Le disparità di genere nel mondo del lavoro e nella vita sociale sono un problema strutturale che vede l’Italia in ritardo nei confronti degli altri Paesi europei. Nel 2020 poi, complice la crisi economica innescata dalla pandemia, l’occupazione femminile ha visto un calo che impone l’adozione di iniziative e politiche che la sostenga e incentivi l’imprenditoria femminile. Vediamo quali misure sono previste con la Manovra 2021 e con i fondi del Recovery Fund

Quest’anno, complice la pandemia che ha innescato una pesante crisi economica, nel secondo trimestre 2020 ci sono 470 mila occupate in meno rispetto allo stesso periodo del 2019, per un calo complessivo del 4,7%. Su 100 posti di lavoro persi, 841 mila in totale, quelli femminili rappresentano il 55,9%. Dati che preoccupano e che hanno spinto l’esecutivo ad inserire nella Manovra 2021 diverse iniziative per il rilancio dell’occupazione. In generale in Italia lavorano ancora troppe poche donne: lo stesso governo, infatti, ha ricordato che l’occupazione femminile e quella maschile sono ancora distanti ben 17.9 punti percentuali. Ma quali sono gli incentivi, i fondi e le misure previste per rilanciare l’imprenditoria e l’occupazione femminile nel 2021?

Le iniziative sono dirette alle donne per sostenerle in tutti i loro ruoli, lavoratrici, imprenditrici, madri, e vanno dagli sgravi fiscali per l’occupazione femminile ai fondi per l’imprenditoria femminile fino alle misure più assistenziali come il potenziamento dell’offerta degli asili nido e di servizi socio-educativi per la prima infanzia o degli assegni unici. Per quanto riguarda nello specifico le iniziative a sostegno delle donne che vogliono fare impresa, la nuova Legge di Bilancio introduce un nuovo Fondo impresa femminile, con una dotazione finanziaria di 20 milioni di euro per il prossimo biennio 2021/22. L’obiettivo è quello di valorizzare e sostenere in modo concreto le iniziative di business delle donne, massimizzandone il contributo al fine di renderlo un valore aggiunto per lo sviluppo economico e sociale del Paese.

Occupazione femminile: sgravi e incentivi in Manovra 2021

Nella legge di Bilancio 2021 è stato confermato un pacchetto di interventi per l’occupazione dei giovani e delle donne. Previsto, in particolare, un esonero contributivo del 100% per chi assume giovani che non abbiano compiuto 36 anni, nel limite massimo di 6mila euro e per un periodo massimo di 36 mesi. Tale esonero si estende a 48 mesi per i datori di lavoro privati di imprese che hanno sede nel Sud Italia, quindi in Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Puglia, Calabria, Sicilia e Sardegna. Si tratta di uno sgravio fiscale che riguarda sia le assunzioni a tempo indeterminato che le stabilizzazioni dei contratti a termine.

Stesso pacchetto e stesso percentuali per i datori che assumono donne: gli sgravi per le assunzioni di lavoratrici donne effettuate nel biennio 2021-2022 sono infatti del 100%, nel limite massimo di 6mila euro e per un periodo massimo di 36 mesi. Introdotto dalla Manovra 2021, inoltre, un Fondo per il venture capital per quanto riguarda gli investimenti in progetti di imprenditoria femminile ad alta innovazione tecnologica. Da non dimenticare anche la proroga di Opzione Donna.

Fondo impresa femminile, come funziona

Il fondo per sostenere la nascita di imprese femminili, di dimensioni piccole e micro, si rivolge anche e soprattutto a quei settori maggiormente danneggiati dall’epidemia di Covid-19, come ad esempio il commercio e il turismo.

Il Fondo prevede il finanziamento di: interventi per supportare l’avvio dell’attività; investimenti per rafforzare la struttura finanziaria e patrimoniale delle imprese femminili; programmi ed iniziative per la diffusione di cultura imprenditoriale e digitale tra la popolazione femminile; programmi di formazione e orientamento verso materie e professioni in cui la presenza femminile va adeguata agli standard nazionali e comunitari.

Queste iniziative, nel concreto, si tradurranno in: contributi a fondo perduto per avviare imprese femminili (con particolare attenzione a quelle avviate da donne disoccupate di qualsiasi età);
finanziamenti a tasso zero o agevolati e combinazioni di contributi a fondo perduto e finanziamenti per le imprese femminili; incentivi per rafforzare le imprese di donne costituite da almeno 36 mesi; percorsi di assistenza tecnico-gestionale, per attività di marketing e di comunicazione durante tutto il periodo di realizzazione degli investimenti o di compimento del programma di spesa; investimenti nel capitale, anche tramite la sottoscrizione di strumenti finanziari partecipativi, a beneficio di imprese, pmi e startup innovative a guida femminile.

Imprenditoria femminile: i fondi in arrivo dal Recovery Fund

Previste una serie di iniziative volte a sostenere l’universo imprenditoriale femminile anche attraverso l’utilizzo dei fondi del Recovery Fund, che ammontano in totale – per quanto riguarda l’Italia – a 209 miliardi di euro. Di questi, 4.2 miliardi sono destinati alle politiche per la parità di genere, le quali prevedono appunto degli incentivi per l’occupazione e interventi a sostegno dell’attività di impresa femminile e assistenziali.

L’esecutivo, come anticipato, sta pensando anche alla diffusione della cultura digitale nella popolazione femminile per favorirne l’inclusione qualificata nel mondo del lavoro. Nel progetto di riforma, per quanto riguarda proprio quest’ultimo ambito, figurano al momento: l’erogazione di buoni per l’acquisto di connessione a Internet veloce e di pc/tablet e l’accompagnamento all’utilizzo di internet e del pc/tablet tramite un servizio di facilitazione appositamente realizzato da erogare mediante whatsapp/telefono e partecipazione a specifici corsi di formazione in presenza e online.

Lavoro femminile al Sud, l’iniziativa di Intesa Sanpaolo

Il suo nome è “YEP – Young Women Empowerment Program” ed è un progetto promosso da Intesa Sanpaolo in collaborazione con la Fondazione Ortygia Business School per valorizzare il talento femminile e supportare la crescita personale e professionale delle giovani studentesse universitarie di facoltà STEM (Science, Technology, Engineering and Mathematics) del Sud Italia.

In sostanza, 40 talenti femminili potranno acquisire una serie di competenze utili e innovative grazie alla guida di altrettante manager Intesa Sanpaolo operanti nel Mezzogiorno: Università degli Studi di Napoli Federico II, Politecnico di Bari, Università della Calabria, Università degli Studi di Catania e Università degli Studi di Palermo sono gli atenei coinvolti nel programma sulle politiche di genere, il quale prevede inoltre premi per i manager più attenti al gender equality e percorsi di accelerazione professionale per le imprenditrici più talentuose.

Non è la prima volta che Intesa Sanpaolo rivolge programmi alle donne, visto che l’istituto bancario da anni è molto attento alla conciliazione tra lavoro e famiglia tramite iniziative ad hoc per le sue dipendenti.