Sui social network sono sempre più numerosi i commenti, i post e i like provenienti da bot, cioè profili fasulli che hanno l’obiettivo finale di truffare e danneggiare gli utenti. Tra i contenuti più segnalati ci sono ad esempio la vendita di iPhone o presunti sconti sui siti di fast fashion. Ma si tratta del cosiddetto “spam”, in crescita sui social network a causa dei progressivi tagli al personale avvenuti negli ultimi anni
È un fenomeno relativamente nuovo la pubblicazione sui social media di foto e commenti da parte di profili sospetti o poco affidabili, che promuovono offerte palesemente false : fino a non troppo tempo fa, infatti, lo spam era riconducibile quasi alla sola posta elettronica. Il fenomeno sta avvenendo in un momento di transizione per i social network in generale, ed è proprio per questo che è interessante. Le piattaforme tecnologiche stanno infatti apportando grossi cambiamenti ai loro algoritmi, sempre più incentrati sui video – in particolare quelli brevi, sull’onda di TikTok.
Lo spam sui social network e il ruolo dei bot
Secondo l’ultima edizione del “Bad Bot Report”, realizzato dalla società di cybersicurezza statunitense Imperva, nel 2021 il 42 per cento dell’attività su Internet veniva generata da bot, ovvero software che creano e distribuiscono automaticamente contenuti. Secondo quanto registrato da Imperva, oltre il 27 per cento di questi sarebbero bot che hanno l’obiettivo di danneggiare altri utenti, attraverso ad esempio truffe.
I bot presenti sui social network cercano di attirare l’attenzione degli utenti taggandoli principalmente nelle foto, nei video o nei commenti dei post-truffa; su Instagram, invece, sempre più spesso i bot riescono a mettere anche “Mi piace” alle Storie degli altri utenti: una mossa, questa, che potrebbe sembrare «circospetta», scrive il magazine statunitense Vice, ma che in realtà è un modo per legittimarsi di fronte all’algoritmo e ai metodi di controllo della piattaforma. «Mettere un Mi piace è considerato un “comportamento autentico” su Instagram, nel senso che lo fanno le persone vere». A riguardo ne ha parlato anche il CEO di Instagram, Adam Mosseri, che ha detto: «È qualcosa che stiamo effettivamente esaminando attivamente e speriamo di migliorare nel corso dell’anno. Ho notato un aumento dello spam e degli account bot che apprezzano le mie storie, il che, almeno per me, è più fastidioso dei commenti fasulli».
I licenziamenti di massa e le conseguenze sulla moderazione dei contenuti
A portare avanti queste campagne sono profili dalle caratteristiche sempre simili: presentano un nome tutto sommato credibile, perlopiù femminile, e la foto del profilo è spesso quella di una giovane ragazza; in genere gli account di questo tipo hanno pochi post e sono stati appena creati. Inoltre, dietro ai link in bio presenti in queste pagine di solito si celano tentativi di phishing, un tipo di truffa in cui si cerca di convincere gli utenti a fornire informazioni personali, come dati finanziari o codici di accesso, per poi hackerarle. Meta, che si è accorta della diffusione di queste campagne di spam, ha dichiarato che sta «indagando sulla questione» e che ha «già rimosso una grande quantità di profili».
Eppure i grossi tagli al personale effettuati dai social network nel 2022 hanno avuto delle importanti conseguenze sulla moderazione dei contenuti – servizio che già di per sé le aziende tecnologiche hanno storicamente dislocato, appaltandolo ad aziende esterne, con tutte le conseguenze del caso. Secondo Layoffs.fyi, un sito che tiene monitorati i licenziamenti nelle startup, dal 2022 sono stati oltre 100mila i dipendenti licenziati nel settore. Nello stesso anno Meta ha affrontato il più grande taglio del personale da quando esiste: dopo che lo scorso settembre aveva bloccato le assunzioni, ha licenziato circa il 25 per cento dei suoi dipendenti. Lo stesso è accaduto in Twitter, che una settimana dopo l’acquisto da parte di Elon Musk ha dimezzato il personale, licenziando 3700 dei 7500 dipendenti.
La diminuzione di risorse e personale in questo settore ha indubbiamente favorito la diffusione dei bot, e oggi sempre più persone che usano i social network quotidianamente finiscono per intercettare o essere vittime di queste campagne-spam.
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