Progettati e realizzati da architetti famosi in tutto il mondo, ecco i negozi più innovativi ed eleganti del momento

Quando il lusso incontra l’architettura il risultato lascia senza fiato. Sono molti, infatti, gli architetti famosi che hanno curato la realizzazione di importanti boutique e flagship store. Si tratta di collaborazioni esclusive che contribuiscono ad aumentare la fama dei progettisti e l’esclusività dei negozi.

Le collaborazioni tra brand di fama mondiale e archistar (così vengono chiamati gli architetti più celebri al mondo) rientrano in precise strategie di comunicazione, volte a presentare al meglio non solo i prodotti ma soprattutto l’azienda.

Avere la propria “casa” progettata da un grande nome dell’architettura aumenta il prestigio del brand e, in qualche modo, eleva il fashion system avvicinandolo ad un’arte riconosciuta e apprezzata come l’architettura.

A tutto questo va aggiunto, naturalmente, il fattore estetico e tecnologico: un design accattivante e innovativo resta nell’immaginario comune e ha il potenziale per trasformare un “semplice” negozio in un tempio dell’architettura e della moda.

Vediamo quali sono gli esempi più importanti di collaborazioni tra architetti famosi e luxury brand, e dove si trovano i negozi più belli e famosi del momento.

Prada Aoyama degli architetti famosi Herzog & de Meuron

Miuccia Prada ama definire i suoi flagship store gli “epicentri” di Prada, luoghi iconici in cui il DNA del brand prende vita e diventa fruibile a 360 gradi.

Questi store hanno il compito di accogliere i clienti e trasportarli nel mondo della maison milanese, e quale modo migliore se non quello di rivolgersi agli architetti svizzeri Jacques Herzog e Pierre de Meuron, che tra il 2001 e il 2003 hanno progettato il Prada Aoyama di Tokyo, un edificio di sei piani alto 33 metri, che è diventato uno degli epicentri più conosciuti del brand.

È composto da una struttura in vetro a trama romboidale e ha una facciata costruita con montanti in alluminio in cui sono incastonati pannelli romboidali in vetro.

Tutta la struttura segue un motivo geometrico. Un progetto importantissimo che non solo ha dato lustro al brand e ai due architetti, ma ha anche donato alla città un nuovo punto di riferimento per il turismo e lo shopping.

Armani Store di Fuksas, la star degli architetti famosi

Lo store Armani di New York, tra la 5th Avenue e la 56th Street è un altro esempio lampante di come le collaborazioni tra brand di lusso e architetti famosi possano cambiare il volto di una città, o quanto meno di una via dello shopping.

Disegnato da Massimiliano e Doriana Fuksas, l’edificio completa la trilogia degli Armani Stores firmati da Fuksas (i primi due erano stati quelli di Hong Kong e Tokyo) ed è stato pensato per unire lo stile di Armani con il contesto della città di New York.

La facciata è uno dei primi esempi di International Style, mentre gli interni sono stati concepiti come un grande e unico spazio fluido, privo di separazioni nette. Lo showroom si sviluppa su tre piani e ha il suo elemento peculiare in una vorticosa scala che è l’unico vero collegamento tra i piani: la struttura è realizzata in acciaio rivestito in materiale plastico, che dona all’intero ambiente dinamicità ma anche leggerezza.

Armani Store sulla 5th Avenue di New York
Armani Store sulla 5th Avenue di New York
Bulgari Store di Via Condotti a Roma
Bulgari Store di Via Condotti a Roma
Prada Boutique Aoyama a Tokyo
Prada Boutique Aoyama a Tokyo
Interno della Prada Boutique Aoyama a Tokyo
Interno della Prada Boutique Aoyama a Tokyo

Bulgari Store di Peter Marino

Nel 2014, a 130 anni dall’inaugurazione della celebre boutique di Via dei Condotti, la maison romana ha rinnovato gli spazi dello storico negozio con un progetto firmato da Peter Marino (che ha poi progettato anche i negozi di Milano e New York).

Un nuovo negozio in cui classicismo e razionalismo si fondono per regalare ai clienti un’esperienza unica e indimenticabile. La palette scelta varia dal grigio al bronzo, passando per il verde scuro: i pavimenti in parquet riprendono le decorazioni del Pantheon, a ricalcare il legame con la città di Roma, mentre le pareti sono rivestite in pelle.

Fiore all’occhiello del progetto è il vestibolo centrale, il cui pavimento ha un inserto marmoreo raffigurante una stella a otto punte, simbolo della maison.

Stuart Weitzman Store di Zaha Hadid

L’opera di Zaha Hadid ha trovato espressione anche nei suoi progetti legati al retail, in cui l’archistar cercava di coniugare innovazione e avanguardia con il suo stile personale.

Gli store progettati per Stuart Weitzman a Milano, Hong Kong e Roma sono diventati un simbolo non solo del lavoro della Hadid, ma anche un importante esempio di come gli architetti famosi utilizzino il loro lavoro per dare lustro e riconoscibilità ai brand.

Il concept delle boutique è pensato come un vero e proprio dialogo funzionale di geometrie: gli espositori centrali, ad esempio, sono progettati sia per presentare il prodotto al pubblico che come seduta e sono realizzati in fibra di vetro pennellata. A differenza di Milano e Hong Kong, poi, lo store di Roma ha una forma più allungata ed esplora nuovi legami e nuove conversazioni tra prodotto, cliente e spazi espositivi.

Versace Store di Gwenael Nicolas

Spostiamoci ora a Firenze, nella boutique di Versace progettata dall’archistar Gwenael Nicolas. Un continuo dialogo tra vecchio e nuovo, uno spazio unico in cui il soffitto antico è percorso da una struttura metallica dorata e le aree espositive sono divise da portali rivestiti in metallo galvanizzato oro.

I pavimenti riccamente decorati e le pareti in velluto riflettono l’heritage e i codici estetici della griffe, e si trasformano nella location ideale per le collezioni Versace.

I canoni della maison della Medusa sono riletti in chiave contemporanea e si fondono con lo stile dell’architetto, dando vita ad uno spazio espositivo che ha tutte le caratteristiche per diventare uno dei luoghi iconici e più amati della maison.