Come già successo in passato, l’introduzione di nuove tecnologie negli ambiti lavorativi porta generalmente valore aggiunto e nuove possibilità per aziende e dipendenti, ma fa anche molta paura per il rischio di una minore occupazione: cosa c’è da sapere sull’automazione nel mondo del lavoro
Nel corso degli anni, l’automazione del lavoro ha rappresentato uno dei maggiori temi di dibattito e di scontro in campo economico, soprattutto per l’emergere di possibili rischi connessi alla trasformazione degli impieghi abituali. Tuttavia, complice anche la pandemia, il dibattito si è riacceso e molti studi di settore hanno messo il luce che l’introduzione di nuove tecnologie negli ambiti lavorativi porta generalmente valore aggiunto e nuove possibilità sia per le aziende che per i dipendenti.
Automazione del lavoro: come creare opportunità per le imprese
Intelligenza artificiale, integrazione del lavoro tra uomo e macchina e machine learning sono le parole chiave per descrivere quello che nei prossimi anni sarà probabilmente il più grande cambiamento nel mondo del lavoro dai tempi della rivoluzione industriale. È pensiero comune, infatti, che l’ingresso dell’IT nel processo produttivo porterà prima o poi gli imprenditori a fronteggiare delle problematiche, ma sono molti anche gli aspetti positivi, le opportunità e i vantaggi che l’automazione del lavoro può creare per le imprese.
Automazione del lavoro: quali opportunità?
Secondo quanto è emerso in un report presentato a gennaio 2020 durante il Forum di Davos (ad oggi il lavoro più attuale sull’argomento) la riorganizzazione del lavoro nelle aziende che sfrutteranno l’automazione genererà una crescita pari a 97 milioni di posti di lavoro a fronte degli 85 che saranno messi a rischio da questa rivoluzione tech.
La formazione e l’aggiornamento professionale giocheranno un ruolo sempre più fondamentale per consentire ad aziende e lavoratori di restare al passo con i tempi ed entrare nella quarta decade del secolo pronti per vivere questa rivoluzione lavorativa che definitivamente metterà al centro della produzione i concetti di Big Data, IoT e Intelligenza artificiale.
Riqualificare il capitale umano per creare valore
Programmi, droni, robot e dispositivi wearable stanno trasformando a velocità incredibile l’approccio al lavoro dell’individuo. Per questo la sfida da vincere per l’imprenditore che vuole restare al passo con i tempi (e possibilmente fare anche un salto in avanti) è quella dell’aggiornamento delle skill professionali della propria forza lavoro. Essere in grado di saper dare ai propri dipendenti la formazione e le competenze adeguate a controllare il lavoro di domani contribuirà a rafforzare il posizionamento dell’azienda e ad accrescere il senso di appartenenza del lavoratore. Un punto quest’ultimo da non sottovalutare proprio se visto nell’ottica della “rivoluzione industriale”. Non è infatti tutto oro quel che luccica e ci sono delle linee d’ombra non indifferenti che vale la pena approfondire.
I rischi dell’automazione
Al netto delle opportunità – che sul lungo periodo sicuramente saranno maggiori alle criticità – vale la pena porsi anche qualche domanda sui rischi che l’automazione del lavoro si porta dietro. Secondo uno studio condotto dall’università di Pittsburgh e dalle italiane Cattolica e Bocconi il panorama non è così roseo. Tra tutti il settore manifatturiero è quello ad oggi più colpito dall’arrivo dell’automazione: molti lavoratori del comparto hanno perso infatti il proprio impiego, soprattutto a causa di un mancato ricollocamento in altri ruoli.
Ciò ha generato impieghi precari, sottopagati e non in linea con la specializzazione del lavoratore. In particolare, il ritorno alla precarietà ha favorito relazioni sentimentali poco durature con ripercussioni sulla costruzione di un progetto di vita futuro: sono aumentati i divorzi (+9%), le convivenze senza matrimonio (+10%) e la denatalità (+12%).
Robot al lavoro: una lenta rivoluzione
Come comportarsi allora? Probabilmente la soluzione migliore è quella di favorire la rivoluzione ma farlo in maniera lenta e controllata. Il cambiamento arriverà e accettarlo è fondamentale. Come lo è anche il rispetto della propria forza lavoro verso la quale l’imprenditore ha una forte responsabilità.