L’Italia si riconferma meta preferita da italiani e stranieri per il turismo da shopping, fenomeno in ascesa che interessa moltissime capitali della moda in Europa e oltreoceano

La nostra penisola continua ad attirare turisti da tutto il mondo, non solo per le sue bellezze paesaggistiche e i suoi importanti monumenti, ma anche per il fenomeno del turismo da shopping.

Si tratta di una tendenza relativamente nuova che implica un viaggio o uno spostamento (sia esso su territorio nazionale che al di fuori) motivato dallo shopping e strettamente legato all’atto dell’acquisto. Insomma, si viaggia per acquistare e, naturalmente, le mete preferite sono le città della moda come Milano, Firenze e Roma per l’Italia, New York, Londra e Parigi per l’estero.

Secondo l’edizione 2019 di Shopping Tourism Italian Monitor, il rapporto di ricerca annuale a cura di Risposte Turismo, le città italiane sono tra le mete più ambite per il turismo da shopping internazionale, ma riscuotono notevole successo anche tra gli stessi italiani, sempre più propensi a viaggiare per fare acquisti.

Milano è la meta preferita per il turismo da shopping

Da un’indagine realizzata su un campione di oltre 700 italiani di età diverse, provenienti da tutte le regioni d’Italia ed esercitanti professioni differenti tra loro, emerge che tre italiani su dieci hanno effettuato almeno un viaggio motivato dallo shopping.

Milano è la destinazione più visitata con una percentuale del 31%, e si posiziona davanti agli outlet e a Firenze. Inoltre, il capoluogo lombardo risulta essere la seconda destinazione al mondo associata al turismo da shopping, dietro a New York e davanti a Londra, Parigi e Roma.

Le motivazioni e i luoghi del turismo da shopping

Ma perché ci si sposta per fare shopping? Le motivazioni principali sono legate ad una maggiore possibilità di scelta rispetto al proprio luogo di residenza oppure alla ricerca di prezzi più convenienti.

In particolare, poi, i turisti italiani si orientano verso destinazioni che non solo consentano loro di approfittare di sconti/saldi/promozioni, ma anche di visitare luoghi rilevanti e di acquistare produzioni tipiche. Insomma, per gli italiani lo shopping può e deve conciliarsi con il turismo culturale e con quello enogastronomico.

Ecco, allora, che anche i prodotti acquistati diventano uno specchio delle scelte e delle preferenze del pubblico: a farla da padrone sono l’abbigliamento e le calzature, seguite subito dopo da prodotti enogastronomici.

E quali sono, invece, i luoghi in cui avvengono questi acquisti? La maggior parte degli italiani sceglie le principali vie dello shopping delle città italiane, seguite dagli outlet e dai centri commerciali. In ultimo troviamo i mercati cittadini, ideali per lo shopping di nicchia e per trovare offerte vantaggiose. Ancora, le stazioni ferroviarie e gli aeroporti attirano circa otto italiani su dieci che approfittano di scali o attese per fare acquisti.

Le esigenze degli shopping tourist

Naturalmente questo tipo di shopping porta con sé esigenze diverse dal solito. Non si tratta di grandi cambiamenti per i negozi, ma di piccole accortezze che possono rendere migliore l’esperienza di shopping se il cliente in questione è un turista.

Oltre la già citata vicinanza dei negozi a luoghi di interesse culturale e al centro città, per i turisti stranieri è importante che il personale dei negozi abbia una buona preparazione linguistica. La prima lingua da conoscere è, naturalmente, l’inglese, accompagnato magari da una seconda lingua come francese o spagnolo; non è raro, poi, trovare qualcuno che parli russo o cinese, lingue molto utili soprattutto per i negozi di fascia alta.

Particolarmente diffuso, inoltre, è il servizio di tax refund e la possibilità di spedire i prodotti acquistati, opzione accolta da numerosi turisti stranieri. Infine, molti negozi sono attrezzati per accettare qualsiasi tipo di pagamento: non ci sono limiti sulle carte di credito e ai turisti stranieri è spesso data la possibilità di pagare in contanti con valute estere (ad esempio i dollari statunitensi). Si tratta di servizi che aggiungono valore all’intera shopping experience, rendendola più agevole soprattutto per i turisti stranieri che a volte incontrano non poche difficoltà relative, soprattutto, alla lingua e al pagamento.

Dopotutto, se il turismo e lo shopping sono esperienze, perché non pensare di unirle? Il turismo da shopping rappresenta, dunque, un’importante opportunità per l’Italia e il made in Italy, per far conoscere tutto ciò che il nostro Paese ha da offrire. Va da sé che, per far si che ciò avvenga, abbiamo bisogno di sostegno reciproco e accordi tra gli attori coinvolti, così da valorizzare quel complesso ecosistema che è il made in Italy.