Quello che pubblichi sui social e l’uso che ne fai è molto più importante di quanto tu possa immaginare. Non è un fatto privato: è pubblico per milioni di persone e, soprattutto, è alla portata dei Recruiter, dei responsabili HR e anche del tuo attuale datore di lavoro e di quello futuro

Possiamo definire digital reputation quell’idea che gli utenti del web hanno di noi o della nostra azienda. Proprio come la reputazione “reale”, quella digitale è l’insieme di tutte le azioni e le decisioni che prendiamo online e che – nel bene o nel male – sono destinate a influenzare la percezione di coloro con cui siamo in contatto. Ma come si sviluppa la digital reputation?

Digital Reputation: come migliorarla

 Nell’era in cui tutto quello che avviene è reperibile online, diventa fondamentale sapere che posizione si occupa nell’universo digitale e come si viene percepiti. Non farlo sarebbe un grave errore e un clamoroso autogol nei confronti di noi stessi o della nostra azienda. Un errore capace anche di causare gravi danni nell’economia aziendale (o privata, in caso di personal branding).

Digital reputation: come si crea la buona reputazione aziendale online

La digital reputation di un’azienda è data dalla somma di diversi fattori, endogeni ed esogeni, che una volta combinati tra loro possono dare risultati differenti. Tra i fattori endogeni si pensi alle strategie di marketing adottate dall’azienda (e di cui essa stessa è direttamente responsabile) per raccontarsi o per trasmettere i propri valori. Lo storytelling è oggi uno dei principali strumenti a disposizione per far comprendere in maniera emozionale quale sia la realtà che ci troviamo davanti.

Tra gli esogeni si pensi invece alle recensioni degli utenti sulla base di un servizio ricevuto e che possono influenzare l’atteggiamento di futuri clienti. Ovviamente questi due fattori non viaggiano separatamente, ma uniti insieme e daranno un risultato unico che è definibile come la reputazione di quella determinata azienda nel mondo digitale.

L’errore più grave da compiere è quello di dare un’immagine totalmente distaccata tra la propria percezione e quella degli utenti. Potrebbe essere mai credibile un’azienda che si racconta benissimo se poi tutte le recensioni sono negative? Una buona reputazione online tiene conto di questo equilibrio e cerca di muoversi in maniera univoca verso la crescita della propria percezione. 

 

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Come migliorare la reputazione della persona, tra digital reputation e personal branding 

E se si tratta di individui e non di aziende? Come è possibile far crescere la propria reputazione digitale? Ci sono delle accortezze che se unite a un utilizzo giudizioso dei propri profili certamente potranno dare i propri frutti. Prima di tutto è sempre importante mantenere aggiornati i propri profili social, raccontando alla platea dei follower quali sono i nostri interessi o le attività che ci vedono impegnati.

Sarà sempre utile avere una foto professionale se l’utilizzo che facciamo dei canali è esclusivamente lavorativo. Essere attivi sui social significa anche essere in grado di costruirsi un network formato da professionisti con cui condividere punti di vista e interessi. È essenziale poi essere attivi e partecipare ai momenti di discussione che riguardano il proprio settore. Questi consigli se opportunamente messi in pratica sono in grado di rafforzare e valorizzare una reputazione digitale. 

L’estremizzazione della (cattiva) reputazione online: il diritto all’oblio

Le persone fisiche godono del diritto all’oblio (o diritto alla cancellazione). Lo stabilisce un articolo del Regolamento Europeo 679/2016 in tema di protezione dei dati personali (Gdpr). Si tratta di una forma di garanzia che prevede la non diffusione o la cancellazione dal web di informazioni che possono costituire un precedente pregiudizievole o hanno causato danno all’onore di una persona.

Ad esempio non è legittimo far circolare online notizie relative a condanne ricevute salvo quei casi che rientrano nel diritto di cronaca che in ogni caso devono essere raccontati in maniera proporzionata all’importanza dell’evento. È infine molto importante sottolineare come le norme che regolamentano il diritto all’oblio si applicano solo alle persone e non alle imprese.

 

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