Dopo giorni di tensione in cui la tenuta della maggioranza è a rischio come quella del governo Conte, il Consiglio dei ministri ha approvato il documento relativo al Recovery Fund, ovvero il Piano di ripresa e resilienza (PNRR) con cui vengono definite le linee guida su come l’Italia ha intenzione di spendere i soldi del Recovery Fund in arrivo dall’Europa nell’ambito del programma Next Generation Eu, varato per integrare il Quadro finanziario pluriennale 2021-2027 alla luce delle conseguenze economiche e sociali della diffusione del Coronavirus.
Le due ministre di Italia Viva, Teresa Bellanova ed Elena Bonetti, si sono astenute dalla votazione. Il documento approvato, comunque, è di fondamentale importanza perché contiene appunto un pacchetto di interventi che hanno l’obiettivo di risollevare l’Italia dalla crisi innescata dalla pandemia di Covid-19. Ora il Piano approvato dall’esecutivo attende il passaggio parlamentare e l’invio a Bruxelles. Ma cosa prevede?
Recovery Fund, le sei “mission” del governo
In totale, il Piano stanzierà fondi per circa 210 miliardi di euro. Di questi, 65,7 miliardi sono destinati a progetti «già in essere», mentre i restanti 144,2 miliardi finanzieranno «progetti nuovi». I 210 miliardi comprendono anche il Fondo di sviluppo e coesione 2021-2027, un fondo nazionale per le misure di sviluppo economico, che integra i fondi strutturali europei.
Come spiega il comunicato del Cdm “L’azione di rilancio del Paese delineata dal Piano è guidata da obiettivi di policy e interventi connessi ai tre assi strategici condivisi a livello europeo: digitalizzazione e innovazione, transizione ecologica, inclusione sociale“. Seguendo le raccomandazioni dell’Unione europea e alla luce delle trasformazioni in corso nella società, il Piano del governo ha individuato sei missioni, che rappresentano “aree tematiche” strutturali di intervento. E sono:
- digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura;
- rivoluzione verde e transizione ecologica;
- infrastrutture per una mobilità sostenibile;
- istruzione e ricerca;
- inclusione e coesione;
- salute
“Nell’insieme – prosegue il comunicato – le missioni raggruppano sedici componenti, funzionali a realizzare gli obiettivi economico-sociali definiti nella strategia del Governo, che a loro volta si articolano in 47 linee di intervento per progetti omogenei e coerenti”. Con il Piano, il governo intende massimizzare le risorse destinate agli investimenti pubblici, la cui quota supera il 70%. Gli incentivi a investimenti privati sono pari a circa il 21%. Impiegando le risorse nazionali del Fondo di sviluppo e coesione 2021-2027 non ancora programmate, è stato possibile incrementare gli investimenti di circa 20 miliardi per nuovi progetti in settori importanti, che comprendono la rete ferroviaria veloce, la portualità integrata, il trasporto locale sostenibile, la banda larga e il 5G, il ciclo integrale dei rifiuti, l’infrastrutturazione sociale e sanitaria del Mezzogiorno.
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