governance (ESG) rilasciate dal World Economic Forum e dall’International Business Council (IBC) lo scorso settembre con l’obiettivo di misurare in modo comparabile la creazione di valore aziendale nel lungo termine per tutti gli stakeholders (vale a dire nei confronti di tutti i soggetti interessati e coinvolti in un’attività economica).
Le metriche offrono un set core di 21 indicatori incentrati su Persone, Pianeta, Prosperità e Principi di Governance, aspetti che sono considerati determinanti per il business, la società e l’ambiente. Le metriche rafforzano la capacità delle aziende e degli investitori di valutare i progressi in materia di sostenibilità, favorendo così il processo decisionale e migliorando la trasparenza e la rendicontazione per quanto riguarda il valore condiviso e sostenibile creato dalle aziende.
Presente nella coalizione anche Claudio Descalzi, Amministratore Delegato di Eni: la multinazionale, d’altronde, supporta da sempre iniziative che favoriscano la standardizzazione e la comparabilità delle performance ESG; Eni, in passato, si era infatti impegnata all’interno della Task Force on Climate Related Financial Disclosure. “Sosteniamo con forza questa iniziativa. Solo insieme possiamo creare valore duraturo e tangibile per un futuro più sostenibile”, ha commentato Descalzi. L’obiettivo di Eni, attraverso la piattaforma digitale Open-es, è quello di promuovere fin da subito l’adozione delle “Stakeholder Capitalism Metrics” verso i propri fornitori e tutti i player impegnati nel percorso di transizione energetica. Open-es, creata da Eni in partnership con BCG e Google Cloud, sarà aperta a tutte le aziende che condividono questi principi e guiderà le imprese in un percorso di crescita e sviluppo sui valori, appunto, della sostenibilità ambientale. Si tratta di una svolta molto importante, perché adottando questi valori e metriche i leader aziendali prendono atto che i fattori ambientali, sociali e di governance sono sempre più determinanti per il successo e la redditività a lungo termine delle aziende. Ma su quali valori si basano le metriche ESG comuni e perché la loro adozione rappresenta un grande passo avanti per quanto riguarda la responsabilità sociale d’impresa?
Stakeholder Capitalism Metrics e responsabilità sociale d’impresa: verso un futuro più sostenibile
Quest’anno più che mai, con l’emergenza sanitaria scattata con il diffondersi del Covid-19, è tornato centrale il tema della dimensione sociale della sostenibilità. Le aziende, d’altronde, si sono trovate ad operare in un contesto sociale ed economico profondamente mutato e agitato da svariate emergenze su scala globale come il cambiamento climatico, i disordini sociali legati all’inclusione e le troppo spesso inaccettabili condizioni in cui le persone si trovano a lavorare. Oggi però, queste sono sicuramente più consapevoli dei risvolti positivi di un approccio strategico, nell’elaborazione e impostazione delle proprie politiche, che tenga conto del Pianeta, delle Persone, della Prosperità e dei Principi di Governance.
Sono proprio questi i quattro pilastri su cui sono state elaborate le metriche ESG comuni che i big della Terra, a livello aziendale e d’impresa, si sono impegnati a rispettare già “ieri” ma ancora di più oggi e nel futuro. D’altronde il vantaggio competitivo per le imprese aderenti agli obiettivi globali e a quelli che vengono definiti criteri Environmental, Social and Governance (ESG) è infatti misurabile sia in termini di migliore possibilità di accesso ai mercati finanziari, sia sul fronte dell’allargamento del proprio mercato di riferimento.
L’acronimo ESG fa riferimento alla finanza sostenibile e ad un innovativo metro di valutazione delle imprese e delle organizzazioni. In sostanza, questo metro permette di misurare la capacità delle aziende di aderire a quegli standard considerati imprescindibili per uno sviluppo sostenibile dell’imprenditoria del futuro. I criteri ESG sono utili a determinare l’impatto ambientale, sociale e di governance delle imprese e permettono di stilare un ranking che di fatto classifica le aziende in base alla loro conformità con questi parametri.
Le aziende considerate eccellenti oggi e nel futuro sono quelle in in grado di produrre a beneficio della società e dell’ambiente. In questo senso, gli investitori e i soggetti economici saranno sempre più interessati all’approccio dell’azienda nei confronti del Pianeta, delle Persone, della Prosperità e dei Principi di Governance che alla sua rendicontazione finanziaria. Si tratta di pilastri che si riferiscono, ad esempio, alle emissioni di gas serra dirette e indirette, alla parità di retribuzione e alla diversity nel consiglio di amministrazione.
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