“Salite sulla giostra e sorridete perchè il prossimo giro chissá cosa succede”. Storia del successo di Cristina Fogazzi, alias storia del fenomeno (milionario) Estetista Cinica
Tutte le più belle storie di successo nascono da un fallimento: Mariacristina Lilia Fogazzi, ai più nota come l’Estetista Cinica, bresciana classe 1974, a 35 anni è stata licenziata dal centro estetico dove lavorava e proprio da lì è iniziata la sua avventura. Un’avventura che l’ha portata a diventare – anche grazie a Spora (Veronica Benini), esperta di comunicazione e consulente strategica in marketing al femminile – una irriverente e ironicissima celebrità social (solo la sua pagina Instagram conta 867mila follower, anzi “fagiane”) e la founder di un brand – VeraLab – che, ad oggi, fattura 61 milioni di euro.
Una crescita, quella delle vendite dei suoi apprezzatissimi prodotti skincare, il cui balzo è stato reso possibile dall’e-commerce – modalità di shopping che di per sé ha visto una vera e propria esplosione durante la pandemia – e da una formidabile comunicazione sui mezzi digitali (oggi, quelli che contano). Anche se tanta parte, per quanto riguarda fatturato ed espansione del brand, l’hanno fatta anche i due punti vendita VeraLab aperti a Milano e Roma. Oggi l’Estetista Cinica è vicina alla quotazione in borsa della sua azienda, che conta 53 dipendenti: «Portare la mia azienda in Borsa con una fan base così affezionata mi divertirebbe tantissimo», ha detto Fogazzi in una recente intervista a MilanoFinanza. Ma come è iniziato il suo percorso? Ripercorriamolo insieme.
Chi è Cristina Fogazzi e cronistoria del suo impero del beauty
2009 – A 35 anni, dopo essere stata licenziata dal centro estetico dove lavorava come venditrice, ne apre uno suo a Milano e lo chiama Bellavera.
Per promuoverlo si serve del web e dei social e apre il noto blog dell’Estetista Cinica in cui, attraverso un efficace personaggio caricaturale, dà consigli e abbatte una serie di miti e credenze sui trattamenti di bellezza, invitando le donne a piacersi e accettarsi. La celebrità arriva in poco tempo, grazie al suo stile graffiante, ironico e sincero.
2015 – Lancia una linea di prodotti skincare, per viso e corpo: il brand viene chiamato VeraLab. Negli anni successivi la popolarità dell’Estetista Cinica cresce, grazie anche alla partecipazione al programma tv di Rai2 Detto Fatto e alle lezioni di BeautyBites di Chiara Ferragni.
2016 – pubblica un libro edito Mondadori scritto a 4 mani con il dottor Enrico Motta, dal titolo Guida cinica alla cellulite (finito nella classifica dei 100 libri best seller in Italia).
2017-2019 – le vendite dei prodotti VeraLab passano da 150mila a 1 milione di euro.
«Quando ho pensato di creare una mia linea mi sono sentita dire che non ce l’avrei fatta . Ma sono testarda e ho continuato per la mia strada, ad abbattere i muri», ha spiegato Fogazzi parlando della sua non semplice impresa.
2020 – I ricavi di VeraLab – marchio in portafoglio alla società denominata Re-Forme, con sede in piazza Buonarroti a Milano e 53 dipendenti, controllata per il 70% da Fogazzi e per il 30% da Mauro Marcolin – passano da 22,03 a 48,34 milioni di euro, registrando in 12 mesi un +119%.
Il margine operativo lordo è di 17, 38 milioni. L’impennata delle vendite, complice la pandemia di Covid-19 e i conseguenti lockdown, è grazie all’e-commerce: 43 milioni di vendite, infatti, sono online.
Dopo averli fatti conoscere in importanti corner della Rinascente di Milano (Duomo) e Roma (Tritone), oltre che in alcune farmacie e profumerie, l’Estetista Cinica apre due store per vendere i suoi prodotti: uno in via Guido D’Arezzo, a Milano, e uno in via Tomacelli, a Roma. La prossima apertura
Rispetto alla sua espansione retail l’Estetista Cinica ha detto: «I social sono stati importanti, ma non sono tutto: ciò che conta è il prodotto di alta qualità, da proporre a un prezzo giusto».
2021 – La pagina Instagram dell’Estetista Cinica è seguita da 867mila “fagiane” (così la Fogazzi chiama le sue follower) e oggi VeraLab potrebbe sbarcare sulla Borsa di Milano.
«Se volessi fare un progetto di espansione e avessi bisogno di un fundraising le opzioni sarebbero la cessione o l’ipo. Vendere è escluso e, pensando a come sono fatta io, la quotazione mi diverte molto di più. Portare la mia azienda in Borsa con una fan base così affezionata mi divertirebbe tantissimo», sono sempre le parole di Cristina Fogazzi, interrogata sul suo (prossimo?) debutto sui mercati finanziari.
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