Orti spaziali pronti a produrre verdure per le missioni interplanetarie. Soluzioni tecnologiche per mettere in salvo alcuni degli animali più utili alla specie umana: le api. Strategie hi- tech per monitorare i campi coltivati e inizializzare l’irrigazione di precisione.

Alla Maker Faire 2020 un’intera sezione della fiera sarà dedicata al più importante dei comparti del made in Italy di qualità: l’agrifood. Decine e decine di progetti messi in moto dalle principali università e dai centri di ricerca di eccellenza italiani ed europei, con il ruolo chiave del Santa Chiara Lab dell’Università di Siena come content partner sui temi dell’innovazione nell’agricoltura sostenibile.

Al centro del filone agritech del più grande evento europeo su innovazione e nuove tecnologie non mancheranno “agricoltura 4.0 e nuova centralità di borghi e campagne, i supporti per le imprese nella transizione verso la sostenibilità, le storie di imprenditori agrifood che evidenzieranno, attraverso video-interviste, che la sostenibilità non solo è buona per l’ambiente e per le persone, ma aiuta anche le imprese a crescere”. Il tutto nel contesto di una rinnovata attenzione su uno dei più importanti e interessanti fronti di crescita dell’imprenditoria innovativa in Italia e in Europa.

I dati diffusi da Innovacamera, azienda speciale della Camera di Commercio di Roma che organizza la Maker Faire, dimostrano che negli ultimi 12 mesi sono aumentate del 25% le iscrizioni di imprese negli albi delle realtà innovative. È un bel segnale nel paese che è terzultimo nell’Europa a 28 per il cosiddetto “indice di digitalizzazione dell’economia e della società”. Ma solo poco meno dell’1% di queste nuove imprese sono incardinate nel comparto agrifood, che però nel 2019 contava 450 miliardi di euro di giro d’affari.

agritech

Saranno queste linee parallele ad andare in scena alla Maker Faire, dove si troveranno progetti attenti alle specificità del made in Italy fra cui un sistema di tracciamento totalmente open source, utile per mappare l’intera storia di una dose di Olio EVO, dalla pianta alla tavola. Il settore agriculture, fra l’altro, inizia a non interessare solo le aziende agricole attive da generazioni, ma un numero crescente di cittadini: pensiamo agli esiti dello smart working e ai tantissimi che hanno passato gli ultimi mesi della loro vita nelle seconde case, magari in campagna, potendo lavorare da remoto e accedere a uno stile di vita inaspettato.

Ora, magari, in moltissimi si stanno chiedendo se non cambiare radicalmente la propria vita ridisegnando il proprio equilibrio fra città e campagna: e l’attenzione a questo scenario immobiliare è testimoniato dai tantissimi studi che stanno analizzando il mercato delle seconde case e i recenti provvedimenti governativi che si stanno confrontando proprio sulle soluzioni da adottare in tema.