Le scuole italiane dell’infanzia si strutturano con aule d’informatica grazie ai fondi del PON. I nativi digitali di oggi studiano coding e materie Stem già dopo il nido, per diventare i lavoratori di domani

In Italia, per i bambini dai 3 ai 5 anni d’età, sono in arrivo il coding e le prime nozioni Stem (Science, Technology, Engineering, Mathematics). Le scuole dell’infanzia stanno ricevendo i fondi istituzionali europei per dare il via alle attività e per approntare le aule d’informatica. Quindi i lavoratori di domani avranno iniziato ad apprendere queste materie ancora prima delle elementari.

L’intera transizione avviene grazie al PON – Piano Operativo Nazionale, un fondo proveniente dall’Europa in coerenza con il PNRR, attraverso il bando dedicato agli ambienti didattici innovativi per l’infanzia – detto “PON Arredi” dagli addetti ai lavori -, sotto il coordinamento di quello che ora si chiama ministero dell’Istruzione e del Merito. Tutto rientra nel piano di interventi che punta a creare un sistema d’istruzione e formazione di elevata qualità: a partire dal 1994 il PON, finanziato dai Fondi Strutturali Europei, ha una durata settennale e attualmente vede in corso la “Programmazione 2021-2027”.

In questo ambito è stato pubblicato un Avviso “finalizzato alla realizzazione di ambienti didattici innovativi per le scuole statali dell’infanzia”: i finanziamenti previsti dovranno quindi essere utilizzati per adeguare gli spazi dedicati all’apprendimento, ovvero le aule d’informatica. L’obiettivo ultimo per il primo ciclo d’istruzione è “garantire lo sviluppo delle abilità cognitive, emotive e relazionali dei bambini nei diversi campi di esperienza”.

 

Una spinta alla Digital Board

Nel mondo della scuola ci sono stati anche altri recenti bandi riservati al cosiddetto “Digital Board”, la trasformazione digitale nella didattica e nell’organizzazione. Negli ultimi due anni si è cercato così di dotare gli istituti di strumenti come monitor interattivi touch screen e lavagne digitali, anche per accelerare il processo di dematerializzazione e digitalizzazione amministrativa delle scuole. Il termine per la chiusura dei progetti nell’ultimo bando “Digital Board” è stato prorogato al 31 gennaio 2023.

Collateralmente a queste iniziative, ha preso corpo un altro progetto molto sentito, legato alla sensibilizzazione dei più piccoli nei confronti dell’ecologia: sono stati avviati laboratori di sostenibilità “Edugreen” e sono stati allestiti giardini e orti didattici.

Questi stessi bambini, che hanno già cominciato a sporcarsi le mani nella terra del proprio orto scolastico, ora avranno modo di confrontarsi anche con i primi elementi di coding della loro vita. Seppure piccolissimi, impareranno a ragionare, a fare calcoli, affronteranno esercizi e magari avranno a che fare con qualche robottino.

D’altra parte le scuole hanno l’imbarazzo della scelta. Esistono già interi cataloghi, messi a disposizione da aziende specializzate, con dispositivi tecnologici e kit di insegnamento Steam (Science Technology Engineering Art Mathematics). Tramite il Bando PON Ambienti Didattici Innovativi, infatti, gli istituti potranno acquistare attrezzature digitali innovative come strumenti per l’introduzione al coding, set di robotica educativa e supporti per il tinkering ma anche kit per lo sviluppo delle abilità numeriche e di problem solving, nella categoria “Attrezzature Didattico Educative”.

Le scuole, che sanno già di aver ottenuto il finanziamento, stanno ora portando avanti la fase di progetto e di proposta. Inoltre, in occasione degli Open Day di presentazione delle proprie attività, stanno già comunicando tutte le novità “tecnologiche” ai genitori dei bambini che si iscriveranno per iniziare il nuovo anno scolastico a partire da settembre 2023, quando probabilmente le nuove aule d’informatica saranno già pronte e operative.

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