Se fino agli anni Novanta i SUV erano poco diffusi, soprattutto in Europa, oggi nel nostro continente – così come negli Stati Uniti e in particolare in India – sono molto popolari, con gravi ricadute sull’ambiente. Automobili di quella grandezza consumano e inquinano di più, ma anche se presentano un alto impatto ambientale la loro produzione sta aumentando
Nonostante le persone siano sempre più consapevoli del riscaldamento globale e dei suoi rischi, sono comunque in aumento le vendite di automobili più grandi, più pesanti e di conseguenza più inquinanti, segnala il Guardian. Il dito è puntato contro i cosiddetti SUV, gli “sport utility vehicle”, le vetture a motore più popolari negli ultimi anni. A livello globale le vendite di SUV hanno subìto un incremento di 3 punti percentuali tra il 2021 e il 2022, mentre il 46 per cento delle automobili acquistate lo scorso anno – vale a dire quasi una su due – era un SUV. È per questo che di recente le aziende automobilistiche hanno espanso la presenza dei SUV nei loro cataloghi. Oltre a essere più richiesti, poi, i SUV fruttano alle imprese produttrici margini di guadagno più alti in proporzione alle altre vetture. I SUV costano fino al 50 per cento in più delle berline o delle due volumi, mentre la loro produzione non è tanto più cara di quella delle auto comuni.
Le aziende che realizzano i SUV tendono, per questo, a inserire optional e nuove tecnologie in questi modelli, sull’onda della loro popolarità, influenzando così la scelta del consumatore – che spesso le ritiene auto più sicure, in riferimento alla loro stazza. Ma rispetto alle altre auto i SUV hanno molti lati negativi in termini ambientali: essendo più pesanti sono meno efficienti dal punto di vista energetico, perché occorre più energia per spostarli – consumano infatti circa il 20 per cento in più di carburante rispetto a un’automobile tradizionale. I SUV inoltre sono veicoli più pericolosi per chi va a piedi o in bici rispetto alle vetture di dimensioni contenute. Ma sono anche meno sicuri per chi circola con automobili più piccole: le stime più recenti riportano che chi si trova in auto ha il 28 per cento di probabilità in più di morire in uno scontro con un SUV rispetto a una normale automobile.
Come Parigi sta affrontando il problema dei SUV in città
Le città spesso non sono attrezzate per veicoli del genere, che occupano molto più spazio rispetto alle automobili tradizionali: questo ha ricadute sul traffico e sulla ricerca di parcheggi, con relativi aumenti delle emissioni. Secondo gli esperti la soluzione alla diffusione sempre maggiore dei SUV sarebbe l’introduzione di imposte più alte per il loro acquisto, così da disincentivare la vendita di veicoli pesanti. È quel che ha ad esempio fatto la sindaca di Parigi Anne Hidalgo: a partire dal prossimo anno saranno previste tariffe di parcheggio più alte per i SUV rispetto alle automobili di minori dimensioni, in modo da sfavorire non solo la loro circolazione ma anche l’acquisto.
A Parigi circolano oltre un milione di veicoli privati, e più o meno il 15 per cento di questi sono SUV. Tra il 2018 e il 2023 le vetture di questo tipo presenti nelle strade della sola capitale francese sono aumentate di 60 punti percentuali, passando da da poco più di 100mila unità a 170mila. «Non ci sono sentieri sterrati o strade di montagna. I SUV sono assolutamente inutili a Parigi. Peggio ancora: sono pericolosi, ingombranti e utilizzano troppe risorse» ha commentato la sindaca di Parigi giustificando la misura adottata.
Lasciar fuori dai centri storici i SUV
Anche il Comune di Firenze da tempo ha varato un regolamento che limita l’accesso al centro storico ai SUV: «Le ragioni giustificative sono riconducibili tanto a esigenze di tutela del peculiare patrimonio artistico-culturale cittadino, data l’origine storicamente antica propria anche delle sue strade e marciapiedi, che sono suscettibili di danneggiamento, quanto alle esigenze della circolazione urbana», recita la delibera. Sul tema si è poi espresso il Consiglio di Stato, che nel 2015 ha sancito che un Comune può decidere di vietare la circolazione dei SUV nel centro abitato.
Più in generale, le automobili – che siano SUV o veicoli più compatti – rappresentano un sistema di trasporto inefficiente dal punto di vista ambientale, soprattutto nelle grandi città, dove sono solitamente più attivi i trasporti pubblici e di tipo collettivo. I provvedimenti come quelli presi a Parigi o a Firenze, infatti, se da un lato hanno l’obiettivo di ridurre la quantità di auto pesanti e inquinanti all’interno della città, dall’altro si inseriscono in un piano più ampio volto a disincentivare l’utilizzo dell’automobile in generale, favorendo la costruzione di nuove aree pedonali, piste ciclabili e aree in cui la circolazione dei veicoli non può superare il limite dei 30 chilometri orari – così come sta avvenendo in molte capitali europee e non solo.
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