Giovanni Ferrero è al settimo posto della top ten dei miliardari europei. Dal 2011 è amministratore delegato unico della Ferrero Spa, contribuendo alla crescita record dell’azienda anche in tempi di pandemia. Laureato in Scienze dell’alimentazione, Mr Nutella è anche uno scrittore

Secondo i conti della Forbes Billionaires, ci sono 628 miliardari, in crescita rispetto ai 511 dell’anno precedente. Tra questi c’è l’italianissimo Giovanni Ferrero che, con un patrimonio di 35,1 miliardi di dollari, è l’italiano più ricco al mondo e la settima persona più ricca d’Europa.

La lista stilata da Forbes, arriva puntuale, dopo un anno di pandemia da Covid-19 e mostra come, nonostante l’economia globale sia in sofferenza, il patrimonio personale dei super ricchi è addirittura cresciuto.

Questa classifica, rientra in una lista di nominativi che non coinvolge soltanto l’Europa, ma il mondo intero. Non sorprendono i primi posti della classifica sugli uomini più ricchi del mondo: Jeff Bezos, patron di Amazon, è il primo a salire sul podio, seguito dal ‘papà’ di Tesla, Elon Musk, e dall’imprenditore del lusso francese Bernard Arnault. Ma tornando all’Italia, chi è Giovanni Ferrero, Ceo dell’omonima azienda?

Giovanni Ferrero: la nascita di un capo

Con un patrimonio di 35,1 miliardi di dollari, Giovanni Ferrero è l’italiano più ricco al mondo.
Nato a Farigliano (CN) nel 1964, il Re della Nutella è il secondogenito di Maria Franca Fissolo e dell’industriale Michele Ferrero, da cui erediterà l’omonima azienda.

Ha studiato marketing negli Stati Uniti e si è laureato in Scienze dell’alimentazione. Nel 2011, a seguito della scomparsa di suo fratello Pietro, assume il ruolo di amministratore delegato unico della Ferrero Spa, contribuendo alla crescita record dell’azienda, mantenendo sempre un “profilo basso”.

Il Ceo di Ferrero, infatti, è un imprenditore molto riservato. Non ama parlare di sé, tanto che il Wall Street Journal l’ha definito il “più introverso” dei fratelli Ferrero.

Il fatturato aziendale

Da quando è a capo della sua azienda, Giovanni Ferrero, sotto la sua guida creativa, ha portato il gruppo di famiglia verso il successo, facendo volare anche il fatturato.

Complice il lokdown, la società ha chiuso il 2020 con un fatturato di 12,3 miliardi di euro, grazie all’effetto traino svolto da alcuni brand come Kinder Bueno, e al lancio di nuovi prodotti come Nutella Biscuits sul mercato italiano.

«Nonostante le incertezze causate dal Covid-19 – ha spiegato in una nota il Ceo di Ferrero – il Gruppo è stato in grado di gestire con successo le sfide anche nel contesto pandemico. Mettendo sempre al primo posto la salute e la sicurezza di dipendenti e consumatori. Il Gruppo ha dimostrando agilità e resilienza nell’assicurare continuità operativa e la consueta presenza dei propri prodotti sul mercato per soddisfare i consumatori».

Le iniziative e il modello di business

Il nome Ferrero è associato da tempo ad un sistema di welfare avanzato. Giovanni Ferrero ha da sempre puntato sul valore e la crescita dei suoi dipendenti, tanto da aver fissato, nel 2020, un premio di produzione da 2.100 euro per i 6 mila dipendenti italiani.

L’intesa prevedeva un importo massimo raggiungibile di 2.220 euro lordi, somma calcolata in base a due parametri: il risultato economico, unico per tutta l’azienda, che concorre a determinare il 30% del premio, e il risultato gestionale, pari al 70% del premio e legato, invece, all’andamento specifico di ogni stabilimento.

È stato lo stabilimento di Alba ad aggiudicarsi un incentivo pari a 2.105, 97 euro lordi a dipendente, insieme a quello di Balvano, in Basilicata, centro di produzione dei Nutella Biscuits, dove ogni dipendente ha trovato nello stipendio dello scorso ottobre 2.127,74 euro in più.

La Ferrero ai tempi del Covid-19

Anche la famiglia Ferrero è scesa in campo contro il Coronavirus. Infatti, il titolare del colosso dolciario ha deciso di donare 10 milioni di euro al commissariato nazionale per l’emergenza.

Ma Giovanni Ferrero e la madre Maria Franca, presidente della Fondazione omonima, hanno sostenuto anche una serie di iniziative locali per contribuire ad affrontare l’epidemia con l’acquisto di mascherine e con contributi specifici.

In particolare, in Piemonte, l’azienda dolciaria è stata impegnata in prima linea nell’apertura di un Covid Hospital nel nuovo ospedale di Verduno, la mega struttura a metà strada tra Alba e Bra.

Ferrero amplia la sua offerta con biscotti e gelati

Nel mese di giugno, il gruppo Ferrero, attraverso la società affiliata belga Cth, ha siglato un accordo definitivo in base al quale acquisirà la Burton’s Biscuit Company dal fondo Ontario Teachers’ Pension Plan Board.

Burton’s ha una lunga tradizione che risale al 1935 e produce alcuni dei brand più amati del mercato dolciario britannico, tra cui: Maryland Cookies, Jammie Dodgers, Wagon Wheels, Paterson’s e Thomas Fudge’s.

L’azienda di biscotti britannica, in termini di fatturato, ha generato oltre 275 milioni di sterline negli ultimi 12 mesi. Possiede 6 stabilimenti nel Regno Unito con circa 2.000 dipendenti che, dopo questa transazione, continueranno a lavorare lì.

Questa operazione arriva all’indomani di un’altra brillante mossa: produrre gelati. Infatti, da questa estate, Ferrero entra ufficialmente nel mercato dei gelati confezionati con gli stecchi di di Raffaello e Ferrero Rocher (nella versione Classic e Dark) e  con i ghiaccioli di Estathé nei classici gusti pesca e limone.

Le passioni di Giovanni Ferrero

Ma Giovanni Ferrero non è tutto numero e fatturati. Forse non tutti sanno che Mr Nutella è anche uno scrittore. I suoi romanzi – scritti dal 1999 all’ultimo del 2016 – sono stati pubblicati da Mondadori e Rizzoli. Tra i titoli più famosi: Campo Paradiso (2007), Il giardino di Adamo (2003) e Il cacciatore di Luce (2016).