A volte la competizione può dar vita a storie imprenditoriali estremamente importanti. Lo dimostrano le storie di queste celebri aziende rivali

Quando si è in cima è impossibile non farsi rivali. Eppure, se si parla di imprenditoria e aziende di successo, la questione della competizione è molto più complessa. Ci sono aziende rivali che viaggiano su due binari simili e paralleli, e sviluppano inevitabilmente una rivalità legata alle loro analogie. In altri casi, invece, le competitività è legata a divergenze, screzi o incomprensioni.

Qualsiasi sia il motivo scatenante di questa rivalità, tutti sono concordi nel dire che la competizione deve essere sempre sana e rispettosa. E anche gli esempi più eclatanti di concorrenza aziendale sono sempre caratterizzati da un enorme rispetto sviluppato tra imprenditori di fazioni opposte.

 

 

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Chanel e Schiaparelli

La rivalità tra le due couturier è entrata nella leggenda. Si tratta di due personalità molto diverse tra loro, con background culturali e familiari completamente opposti: Coco era di umili origini e aveva passato la sua infanzia e adolescenza in un orfanotrofio, mentre Elsa apparteneva ad una famiglia nobile e benestante.

Anche il loro modo di intendere la moda non poteva essere più differente. Chanel aveva un grande senso pratico: per lei gli abiti non dovevano essere un ostacolo nello svolgimento delle attività quotidiane e, anzi, voleva liberare le donne da corsetti o gonne ampie che ne impedivano la libertà di movimento. La moda di “Schiap” invece era estrosa e irriverente, i suoi abiti erano creazioni stravaganti e ingombranti ed erano fortemente influenzati dall’arte dadaista e cubista.

Chanel amava quelli che in gergo si chiamano “colori non colori”, ovvero le tonalità neutre e delicate come il bianco, il nero e il beige. La Schiaparelli, al contrario, era una patita dei colori forti e vibranti, tanto che il suo colore per eccellenza era il rosa shocking.

Insomma, lo scontro era inevitabile e animò il mondo della moda negli anni ’30. Si tratto, comunque, di uno scontro tra donne di classe, portato avanti a suon di abiti bellissimi che hanno stimolato il fashion system. Se madamoiselle Chanel proponeva semplicità e naturalezza, la Schiaparelli disegnava abiti estrosi, particolari e unici. Pur essendo tanto diverse, entrambe hanno dato al mondo della moda un’impronta che resta evidente ancora oggi.

Puma e Adidas: due fratelli per due aziende rivali

Fratelli nella vita e nemici negli affari. Forse non tutti sanno che Adidas e Puma nascono dalla scissione dei fratelli Rudolf e Adolf Dassler avvenuta durante la Seconda guerra mondiale. I due furono i primi a ideare delle scarpe in cuoio adatte agli sportivi, inizialmente cucendole a mano nella lavanderia della madre e poi realizzandole in una fabbrica vicino Norimberga, la Gebrüder Dassler Sportschuhfabrik. Le calzature realizzate dai fratelli Dassler contribuirono al successo di atleti come Jesse Owens, che alle olimpiadi di Berlino del 1936 vinse quattro medaglie d’oro.

Con lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale iniziò anche il dissidio tra i fratelli. Sono tante le leggende circa la loro separazione: molti ritengono che Adolf abbia denunciato agli alleati il fratello chiamato alle armi e disertore dopo poco tempo trascorso al fronte. Un’altra versione del loro litigio è che tutto sia nato per una donna contesa. Ad ogni modo, Rudolf partì per il fronte mentre Adolf convertì la fabbrica alla produzione di bazooka.

Nel 1948 Rudolf decise di fondare una sua compagnia di calzature sportive che chiamò RUDA, dalla iniziali del suo nome, per poi cambiarlo in PUMA. Nel frattempo Adolf tornò alla produzione di scarpe per fare concorrenza al fratello, e fondò la ADIDAS, utilizzando anche lui le sue iniziali.

Le due aziende rivali iniziarono a competere non solo sul mercato, ma anche per quanto riguardava la tecnologia: entrambi volevano essere i primi a migliorare le prestazioni degli atleti. Tra i due inizialmente fu l’Adidas ad avere il maggiore successo, ma in generale possiamo dire che grazie a loro l’abbigliamento sportivo ha iniziato a dialogare con l’innovazione, spingendo tutte le altre aziende a fare lo stesso.

Ferrari e Lamborghini

La prima cosa da sottolineare, quando si parla di Enzo Ferrari, è che la sua storia è principalmente legata alla Formula 1 e al mondo delle corse in generale. Egli stesso ha affermato più volte che la produzione di auto di serie serviva soltanto per finanziare il reparto corse. La Lamborghini come casa automobilistica nacque, invece, in seguito ad uno screzio tra Ferruccio Lamborghini e lo stesso Enzo Ferrari.

Lamborghini, infatti, era un famoso industriale che aveva fatto fortuna costruendo trattori e possedeva numerose Ferrari. Tuttavia non era del tutto soddisfatto del funzionamento della trasmissione, della Ferrari 250 GT, e per questo si rivolse direttamente ad Enzo Ferrari per lamentarsi e dargli consigli. Quest’ultimo, stizzito, gli rispose «Che vuol sapere di auto lei che guida trattori?». Lamborghini decise così di avviare la costruzione di un’automobile e il 7 maggio 1963 a Sant’Agata Bolognese nacque la Lamborghini Automobili. Il riconoscimento internazionale avvenne con il modello Miura, una delle prime automobili a motore posteriore, che diventò ben presto icona della casa.

Apple e Microsoft

Nel corso di oltre 30 anni Bill Gates e Steve Jobs sono passati dall’essere cauti alleati ad acerrimi rivali, fino a quasi amici. Inizialmente Microsoft e Apple hanno lavorato insieme a progetti comuni, e questa alleanza è durata diversi anni. Tuttavia, i rapporti tra i due si sono interrotti nel 1985, quando Microsoft ha lanciato la prima versione di Windows.

Dopo oltre 20 anni di frecciatine e critiche, nel 2007 Jobs e Gates si presentano insieme a una conferenza. Il rapporto tra i due sembrava tranquillo, nonostante i due fossero alla guida di due aziende rivali sempre in competizione tra loro. Ma è stato solo poco prima della morte di Jobs che i due si sono ufficialmente riconciliati, riconoscendo l’uno il successo dell’altro con grande professionalità e rispetto.