Elaisian è una startup agritech che realizza soluzioni di agricoltura 4.0 capace di salvare ulivi e viti. A soli 5 anni dalla sua nascita ha aumentato il suo capitale di 1 milione di euro, finanziamenti che serviranno ad aprire nuovi sedi anche in Nord Africa

L’idea di Damiano Angelici e Giovanni Di Mambro era chiara fin dall’inizio, quando studiavano insieme economia: creare qualcosa di personale che potesse anche essere utile. Così, nel 2016, nasce l’idea di Elaisian – nome di una divinità greca, produttrice d’olio – una startup agritech che realizza soluzioni di agricoltura 4.0 e capace di salvare ulivi e viti, per far fronte allo spreco produttivo: a causa di malattie, infatti, più del 50% della produzione si perde.

A cinque anni dalla sua nascita, Elaisian è cresciuta, impiegando 18 persone, con due sedi sia in Italia che in Spagna, e raggiungendo quest’anno un traguardo eccezionale: l’aumento di capitale da un milione di euro. Al round hanno partecipato Fortitude Group Holding investment e Innova Venture, investendo 625mila euro. Diversi Business Angel, poi, si sono uniti con 280mila euro, mentre dalla Regione Puglia è arrivato un ulteriore contributo di 160mila euro.

I nuovi fondi serviranno a consolidare la presenza in Italia e Spagna – le sedi sono a Roma e a Madrid – e posizionarsi anche in altri Paesi dove l’azienda è già attiva, ma senza una base operativa, come in Grecia, Portogallo e Nord Africa.

Cos’è Elaisian e come si sviluppa

Grazie a un team di agronomi e ingegneri, Elaisian sviluppa servizi per la digitalizzazione delle aziende agricole, offrendo un sistema di supporto che previene le malattie dell’olivo e della vite, in grado di ottimizzare i processi di coltivazione.

Ogni utente ha un’app dove può monitorare i propri campi 24 ore su 24: una stazione agrometeo monitora il microclima di uliveti e vigneti, mentre gli algoritmi generano alert e report che vengono inviati alle aziende agricole e permettono di prevenire la presenza di patogeni con una settimana di anticipo.

Ad oggi la tecnologia made in Italy è utilizzata da oltre 1.000 aziende in 10 Paesi, dall’Italia al Cile. Angelici e Di Mambro commentano così:

Avere un impatto sull’ambiente e sulle piante ma anche sulla vita lavorativa di ogni azienda agricola è per noi un vanto. Il connubio tra tecnologia e innovazione genera veramente un grande risultato che giornalmente fornisce un supporto utile al lavoro degli agricoltori

Il tema della protezione degli ulivi

Startup del genere aiutano il territorio a fronteggiare diversi problemi legati alle terre e soprattutto ad una malattia che, ormai da diversi anni, paralizza soprattutto i raccolti del Meridione: la Xylella.

In Salento, per esempio, il 70% degli incendi riguardano gli ulivi che si seccano a causa della cosiddetta Xylella fastidiosa e la Coldiretti ha denunciato che ogni settimana sono circa 500 gli ulivi che muoiono.

Infatti, diverse associazioni ritengono necessario l’intervento dell’Unione Europea per destinare una serie di fondi per gli espianti degli ulivi secchi e per i relativi reimpianti oltre che per la prevenzione, rimodulando al contempo il Piano per la rigenerazione olivicola da 300 milioni di euro.

 

 

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