Ormai da qualche anno si parla di smart mobility, un nuovo modo di concepire il trasporto che ha l’obiettivo di coniugare efficienza, accessibilità e sicurezza dei cittadini. Ma di cosa si tratta nello specifico? Ecco una definizione e alcuni esempi di “mobilità intelligente”
Già da qualche anno, anche grazie alla grande opera di sensibilizzazione portata avanti dall’attivista svedese Greta Thunberg – che con la sua iniziativa “Sciopero per il clima” ha pian piano riempito le piazze di tutta Europa di manifestanti fino a dare vita al movimento studentesco Fridays for Future per richiamare l’attenzione dei governi e di tutta la comunità internazionale sugli effetti del cambiamento climatico – i temi legati al rispetto dell’ambiente e all’ecosostenibilità sono diventati di fondamentale importanza. Per le persone e soprattutto per le imprese, di tutti i settori: si tratta di un trend cresciuto esponenzialmente negli ultimi anni e che durante la pandemia si è consolidato: secondo alcuni recenti ricerche (come l’ultima realizzata da Mastercard) il 48% dei cittadini europei considera oggi estremamente importante ridurre l’impatto dei propri consumi sull’ambiente.
Ed è proprio sulla scia di questo trend che ha posto le sue basi la smart mobility: letteralmente “mobilità intelligente”, viene definita come un nuovo modo di concepire la mobilità che ha l’obiettivo di rendere i trasporti più accessibili, convenienti e sostenibili. Senza perdere di vista la sicurezza. Con questo approccio si vuole mettere al centro il benessere del cittadino e creare dei mezzi di trasporto – e delle intere città – che siano appunto a misura d’uomo e più digitali.
Innanzitutto cambia la logica alla base del trasporto, che diventa pay for use, con il pagamento da effettuare in base all’effettivo utilizzo del servizio nel segno di una maggiore velocità e minor inquinamento. Il minor impatto ambientale, infatti, è un obiettivo da raggiungere tramite l’utilizzo di tecnologie sempre più nuove ed avanzate e che guardano a città moderne e, appunto, sempre più smart, in cui anche le infrastrutture dovranno essere riviste in questa prospettiva.
Mobilità intelligente: alcuni esempi
Ma quali sono questi servizi di mobilità più green e on demand? Nella categoria “mobilità intelligente” possiamo trovare:
Car, scooter, e bike sharing – Si tratta di un servizio ormai diffusissimo, soprattutto nelle grandi città, che permette di noleggiare tramite app, per alcune ore o pochi minuti, automobili, scooter o biciclette.
Ride sharing – in un’ottica assolutamente green e anti-spreco, il Ride Sharing si basa sulla condivisione di passaggi in auto proprio perché la logica è quella di limitare i veicoli in circolazione mettendo a frutto i sedili vuoti delle auto. Il suo esempio più diretto è il car pooling, una sorta di autostop programmato che trasforma le auto private in mezzi di trasporto pubblici da utilizzare sempre tramite app.
Micro mobilità – Ne abbiamo sentito parlare moltissimo e ormai non c’è centro urbano che non l’abbia sperimentata: parliamo di quella serie di servizi per permettere al cittadino di percorrere, con agilità nel traffico e velocità, brevi distanze. Sempre tramite app, infatti, è possibile noleggiare monopattini elettrici, hoverboard e skateboard.
Mobility payment – Si riferisce ai servizi di società come Uber e Lyft, quindi on demand: è proprio quest’ultima modalità a essere imprescindibile per l’effettiva implementazione della smart mobility, visto che sono le nuove tecnologie a rendere più accessibile l’accesso ai servizi di trasporto da parte del cittadino.
I vantaggi della smart mobility
Tirando le somme, la smart mobility presenta una serie di vantaggi utili a far progredire le nostre città e i suoi abitanti nella prospettiva di un futuro più sostenibile e attento sia allo spreco che all’impatto che hanno le nostre azioni quotidiane sull’ambiente. Tra questi, oltre alla sostenibilità:
La flessibilità – perché offre soluzioni differenti e in grado di soddisfare le esigenze dei cittadini;
L’efficienza – perché permette di raggiungere le nostre destinazioni nel minor tempo possibile e con il minimo sforzo;
I benefici sociali – perché grazie a servizi più rapidi e accessibili la qualità della vita dei cittadini viene migliorata.