Classe 1947, romano, a Mario Draghi sono sempre state riconosciute concretezza, pragmaticità e determinazione. Ecco alcune delle sue frasi più note, che abbiamo estrapolato dai suoi discorsi a eventi e interviste ai quotidiani di informazione.
L’ex presidente della Bce, convocato dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella al Quirinale per guidare un governo tecnico, inizia a guadagnarsi fama e stima già negli anni Settanta, quando era uno studente eccellente dell’Università Federico Caffè. Prima di approdare alla facoltà di Economia, Draghi studia al liceo Massimiliano Massimo di Roma dai gesuiti.
Borsista del Mediocredito, Mario Draghi ha studiato e tenuto cattedre nei migliori campus Usa e conseguito un Ph.d in Economics presso il Massachusetts Institute of Tecnology (Mit). All’inizio degli anni Ottanta è poi approdato all’Università di Firenze e in seguito è diventato consigliere economico del ministro del Tesoro Giovanni Goria. Quell’esperienza, insieme alle altre, lo ha fatto arrivare a ricoprire il ruolo di direttore generale del Tesoro, che lui stesso ha reso di maggior rilevanza. Nei dieci anni successivi Draghi diventa una figura sempre più autorevole e centrale nell’economia e nella finanza pubblica.
Whatever it takes
Il 9 dicembre 2005 Mario Draghi diventa il nono governatore della Banca d’Italia, chiamato a prendere il posto di Antonio Fazio. Durante quel periodo dichiara che non sarebbe mai intervenuto per influenzare operazioni di mercato e insiste sulle riforme strutturali, dalla previdenza al mercato del lavoro, quale chiave di volta per lo sviluppo e la modernizzazione del Paese. Nell’aprile del 2006 viene eletto Presidente del Financial Stability Forum, mentre dal 1° novembre 2011 assume la guida della Banca centrale europea.
Il 5 agosto 2011 Mario Draghi scrive una lettera al governo italiano per sollecitare una serie di misure economiche molto urgenti per l’Italia, mentre il 26 luglio 2012, in uno storico intervento a Londra, annuncia che la Banca centrale europea farà tutto il possibile (Whatever it takes) per salvare l’Euro. Il suo mandato a Bruxelles termina il 31 ottobre 2019, quando lascia l’ufficio a Christine Lagarde.
Le frasi più famose di Mario Draghi
- Cavour? Anche il suo linguaggio politico è da ricordare, agli “energumeni da comizio”. (Discorso durante la cerimonia di conferimento del premio Cavour, Santena 2017)
- Gli stimoli straordinari potrebbero dover durare a lungo se non saranno sostenuti dalle politiche di bilancio. (Intervista al Financial Times, settembre 2019)
- La sovranità nazionale resta in molti aspetti l’elemento fondamentale di ciascun governo. (Discorso durante la cerimonia di conferimento del Premio De Gasperi a Trento, settembre 2016)
- Per fare le riforme strutturali bisogna pagare un prezzo ora per avere un beneficio domani. (Intervista al Sole 24 Ore, ottobre 2015)
- Nell’ambito del nostro mandato, la BCE è pronta a fare tutto ciò che è necessario per proteggere l’euro. E, credetemi, sarà sufficiente. (Intervento durante la Global Investment Conference a Londra alla vigilia della cerimonia di apertura delle Olimpiadi, 2012)
- Altrove nel mondo si sta diffondendo il fascino delle ricette e dei regimi illiberali. Stiamo assistendo a dei piccoli passi indietro nella storia. (Discorso durante la cerimonia di conferimento del dottorato honoris causa in Economics alla Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, 2018)
- Come sapete, un tempo l’economista Rudi Dornbusch era solito dire che gli europei sono così ricchi che si possono permettere di pagare chiunque per non lavorare. Quel tempo non esiste più. (Intervista a Mario Draghi al Wall Street Journal, 2012)
- L’egoismo collettivo ha indotto i governi a distrarre capacità umane e altre risorse in favore di obiettivi di immediato ritorno politico: non è più accettabile. Privare un giovane del futuro è una delle forme più gravi di diseguaglianza. Ai giovani bisogna dare di più. (Intervento al Meeting di Rimini, agosto 2020)
- Non possiamo accettare un mondo senza speranza. (Intervento al Meeting di Rimini, agosto 2020)
- Ci sono delle caratteristiche frequenti nelle decisioni che consideriamo “buone”: la conoscenza, il coraggio, l’umiltà. (Discorso durante la cerimonia di conferimento della laurea honoris causa da parte dell’università Cattolica, ottobre 2019)
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