In caso di contromisure da parte della Russia sulle forniture di gas e petrolio, scatterebbe in Europa un meccanismo di solidarietà e potrebbe essere proprio l’Italia, che ha le scorte maggiori, a dover cedere gas ad altri Paesi dell’Ue
Dopo che il presidente russo, Vladimir Putin, ha deciso di inviare le sue truppe nella regione ucraina del Donbass, la reazione della comunità internazionale non si è fatta attendere: gli Stati Uniti, l’Unione europea, il Regno Unito e altri Paesi alleati hanno già annunciato le prime sanzioni nei confronti della Russia. Ma cosa significherà questo per l’economia italiana?
La posizione italiana
In Italia le importazioni dalla Russia riguardano per oltre l’80% gas e petrolio, due prodotti a cui è difficile rinunciare da un momento all’altro, soprattutto perché siamo ancora in inverno. Per questo, il premier Draghi avrebbe voluto escludere dal pacchetto di sanzioni contro Mosca il settore energetico.
La Germania, intanto, ha deciso di sospendere l’autorizzazione del gasdotto North Stream 2 – il sistema di gasdotti offshore in Europa, che scorre sotto il Mar Baltico dalla Russia alla Germania – che ora potrebbe essere un asset strategico per convincere Mosca ad abbandonare l’Ucraina.
C’è anche da valutare un altro fattore riguardo le forniture che arrivano da Mosca, soprattutto quelle riguardanti il gas: in caso di contromisure russe sulle forniture, infatti, scatterebbe in Europa un meccanismo di solidarietà e potrebbe essere proprio l’Italia che ha le scorte maggiori a dover cedere gas ad altri Paesi dell’Ue.
Le conseguenze delle sanzioni contro la Russia
In attesa di capire cosa succederà nei prossimi giorni un dato è certo: noi italiani e europei continuiamo a spedire in Russia circa 200 milioni di dollari al giorno per il petrolio, di cui Mosca resta il principale fornitore singolo per l’Unione con una quota di mercato di circa il 25%.
In altri termini, i nostri soldi stanno finanziando lo sforzo bellico russo in Ucraina in queste ore. E nel frattempo, all’apertura di oggi, il prezzo del gas naturale in Europa è già salito in pochi minuti del 7,5%. Mentre quello del petrolio Brent del 2,9%.
Cosa sono le sanzioni
Le sanzioni sono azioni intraprese da singoli Stati, istituti sovranazionali (come l’Ue) e organizzazioni internazionali (come la Nazioni Unite) per impedire ad un particolare Paese di agire in modo aggressivo o per punire una violazione del diritto internazionale.
Spesso le sanzioni sono progettate per danneggiare l’economia del Paese “bersaglio”, ma prevedono anche altri divieti come:
- l’impossibilità di viaggiare
- l’embargo sulle armi
- la riduzione degli aiuti dall’estero
- le restrizioni commerciali
In questo momento sappiamo che il pacchetto di sanzioni messe a punto dall’Unione europea colpirà le banche che stanno finanziando le operazioni militari nel Donbass e i canali di finanziamento con cui la Russia accede ai capitali e ai mercati finanziari europei, ma saranno incluse anche misure individuali contro personalità ritenute responsabili della destabilizzazione dell’area.
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