Quale obiettivo dovrebbe porsi un’azienda che affronta un periodo di difficoltà? Limitare le perdite o ambire a crescere? La risposta dipende dal suo grado di resilienza.

In un contesto di forte incertezza o complessità, ciò che fa la differenza è la capacità di misurarsi con un rischio, gestire un problema, adattarsi al cambiamento. Soprattutto, saper pianificare soluzioni che migliorino sensibilmente il futuro dei propri clienti, dei dipendenti e dell’azienda stessa. Ecco alcuni caratteri della resilienza aziendale. Ma che vuol dire in concreto?

Le caratteristiche di un’azienda resiliente

Dalle scienze comportamentali umane sappiamo che la resilienza è la capacità di una persona di superare circostanze traumatiche estremamente difficili per adattarsi più efficacemente in situazioni ad alto rischio.

Così come per le persone anche le aziende hanno un’anima e hanno bisogno di risorse appropriate per affrontare momenti limitanti e andare avanti. Se ben guidate e gestite con abilità, possono addirittura uscirne rafforzate.

Resilienza, quindi, non vuol dire trovare il modo di resistere a uno specifico momento di difficoltà, ma di agire positivamente nonostante le difficoltà e di essere in grado di trasformare quell’esperienza in un’esperienza costruttiva.

7 caratteristiche della resilienza 

In ambito aziendale sono sette le caratteristiche che possiamo riscontrare in una cultura d’impresa caratterizzata da trasformazione e flessibilità:

  • Autoanalisi: la capacità di un’azienda di porsi domande impegnative e rispondervi onestamente, così da avere uno sguardo realistico sulla situazione.
  • Indipendenza: l’abilità di mantenere una distanza emotiva dal problema che l’azienda sta attraversando, senza drammatizzarlo né rimuoverlo.
  • Interazione: l’attitudine a stabilire rapporti interpersonali soddisfacenti all’interno dell’azienda.
  • Iniziativa: essere pronti a prendere in carico i problemi e gestirli in modo adeguato.
  • Creatività: saper porre un ordine nel caos e porsi degli obiettivi.
  • Umorismo: la propensione a non ingigantire gli aspetti stressanti, restando concentrati sul risultato che si vuole raggiungere. Mai come nei momenti di crisi bisogna essere positivi, sia in ciò che si fa sia nei rapporti con gli altri.
  • Valori: gli ideali su cui si fonda l’operato di un’impresa che costituiscono i principi di fondo che guidano le singole scelte aziendali.

Spesso nel mondo del lavoro questi principi essenziali che consentono alle persone di affrontare meglio le sfide del momento vengono trascurati. La vicinanza, l’incoraggiamento, il riconoscimento, la consapevolezza della serietà delle cose rispetto a quelle che non lo sono, diventano aspetti fondamentali di armonizzazione del team di lavoro che, data la situazione, vivrà la sua vita personale e professionale sotto la pressione dell’incerto.

5 consigli per costruire un’azienda resiliente

Concentrarsi solo sulla risoluzione dei problemi non basta. Per questo per far si che un’azienda nel suo complesso superi il momento di crisi è necessario stimolare la resilienza innanzitutto nei leader e nei collaboratori. Ecco cinque consigli utili:

  1. Non ti isolare, promuovi le relazioni: le buone soluzioni non si trovano lavorando in gruppi reciprocamente separati. Organizza incontri frequenti, mantieni un flusso costante di informazioni e incoraggia il supporto reciproco.
  2. Non trasmettere sconforto agli altri: per superare una difficoltà, il primo a mostrarsi fiducioso dev’essere chi guida l’azienda. Solo così ognuno darà il proprio contributo.
  3. Carenza di motivazione? Stabilisci obiettivi ragionevoli: la resilienza aumenta se si perseguono traguardi realistici.
  4. Crea un ambiente adatto: nei momenti di tensione, il fattore umano finisce per passare in secondo piano. Il leader di un’azienda resiliente ha un ruolo cruciale nel sapere come prendersi cura del proprio staff. Comunica in modo efficace, mostra sicurezza nell’affrontare i problemi e stimola un clima collaborativo.
  5. Pensa alla resilienza come a un processo e individuane le fasi. La risposta istintiva a una crisi può essere l’incertezza, la rabbia o la frustrazione. A questa subentra la fase di adattamento, in cui stabilire insieme un piano d’azione. Solo in seguito si raggiunge la resilienza vera e propria: ogni persona e ogni gruppo trovano al proprio interno le risorse per superare la difficoltà.

 

 

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