In uno dei vertici più lunghi della storia dell’Unione Europea, i leader europei hanno negoziato per trovare un accordo sul Recovery Fund
Dopo quattro giorni di negoziati serrati, la mattina del 21 luglio i leader europei sono riusciti a raggiungere un accordo sul piano di rilancio per superare la crisi, il Recovery Fund. Noto anche come Next Generation Eu, il piano prevede che la Commissione europea prenda in prestito 750 miliardi di euro sui mercati finanziari.
Il Recovery Fund è un compromesso che riscatta l’Unione Europea
Tutti hanno avuto quello che volevano. Nessuno ha fatto regali, ma ciascuno dei 27 seduti al tavolo è rimasto al proprio posto. Nonostante gli scontri, a volte anche molto duri, il filo conduttore dell’incontro è rimasto lo stesso: la voglia di trovare un accordo. Quest’ultimo, infatti, non è mai stato messo in discussione dai leader, trainati dalla consapevolezza di aver davanti una sfida storica.
Come funzionerà il fondo per la ripresa?
750 miliardi di euro, di cui circa 390 in forma di sussidi, e il resto come prestiti. Per ottenere una parte dei sussidi a fondo perduto, circa 312,5 miliardi di euro, ogni stato dovrà presentare piani nazionali per la ripresa e realizzare riforme. I restanti 77,5 miliardi saranno usati per i programmi di bilancio dell’Unione Europea.
Su insistenza di molti governi, il Consiglio ha modificato i criteri per distribuire i fondi in proporzione al danno che i singoli paesi hanno subito a causa della pandemia, e non in base ai dati sulla crescita o sulla disoccupazione. Ci sarà un meccanismo che permetterà ad ogni governo di sollevare delle obiezioni se riterrà che un altro paese non stia realizzando le riforme adeguate e promesse.
Come viene finanziato il debito?
Potrebbe essere un passo decisivo per l’unione fiscale in Europa. Per il Recovery Fund è prevista infatti, per la prima volta, una forma di condivisione del debito tra gli stati membri. Nessuno dovrà erogare i soldi direttamente, ma solamente esprimere una garanzia rispetto al fatto che, nel caso di necessità, loro stessi sostengano i titoli. Il debito complessivo di 750 miliardi di euro dovrà essere ripagato dall’Ue entro la fine del 2058, ma si inizierà a farlo già all’interno dell’attuale esercizio di bilancio.
Quanti soldi arrivano all’Italia?
Secondo i calcoli attuali, che potrebbero ancora variare, l’Italia dovrebbe ricevere 208,8 miliardi, di cui 81,4 a fondo perduto e 127,4 di prestiti. Quale che sia la cifra esatta, per la prima volta l’Italia otterrà dall’Ue più risorse di quelle che versa. E già questo sarebbe un grande traguardo. I tempi per la raccolta dei fondi non si preannunciano affatto rapidi. Un primo anticipo di 6 miliardi, infatti, dovrebbe arrivare nella prima parte del 2021, ma l’Italia spera ancora di ricevere qualcosa già nel 2020.