Sostenibilità, condivisione e adesso anche digitalizzazione. Il fashion renting risponde alla nuove esigenze e ai nuovi trend di consumo

Gli imperativi di questo 2020, se si parla di fashion system, riguardano la sicurezza dei consumatori e la capacità da parte dei brand di approdare su nuovi canali di vendita, prediligendo l’online. A questi, poi, si aggiungono i sempre presenti trend di consumo che ci hanno accompagnato negli ultimi anni: sostenibilità sociale e ambientale, condivisione, digitalizzazione e omnicanalità. Una risposta adeguata a queste esigenze arriva con il fashion renting, la “moda a noleggio”, una tendenza sempre più amata dai consumatori di tutto il mondo.

Noleggiare abiti e accessori vuol dire andare incontro a bisogni che sono ben noti sia ai produttori che ai consumatori. Non è un segreto, infatti, che il settore moda e abbigliamento sia uno dei più inquinanti, non solo per le emissioni dovute alla produzione, ma anche per il bassissimo tasso di riciclo dei prodotti e dei materiali utilizzati. Insomma, gli abiti hanno vita breve (specie se si parla di fast fashion) e solo una minima parte di essi viene riciclata. Secondo un recente studio, negli ultimi 15 anni la durata dei capi di abbigliamento è diminuita del 36% e oggi i vestiti hanno una vita media inferiore ai 160 utilizzi, una situazione che genera ogni anno 16 milioni di tonnellate di rifiuti tessili solo nell’Unione Europea. Il fashion renting permette, quindi, di indossare abiti nuovi senza preoccuparsi dello spreco eccessivo o dei costi elevati.

I vantaggi del fashion renting

Acquistare riducendo gli sprechi. Insomma, anche la moda entra a far parte della sharing economy: le nuove generazioni sono sempre meno orientate al possesso e preferiscono l’esperienza, godendo di beni che normalmente non potrebbero permettersi e che, una volta terminato il loro compito, possono passare ad un altro proprietario. Così, se siete alla ricerca di un abito per un’occasione speciale vi basterà noleggiarlo e poi restituirlo: in questo modo riuscirete ad avere un look alla moda senza sprechi per il vostro portafogli e per l’ambiente.

Infine, il fashion renting potrà aiutarvi a ridurre il tempo che passate davanti al vostro guardaroba, alla ricerca dell’outfit perfetto. Come riportato dal The Telegraph, infatti, le donne passano in media quasi un anno della loro vita (più precisamente 287 giorni) a rovistare nell’armadio per scegliere il giusto look. Una ricerca che lascia spesso insoddisfatte. A questo si aggiunge anche l’ansia generata dal dover indossare lo stesso vestito in più occasioni: come racconta la rivista Business of Fashion, una donna su due prova frustrazione al pensiero di portare uno stesso outfit più volte di fronte ai colleghi. In realtà, questa è un’abitudine che sta pian piano decadendo, e molte celebrità decidono di indossare gli stessi abiti in diverse occasioni, facendosi portavoce di un movimento che vuole abbattere gli sprechi e favorire il riutilizzo degli abiti. Ma la strada da percorrere è ancora lunga.

Come funziona?

Già presente e molto amato negli USA, dove si concentra circa il 40% del business mondiale, il fenomeno della moda a noleggio sta pian piano conquistando anche il mercato europeo.

Le modalità di noleggio sono quasi sempre le stesse: attraverso un catalogo si sceglie l’abito o il look che si desidera, è possibile selezionare la data di consegna e di restituzione e infine pagare. In moltissimi casi non esiste un negozio fisico, altre aziende invece hanno anche uno store in cui si possono visionare i capi prima del noleggio. Una volta ricevuti i prodotti sarà possibile indossarli, per poi restituirli. Il servizio di lavanderia e disinfezione dei capi è incluso e permette ai clienti di ricevere sempre capi puliti e sicuri, questione sempre più importante in questo periodo.

Il caso DressYouCan

In Italia il fashion renting sta raccogliendo numerosi consensi e stiamo assistendo alla nascita di tanti brand che mettono a disposizione un catalogo estremamente variegato di abiti e accessori pronti da noleggiare.

Tra questi citiamo DressYouCan, la startup pioniera della tendenza del noleggio di abiti e accessori in Italia, che vanta numerose partnership e un flasgship store nel cuore di Milano e ha appena lanciato una campagna di equity crowdfunding con l’obiettivo di crescere ancora e raggiungere nuovi mercati.

Nata nel 2015, DressYouCan ha fin da subito colto i segnali d’evoluzione del mercato, implementando la propria transizione verso la totale digitalizzazione del servizio, triplicando il numero di ordini online e aumentando la propria visibilità sui social network del 424%.

Grazie alla determinazione, al duro lavoro del nostro staff e alla vasta community di clienti, siamo orgogliosi del percorso e degli obiettivi che abbiamo raggiunto, ma non vogliamo fermarci qui – afferma Caterina Maestro, CEO di DressYouCanI fondi raccolti attraverso la campagna di crowdfunding saranno quasi equamente distribuiti fra attività di marketing, IT development, employees e inventory. Lo sviluppo di una strategia di marketing digitale è il fulcro dei nostri investimenti e consiste in tutte quelle attività rivolte a migliorare la piattaforma e-commerce e il sito web attuale, a integrare sistemi di indicizzazione intelligente, servizi di chat e help desk per un’assistenza real time. Insomma, vogliamo rendere il nostro servizio sempre più immediato ed essere più vicine alle nostre clienti. Puntiamo anche ad incrementare le collaborazioni con brand partner e atelier sposa, un modo per continuare ad ampliare il nostro catalogo, così da esaudire il sogno di ogni donna: poter attingere da un armadio infinito, sfoggiando abiti ogni giorno diversi senza costi elevati e, soprattutto, con un ridotto impatto sull’ambiente”.