Un mix tra nostalgia del passato e necessità del presente: storia dei cinema drive in, tornati di moda per affrontare il periodo estivo pandemico

Sembrano essere fatti apposta per una pandemia globale”. Così il Wall Street Journal ha descritto i cinema drive in, un fenomeno del passato che oggi – a causa dell’emergenza sanitaria – fa parlare nuovamente di sé.

Negli Stati Uniti, patria indiscussa dei cinema all’aperto, sono circa 300 quelli ancora attivi e che sono stati indicati da subito come delle eccezioni all’attuale impossibilità di praticare attività ricreative.

Ma anche in Italia i (pochi) drive in ancora funzionanti probabilmente permetteranno al cinema di sopravvivere e rappresenteranno una valida alternativa alle sale cinematografiche che al momento, per ovvie ragioni, sono in difficoltà.

La storia dei cinema drive in

Quando i cinema drive in sono comparsi sulla scena, circa 100 anni fa, di certo non erano stati pensati per far fronte a emergenze sanitarie o per ridurre i contatti ravvicinati tra le persone. Erano più che altro luoghi di aggregazione che davano spazio alle mode del tempo (cinema e automobili in primis).

Ancora, ci sono molte storie interessanti riguardo la nascita di questi locali all’aperto. Molti dicono che essi nacquero perché un ragazzo voleva risolvere il problema della madre che, poiché sovrappeso, non riusciva a sedersi comodamente sulle poltrone dei cinema tradizionali.

Secondo altri, invece, nella storia la nascita dei drive in è strettamente collegata all’ampia diffusione delle automobili durante gli anni Trenta e alla passione per il cinema che spopolava in quel periodo. Banalmente, si pensò di coniugare i due maggiori trend del momento e di permettere alle persone di guardare i film dalle proprie auto.

Storicamente, le prime attività drive in risalgono agli anni Venti: ristoranti, cinema e perfino una chiesa si avvicinarono a questo nuovo trend, anche se si trattava per lo più di esperimenti. Ufficialmente, il primo cinema drive in della storia fu aperto nel 1933 in New Jersey da Richard Hollingshead: aveva posto per circa 400 veicoli e uno schermo largo 12 metri e alto 5. In seguito il drive in divenne uno dei simboli degli Stati Uniti negli anni Cinquanta e Sessanta, celebrato anche in canzoni, film e serie tv.

In Italia, invece, il primo cinema drive in fu inaugurato il 29 agosto 1957: si trovava tra i quartieri romani di Axa e Casal Palocco, non molto lontano dal litorale. Lo schermo misurava 540 m², si affacciava su un’area di 60 000 metri quadrati e aveva una capienza di 750 automobili.

Torneranno i cinema all’aperto?

L’attuale situazione ha riportato in auge questo fenomeno che sembrava ormai relegato al passato. Nelle ultime settimane, infatti, in molti hanno parlato della possibilità di spostare la programmazione cinematografica dalle consuete sale ai cinema all’aperto, con particolare attenzione per i drive in.

In effetti, si tratterebbe di una scelta che ben si sposa con le attuali normative e necessità: l’idea di guardare un film nella propria auto diminuisce drasticamente la possibilità di vicinanza e contatto tra le persone, rendendo i cinema drive in la soluzione migliore. A questo possiamo aggiungere anche una componente romantica o, se vogliamo, nostalgica, che piace molto al pubblico.

In molti si sono interrogati sui luoghi adatti ad ospitare questo genere di cinema all’aperto, che risultano si comodi, ma hanno bisogno di spazi molto grandi e ben attrezzati. I parcheggi sono sicuramente tra le prime location selezionate per accogliere i drive in, ma non si tratta dell’unica opzione.

Cinema drive in in Italia

A Monza hanno adibito l’Autodromo a cinema drive in, anche perché tutte le iniziative previste per l’estate 2020 in quel luogo sono state cancellate. Ancora, in alcune città si stanno selezionando location periferiche da riadattare e adibire a cinema all’aperto. È fondamentale, qualunque sia il luogo prescelto, informarsi sulle autorizzazioni relative all’occupazione di suolo pubblico o sui costi di locazione, in caso di terreni privati.

Va da sé che l’inaugurazione di questi nuovi spazi è legata (anche) alla presenza di potenti impianti di proiezione e di diffusione stereo. Un’altra idea è quella di introdurre cuffie o dispositivi Bluetooth, e ancora i biglietti elettronici acquistati online e scaricati sul proprio smartphone. Insomma, tutto servirà a limitare il più possibile i contatti e le interazioni con altre persone.

E in ultimo, ma non per importanza, è importante pensare a tutto ciò che concerne l’attività di proiezione: i costi del noleggio e dei diritti d’autore, infatti, possono variare in base alla tipologia di film che si vuole proiettare.

Un fenomeno del passato che ritorna, con un nuovo spirito e nuove normative, e che potrà essere una valida alternativa alle classiche sale cinematografiche. Quando si dice far di necessità virtù!