Simbolo dell’innovazione ottocentesca, oggi le gallerie commerciali sono luoghi di socialità e ospitano i più importanti nomi dei settori fashion e food

Tutti gli appassionati di shopping o di passeggiate sono entrati, almeno una volta, all’interno delle gallerie commerciali, quei grandi spazi coperti che ospitano locali e negozi e che sono aperte esclusivamente al traffico pedonale.

Si, proprio quei luoghi in cui a volte ci rifugiamo per sfuggire alla pioggia o in cui entriamo per semplice curiosità, per ammirarne l’architettura o le boutique presenti.

Eppure, non tutti sanno che queste strutture hanno rappresentato una delle più importanti innovazioni dell’epoca moderna, non solo per la loro importanza architettonica, ma anche per il contributo che hanno dato al panorama commerciale italiano ed europeo.

Un po’ di storia delle gallerie commerciali

Nate all’inizio della Belle Époque, le gallerie commerciali sono state oggetto di studio da parte di grandi filosofi come Walter Benjamin, che nella sua opera “I passages di Parigi” le considerava luoghi-non-luoghi, a metà tra il dentro e il fuori, nonché simbolo dell’epoca moderna.

Questi luoghi, infatti, erano (e sono tuttora) un’importante testimonianza delle innovazioni tecnologiche moderne: contraddistinti da un ampio utilizzo di ferro e vetro, conferivano un aspetto moderno alle città che li ospitavano e furono tra i primi ad usufruire dell’illuminazione a gas.

Le gallerie commerciali – o per dirla alla francese i passages – hanno anche contribuito a modificare l’idea e il significato dell’acquisto per la borghesia dell’epoca. Per la prima volta l’atto dell’acquisto si fonde con la mondanità: i borghesi non si limitano ad acquistare, ma trasformano questo momento in un’occasione di incontro e di socialità.

I primi esempi di questo tipo di architettura risalgono addirittura alle fine del ‘700, ma è a cavallo tra l’800 e il ‘900 che le gallerie commerciali diventano un punto di riferimento per l’urbanistica e la vita mondana delle principali città europee. Parigi è la città natia dei passages, che ben presto arrivano anche nelle altre capitali e nelle maggiori città italiane come Milano, Torino e Napoli.

Gallerie commerciali in Italia

Il primo esempio di passages in Italia lo abbiamo nel 1832 con la galleria De Cristoforis di Milano, che collegava l’odierno corso Vittorio Emanuele II con via Montenapoleone e che fu soprannominata dai milanesi “la contrada di vetro”. Demolita negli anni 1932-1935 durante la risistemazione di piazza San Babila, è stata poi sostituita dalla Galleria Vittorio Emanuele. Tra gli altri esempi giunti fino a noi ricordiamo anche la Galleria Umberto I di Napoli e la Galleria Umberto I di Torino.

Scopriamone insieme le caratteristiche e gli aneddoti.

GALLERIA VITTORIO EMANUELE II A MILANO

La galleria milanese è stata inaugurata nel 1878 e in poco tempo fu rinominata il “salotto di Milano” in quanto fulcro della vita mondana del capoluogo lombardo. La borghesia frequentava spesso i negozi e i locali della galleria, alcuni dei quali sono ancora esistenti. Nel corso degli anni, poi, la Galleria è diventata anche uno dei simboli della città, restaurata in più occasioni e amata da tutti i milanesi.

Ancora oggi, grazie alla sua vicinanza con il Duomo e con le principali vie dello shopping, rappresenta un punto di ritrovo per molte persone ed è stata anche sfondo di campagne pubblicitarie e shooting fotografici. Ospita i grandi nomi del lusso e della moda, oltre che alcuni tra i più prestigiosi bar e ristoranti italiani. Questo la rende uno dei luoghi più costosi per quanto riguarda i canoni di affitto, basti pensare che nel 2019 il canone medio si aggirava intorno ai 10.000 euro al mq annui.

GALLERIA UMBERTO I A NAPOLI

Spostiamoci nel capoluogo campano e parliamo della celebre Galleria Umberto I. Costruita tra il 1887 e il 1890, è dedicata al re Umberto I in ricordo della sua presenza durante l’epidemia di colera del 1884.

Forse non tutti sanno che la galleria rientrava in un ampio progetto di risanamento della città di Napoli e che servì a valorizzare la zona attorno via Toledo che prima godeva di una pessima fama, a causa della presenza di taverne e case di malaffare.

Niente a che vedere, ovviamente, con la situazione attuale: nel corso del ‘900 infatti si è trasformata in un importante polo commerciale per Napoli e i suoi abitanti; prima sala cinematografica della città, ha ospitato a lungo i cosiddetti “sciuscià”, i lustrascarpe, e oggi è tra i luoghi preferiti dai napoletani per “fare lo struscio”, ovvero passeggiare.

All’interno della galleria ci sono gli ingressi di quattro stabili, tutti strutturati su cinque piani: i primi due sono utilizzati per le attività commerciali presenti in Galleria (negozi di moda, ristoranti e caffè), mentre gli ultimi tre piani sono destinati ad uffici, alberghi e abitazioni private.

GALLERIA UMBERTO I A TORINO

Torino conta ben tre gallerie commerciali: la Galleria San Federico (ex galleria Natta), la Galleria Subalpina e la Galleria Umberto I.

Quest’ultima, già antica sede del primo ospedale di Torino, è la più grande galleria commerciale della città. Fu inaugurata nel 1890 e da allora ospita numerose attività commerciali tra cui la storica Farmacia Mauriziana, che mantiene la sua sede dal lontano 1575.

Una peculiarità della costruzione sta nella sua pianta cruciforme che ricalca i volumi delle vecchie corsie dell’ospedale.

La galleria è stata, tra l’altro, anche set cinematografico di alcune importanti pellicole tra cui “Trevico-Torino: Viaggio nel Fiat-Nam”, film di Ettore Scola girato nel 1973 e “Così ridevano”, film del 1998 di Gianni Amelio. Oggi ospita tantissimi negozi di moda, oltre che importanti locali e ristoranti, che la rendono uno dei maggiori food district d’Italia.

GALLERIA ALBERTO SORDI A ROMA

Arriviamo, infine, nella capitale e parliamo della Galleria Alberto Sordi, già Galleria Colonna, che nel 2003 viene ribattezzata in onore dell’attore romano che aveva iniziato la sua carriera nel Teatro Colonna. L’edificio fu costruito sul luogo dove prima sorgeva Palazzo Piombino, demolito nel 1888 per volontà del Municipio di Roma.

Dopo una serie di progetti mai realizzati, la nuova galleria fu inaugurata nel 1922, e si presentò ai romani come un imponente tempo della finanza e del commercio. Oggi la Galleria di Piazza Colonna è uno dei luoghi più noti e amati della città, sia per la sua collocazione così centrale, sia per la sua imponente struttura architettonica.

Al suo interno si alternano negozi di lusso e pret-a-porter, oltre a bar, ristoranti e la libreria Feltrinelli.