Gli hobby ci salvano da una vita stressante e contribuiscono a migliorare le nostre prestazioni al lavoro. Ma se si facesse tutto in azienda?
La vita stressa. Siamo travolti da un miliardo di stimoli che riducono energia e mettono a dura prova la salute mentale di ognuno di noi. Avere un’attività che ci piace, un hobby, può essere un fattore determinante. Attenzione, però. C’è hobby e hobby.
Non tutti gli hobby fanno bene allo stesso modo. Secondo una ricerca pubblicata sul Journal of Vocational Behavior, l’ideale sarebbe svolgere un’attività lontana dal nostro lavoro. Perciò, sostenitori de “il mio lavoro è anche il mio tempo libero”, sì, ma fino a un certo punto. Staccare la spina totalmente serve. Coltivare una passione nel proprio tempo libero aumenta il benessere della persona, ma anche la produttività. Uno studio dell’Università di Oxford ha evidenziato che dipendenti con livelli alti di felicità hanno mostrato il 13% in più di produttività rispetto a quando si sono dichiarati meno felici.
La crescente consapevolezza verso l’importanza della salute mentale dei dipendenti ha portato molte aziende a introdurre benefit di questo genere. Abbonamenti o sconti per le palestre, voucher per attività culturali, viaggi. Ci sono realtà che offrono benefit per migliorare la qualità della vita del dipendente, che sarà così più felice e più produttivo.
Ma…se il tempo libero si facesse in azienda andrebbe bene lo stesso? Se la tua azienda avesse una palestra, uno spazio per fare giardinaggio, una squadra di calcio o un club del libro, cosa faresti? Sì perché è comodo, magari anche gratis, o no perché hai bisogno della tua autonomia dal lavoro, anche se è un’attività diversa? Su questo la nostra Community, a cui abbiamo chiesto un parere, si è divisa. C’è chi non riuscirebbe a godersi appieno il proprio hobby e chi invece la vede come un’opportunità da sfruttare.
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