Sono sempre di più i brand digitali che si avvicinano al mondo del retail fisico, dimostrando ancora una volta che le due realtà possono e devono coesistere
L’avvento delle nuove tecnologie negli ultimi anni ha rivoluzionato la customer experience, portando i brand a focalizzarsi sempre più sull’aspetto digitale delle fasi d’acquisto. Dalla comparazione dei prezzi e dei prodotti fino all’acquisto vero e proprio e al pagamento, tutto è diventato virtuale: così l’e-commerce ha assunto un ruolo centrale, mentre i negozi fisici sono diventati sempre più marginali.
Sono testimonianza di tutto ciò i numerosissimi brand digitali che sono nati negli ultimi anni: nomi nati online (magari addirittura sui social network) e che hanno costruito il loro business in maniera completamente virtuale.
Eppure, i cambiamenti sono dietro l’angolo e di recente il mondo digitale e quello fisico hanno iniziato a collaborare e andare di pari passo. Abbiamo (finalmente) compreso che sono due realtà diverse ma complementari, e che per avere successo è necessario farle “parlare tra loro”: è il principio dell’omnicanalità di cui tanto si è parlato ultimamente, che prevede una continua “collaborazione” tra online e offline, per garantire ai clienti un’esperienza d’acquisto davvero completa.
Da questa nuova consapevolezza deriva anche il trend che molti hanno indicato come un “rinascimento” del retail: i brand digitali, che avevano costruito la loro fortuna sull’online si stanno avvicinando sempre più al mondo del retail fisico e hanno deciso di investire sull’offline con l’apertura di nuovi punti vendita o di corner all’interno dei grandi centri commerciali.
E non parliamo solo di quei brand nati sui social network o dal genio degli influencer, perfino i colossi del digitale come Amazon e Zalando hanno deciso di puntare sull’offline.
Amazon
Il retail fisico conquista proprio tutti, perfino il colosso dell’online. Amazon, infatti, negli ultimi anni ha affrontato un cambio di paradigma molto importante, portando molti suoi prodotti in store fisici.
Per ammissione dello stesso Jeff Bezos, questa novità è dovuta al fatto che il virtuale non può tutto: i clienti amano fare shopping online, ma ci sono prodotti che non possono essere acquistati online e che devono essere prima visionati. Inoltre, quella in negozio resta una delle esperienze più affascinanti (e a volte divertenti) per il pubblico.
Queste motivazioni hanno spinto Bezos a pensare ad una soluzione che potesse coniugare il mondo virtuale con l’esperienza imprescindibile dello shopping in negozio attraverso l’utilizzo di tecnologie di ultima generazione.
Chiara Ferragni Collection
Se c’è una persona che deve il suo successo al mondo digitale è sicuramente Chiara Ferragni. L’influencer ha compreso (forse prima di tutti) qual era il potenziale dell’online, grazie al lancio di un blog e di pagine social che l’hanno fatta conoscere al grande pubblico e ai maggiori brand, trasformandola in un personaggio di rilevanza mondiale.
In seguito, con lo sviluppo di un sito web e di una piattaforma e-commerce, è arrivato il lancio del brand che porta il suo nome, Chiara Ferragni Collection. In pochissimo tempo il marchio dell’influencer è stato distribuito in 300 negozi in tutto il mondo. Poi è stata la volta dei pop up store in alcuni grandi magazzini come Bon Marché a Parigi e Selfridges a Londra, per arrivare poi all’inaugurazione del primo negozio monomarca a Milano.
Insomma, l’online non le bastava più, e la Ferragni voleva conquistare anche il mondo del retail fisico. Una scelta dettata non solo dalla necessità di abbracciare il concetto di omnicanalità ma, forse, anche dalla voglia di mettersi sullo stesso piano dei grandi marchi del fashion system.
È risaputo, infatti, che nel mondo della moda le boutique svolgono ancora un ruolo fondamentale, sia per l’acquisto dei prodotti, che più in generale per offrire alla clientela un’esperienza completa.
Zalando
Un altro colosso dello shopping online si è aperto al mondo dell’offline. Zalando, per il suo 10° anniversario non solo ha inaugurato una sezione dedicata al settore beauty, ma ha anche aperto il suo primo store fisico a Berlino. Mentre tutti i brand “tradizionali” cercavano di digitalizzarsi, Zalando è andato controcorrente, sperimentando un tipo di vendita meno digitale e più vicina alle sue clienti (usiamo il femminile perché il 70% della clientela del sito è composta da donne).
Il negozio, chiamato Zalando Beauty Station, è stato pensato come un luogo dove incontrare le clienti, ricevere immediatamente un feedback e utilizzare le informazioni per sviluppare e migliorare l’offerta.
Già nel 2015 Zalando aveva aperto quattro temporary shop a Roma, Milano, Torino e Palermo: si trattava di negozi temporanei chiamati Casa Zalando che hanno fatto conoscere il portale online al pubblico italiano, non solo presentando i prodotti ma anche organizzando eventi e seminari incentrati sul mondo della moda, del marketing e della comunicazione.
Insomma, se anche i grandi brand digitali si aprono al mondo del retail fisico vuol dire che le esperienze di shopping in negozio non sono poi così superate.
Anzi, il pubblico è sempre più propenso a sperimentare le novità, specie se queste ultime riescono a coniugare due mondi così (apparentemente) distanti tra loro, unendo la comodità e la tecnologia con le emozioni e il contatto umano.